Estratto dell’articolo di Felice Naddeo per napoli.corriere.it
CAMPI FLEGREI
Dieci scosse di terremoto in poco più di trenta ore nell’area dei Campi Flegrei, dove nell’ultimo mese sono stati registrati 612 eventi sismici. La più intensa, in questo sciame compreso tra la mezzanotte del 13 aprile e l'alba del giorno successivo, è stata di magnitudo 1,5.
Ma stavolta a caratterizzare i movimenti tellurici sono stati gli epicentri, molto distanti tra loro in qualche caso, a conferma di quanto sia estesa l’area del bradisismo. Varia, inoltre, la profondità del sisma: in una occasione anche oltre i 5 chilometri nel sottosuolo, quando in media è tra uno e 2,5 km. Tutto rientra nella normalità del fenomeno, come hanno confermato gli esperti. Ma comunque all’interno di una importante fase di rigonfiamento del sottosuolo. Provocata dalla contrazione ed espansione delle rocce porose sensibili ai fluidi che si trovano poco sopra la fascia magmatica.
Terremoto Campi Flegrei
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Gli epicentri
Quasi tutte le scosse di questo sciame, ad eccezione delle ultime due, hanno epicentro differente. Ma comunque tutte molto vicino alla Solfatara di Pozzuoli o in mare vicino alla costa. Quella delle tre di notte, invece, ha come sorgente Bagnoli, quindi siamo già nel perimetro di Napoli. E la scossa delle 21.40 ha avuto come ipocentro l’area di Coroglio, ancora più all’interno della fascia occidentale della città capoluogo.
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