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    COSA PRETENDONO ANCORA DA SIMONE INZAGHI? ZAZZARONI DIFENDE IL TECNICO DELL’INTER: "ALLENA DAL 2016 E IN SETTE ANNI HA GIÀ PORTATO A CASA 6 TROFEI, UN BOTTINO CHE POCHI SUOI COLLEGHI SONO IN GRADO DI ESIBIRE. ALL’INTER SI MUOVE NELLA STESSA REALTÀ, PEGGIORATA, CHE CONTE HA ABBANDONATO DOPO LO SCUDETTO: DENTRO UNA SOCIETÀ CHE NON PUÒ FARE MERCATO E CHE OGNI ANNO PERDE PEDINE IMPORTANTI..."


     
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    Estratto dell’articolo di Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport

     

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    SIMONE INZAGHI SIMONE INZAGHI

    Due parole su Simone In (non out): dice sempre di sì al dirigente che prova a offrirgli dei consigli: che si tratti di Tare, Marotta o Ausilio poco importa. Poi fa di testa propria. Puntualmente. È giovane, va per i quarantasette, e ambizioso (vizio o virtù di famiglia), sa di dover fare in fretta e bene: del resto allena dal 2016 e in sette anni ha già portato a casa 6 trofei, un bottino che pochi suoi colleghi sono in grado di esibire.  

     

    Nella sua ultima stagione laziale Simone è un filo cambiato, si è fatto addirittura più ostinato e realista: ha capito che deve pensare a se stesso più che al progetto, perché nel calcio italiano “progetto” è una parola priva di valore: se sbagli paghi e le promesse contrattuali sono affidate al vento del momento. 

     

    Simone Inzaghi Simone Inzaghi

    All’Inter si muove nella stessa realtà, peggiorata, che Conte ha abbandonato dopo lo scudetto: dentro una società che non può fare mercato (Marotta e Ausilio procedono per piccoli e grandi miracoli) e che ogni anno rischia di perdere – e spesso perde – pedine importanti: i ritardi sui rinnovi sono uno dei tanti problemi che tolgono serenità allo spogliatoio. 

     

    Per questa urgenza di portare a casa tutto e subito, Simone non è tecnico da giovani - alla Lazio partì con la rosa più verde e chiuse con la più vecchia -: punta sull’esperienza, oltre che sulla qualità, talvolta portando qualche giocatore allo sfinimento, penso ad esempio al Mkhitaryan, equilibratore unico, degli ultimi due mesi. 

     

    inter spezia simone inzaghi inter spezia simone inzaghi

    A Milano ogni due per tre viene dato per esonerato, un optional (!) il costo che comporterebbe il suo licenziamento e l’ingresso di un altro tecnico di livello. Ma così va il mondo. Mi chiedo cosa dovrebbe fare in una stagione in cui una squadra, il Napoli, viaggia a velocità siderali. Sei, sette punti in più cambierebbero il giudizio sul lavoro di Simone (ancora in coppa Italia e in Champions)? 

     

    Lo ripeto per la seconda volta in poche righe: il tanto rimpianto Conte, tecnico eccezionale e motivatore assoluto, l’Inter che Inzaghi sta guidando la lasciò per restare fermo. Fino alla chiamata del Tottenham. 

     

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