Estratto dell’articolo di Valeria Forgnone per repubblica.it
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"Parole indecenti, inaccettabili per il ruolo che ricopre". Elly Schlein, segretaria del Pd, risponde così a Repubblica che la interpella sulle dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa su via Rasella. La leader dem condanna senza appello le opinioni della seconda carica dello Stato, che ha definito l'attacco partigiano "tutt'altro che nobile" e ha riscritto la storia sostenendo che le vittime dell'attentato in via Rasella furono "non nazisti delle SS" ma "una banda musicale di semi pensionati altoatesini".
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Durissimo anche l'attacco del presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo, che definisce "semplicemente indegne" quelle opinioni "per l'alta carica che La Russa ricopre". Si tratta, sottolinea l'associazione dei partigiani, "dell'ennesimo, gravissimo strappo teso ad assolvere il fascismo e delegittimare la Resistenza".
La nuova polemica scoppia a pochi giorni dal 23 marzo, anniversario della strage delle Fosse Ardeatine in cui vennero trucidate 335 persone, tra cui ebrei, partigiani e antifascisti come ritorsione per l'attacco di via Rasella. Indignazione era stata espressa dal Pd per la scelta della premier Giorgia Meloni di ricordare l'eccidio rimuovendo ogni riferimento ai partigiani e parlando genericamente dell'uccisione di "italiani".
ignazio la russa sergio mattarella giorgia meloni
ALTRE REAZIONI
(...) La dichiarazione sull'attentato di via Rasella fa discutere. "È grave che il presidente del Senato, seconda carica di uno Stato nato dalla Resistenza e dalla guerra di liberazione, parli di via Rasella nel modo in cui lo ha fatto nell'intervista a Libero. Siamo di fronte ad un esempio di revisionismo storico che, inoltre, sposa il punto di vista dei fascisti.
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Mi dispiace per La Russa ma non è accettabile mettere sullo stesso piano i partigiani che combattevano per liberare l'Italia e i nazifascisti", il commento del presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. Chiede "rispetto" il senatore dem Francesco Verducci, della Commissione Cultura a palazzo madama: "Alla forze politiche che organizzarono la Resistenza, e tra esse ai comunisti italiani, tutti noi dobbiamo la conquista della libertà e della democrazia, che la tirannide fascista aveva uccise, e la fondazione della nostra Repubblica. La Costituzione italiana è firmata, insieme ai presidenti De Gasperi e Einaudi, da un comunista italiano, il presidente Umberto Terracini. La Russa porti rispetto alla storia di chi ha fondato la Repubblica. È in base al sacrificio dei partigiani, e tra loro tanti comunisti, che lui oggi può sedere ai vertici della nostra Repubblica" (...)
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