Anna Lombardi per “la Repubblica”
nixon armstrong collins buldrin
«Il destino ha voluto che gli uomini andati sulla Luna per esplorarla in pace rimarranno sulla Luna per riposare in pace». Se cinquant' anni fa l' avventura lunare dell' Apollo 11 fosse fallita, il presidente americano Richard Nixon avrebbe detto proprio così. La Nasa, d' altronde, aveva già deciso.
neil armstrong
Se dopo aver pronunciato la storica frase «un piccolo passo per l' uomo, un grande passo per l' umanità» Neil Armstrong e il suo compagno Buzz Aldrin non fossero riusciti ad abbandonare la superficie lunare per ricongiungersi con Michael Collins, all' interno del modulo di comando - ovvero a superare la fase più delicata della missione - sarebbero stati abbandonati lì. A morire di fame.
Non era prevista nessuna missione di soccorso. Ma in quel tragico caso, il protocollo da seguire era già pronto. L' allora presidente Nixon avrebbe letto alla nazione un discorso, subito dopo aver telefonato alle mogli per comunicargli che i loro eroici compagni non sarebbero tornati più. Joan Archer Aldrin e Janet Shearon Armstrong, "widow to be" - tecnicamente non ancora vedove - sarebbero state le prime a sapere.
nixon armstrong collins buldrin
E dopo un ultimo tentativo di Houston di comunicare in diretta tv con gli esploratori spaziali, le telecamere si sarebbero accese sullo Studio Ovale.
«Questi uomini impavidi, Neil Armstrong ed Edwin Aldrin, sanno di non avere speranza. Ma sanno che c' è speranza per l' umanità nel loro sacrificio» avrebbe esordito Nixon a quel punto. Era stato Frank Borman a suggerire alla Casa Bianca di prepararsi al peggio.
L' ex comandante di Gemini 7 e Apollo 8, nel 1965 primo uomo a orbitare intorno alla Terra e, nel 1968, il primo a volare verso la Luna, conosceva bene i rischi che la missione Apollo 11 implicava. E fu dunque proprio lui a chiamare l' allora ghostwriter del presidente, William Safire, suggerendogli: «Ti conviene preparare qualcosa nel caso quest' avventura vada male». Lo ha raccontato, nel 1999, proprio Safire.
aldrin che scende le scalette dell'apollo 11 ripreso da armstrong
Dopo aver lasciato la Casa Bianca, in rotta con Nixon che lo aveva fatto intercettare, nel 1973 entrò al New York Times . Diventandone uno dei più brillanti editorialisti e vincendo anche il Pulitzer nel 1978. Il discorso venne ritrovato fra i faldoni della Richard Nixon Presidential Library proprio dopo il suo racconto a Nbc nel 1999. Due fogli di carta dattiloscritti, con un titolo: In Event of Moon Disaster , da tenere "nel caso di disastro lunare".
Safire buttò giù la bozza esattamente cinquant' anni fa, il 18 Luglio del 1969, mentre il mondo era incollato agli schermi in bianco e nero dei televisori, per seguire il viaggio degli astronauti. E infatti, scriveva il ghostwriter: «Durante la loro esplorazione questi due uomini hanno portato la gente di tutto il mondo a sentirsi una cosa sola. Nel loro sacrificio hanno consolidato la fratellanza».
nixon armstrong collins buldrin
Il testo venne consegnato a Bob Haldeman, capo dello staff di Nixon, con una serie di note a margine dove si suggeriva, fra l' altro, di far seguire alle dichiarazioni del presidente una sorta di rito funebre: un sacerdote - sempre in diretta tv - avrebbe pronunciato la preghiera della sepoltura in mare, affidando le anime degli astronauti alle «profondità degli abissi». Spaziali, s' intende.
Aldrin raggiunge Neil Armstrong
Fortunatamente Nixon non pronunciò mai il discorso dove elogiava «uomini che furono i primi, e primi resteranno nei nostri cuori». Ma ancora oggi, quello speech mai entrato nella Storia è un documento eloquentissimo, testimonianza dell' ansia americana di raggiungere la Luna a tutti i costi e vincere la sfida tecnologica e politica coi russi. «Nell' antichità gli uomini guardavano alle stelle e vedevano i loro eroi nelle costellazioni. Nei tempi moderni facciamo lo stesso, ma i nostri eroi sono uomini epici in carne ed ossa. Altri seguiranno, e sicuramente riusciranno a tornare a casa.La ricerca dell' uomo non sarà negata ». I sovietici erano avvisati. Anche in caso di fallimento la corsa allo spazio era tutt' altro che finita.
BUZZ ALDRIN FOTOGRAFATO DA NEIL ARMSTRONG NEL LUGLIO DI 40 ANNI FA TRE UOMINI SULLA LUNA