Ho letto di cene, discorsi fatti da Parolo alla squadra, ma di queste cene ne facciamo a decine durante la stagione - insieme anche alla dirigenza - ma il giorno dopo sul giornale non c'è nulla. Parolo è uno dei senatori, è uno degli uomini che ha più esperienza anche se nel nostro spogliatoio tutti hanno parola. C'è spesso il confronto per spronarsi a vicenda».
LAZIO NEL CAOS
Daniele Magliocchetti per il Messaggero
lotito foto mezzelani gmt36
Tutti per nessuno, nessuno per tutti. Se non c' è anarchia totale, dentro lo spogliatoio della Lazio, poco ci manca. Il gruppo granitico e compatto dell' anno scorso è un lontano ricordo. Il ritiro imposto da società e tecnico, oltre ai recenti e deludenti risultati, nasce da questo.
Un gruppo scollato, diviso in gruppetti, con gli anziani e leader da una parte, quasi inascoltati, i più giovani da un' altra, più concentrati a vivere sui social che sul campo, e qualche nuovo giocatore arrivato dall' ultimo mercato quasi isolato e ancora non inserito del tutto. E le responsabilità di questo, in parte, sono anche dell' allenatore che, forse, ha lasciato correre un po' troppo. E sin dal ritiro, dove qualcosa già non andava. Qualche lamentela di troppo che però non viene fatta direttamente ad Inzaghi.
lazio napoli immobile simone inzaghi
MARCO NE HA PER TUTTI Un chiacchiericcio fastidioso e continuo. E l' allenatore nel faccia a faccia avuto due giorni fa con i giocatori ha parlato anche di questo, ma senza fare nomi, pure se, forse, sono facilmente individuabili con la recente prestazione in Europa League. Una squadra solo sulla carta, ma non nel vero senso della parola.
I risultati ottenuti fino ad ora, con il quinto posto a un solo punto dal Milan, cinque dall' Inter terza e più quattro sulla Roma, con la qualificazione al turno successivo in Europa League con due turni d' anticipo e senza la qualità di due pedine come Milinkovic e Luis Alberto (il suo è un caso davvero singolare), sono quasi un miracolo, con la superficialità attuale che regna incontrastata all' interno dello spogliatoio laziale.
de martino lotito foto mezzelani gmt115
Da tempo i leader cercano di farsi ascoltare e di trovare una soluzione, ma fino ad ora ogni dialogo è caduto nel vuoto, almeno fino all' altro giorno, quando Parolo e Lulic hanno preso la parola dopo Inzaghi, Tare e Peruzzi. Il centrocampista biancoceleste è stato il più duro, ma allo stesso tempo il più sincero e accorato.
«Dobbiamo darci una regolata e una mano tutti insieme, resettare, non pensare più a quanto fatto l' anno scorso, ripartire da zero ma conservare quella rabbia, tornare ad essere umili e aiutarci l' un l' altro dentro e fuori dal campo perché fin qui ognuno ha fatto un po' come gli pare, se ci riusciamo bene altrimenti butteremo tutto e renderemo inutile anche la passata stagione con tutto quello che ci è successo», la sintesi del pensiero del giocatore.
simone inzaghi
LA CENA DELLA DISCORDIA Parole spietate e pronunciate in un silenzio assordate, ma che nascono da un' amarezza di fondo. Già perché il punto di non ritorno, e che fa ben capire cosa si respira all' interno della squadra, c' è stato due settimane fa, quando Parolo, Radu e Lulic hanno organizzato la cena per la squadra. Un modo per stare insieme tra giocatori e le rispettive famiglie. Un appuntamento organizzato all' ultimo, pochi giorni prima, ma alla fine, al ristorante vicino Formello, non si è presentata mezza squadra. Uno sgarbo che non è stato preso bene dai leader e ha aperto gli occhi anche all' allenatore e ai dirigenti. Pare che l' unico assente giustificato fosse Immobile.
Qualcuno si è scusato il giorno dopo, ma è una ferita ancora aperta che si cercherà di rimarginare in questi giorni, dove sono banditi i cellulari e soprattutto la partecipazione ai social, con qualche giocatore che esagera. Il leitmotiv è parlare, chiarirsi e ritrovare la compattezza per lottare per la Champions, l' obiettivo più importante. Qualcosa già è scattato, anche perché l' imperativo è tornare tutti per uno, uno per tutti.
2. PERUZZI
Emiliano Bernardini per il Messaggero
igli tare angelo peruzzi
In estate era stato molto chiaro: firmo il rinnovo ma se verranno meno determinate condizioni mi faccio da parte. Angelo Peruzzi lo ha messo nero su bianco nelle tre ore di colloquio che ha avuto con Lotito e Tare. Un solo anno. Passo dopo passo perché lui è abituato a non andare mai oltre. Figura ingombrante sì, ma solo per la sua corporatura. Più volte decisivo nel corso dei suoi due anni a Roma nel fare da raccordo tra lo spogliatoio e la società.
Già, semplice raccordo e non certo una presenza “scomoda”. Insomma non vuole imporre i diktat ma essere un consigliere perché sa benissimo come funziona uno spogliatoio. Finora ha bene o male avuto mano libera nel farlo. Rapporti sereni con la dirigenza tranne in estate quando restò molto male quando il ds Tare prese Proto come portiere senza chiedergli il minimo parere. Lui avrebbe preso Sirigu. Acqua passata. La figura di Peruzzi era stata una mossa voluta dal presidente per delimitare i ruoli di competenza dei vari dirigenti.
lotito
Ora è altro che si sta facendo strada nella testa dell’Angelo custode. Il clima di frizione tra tecnico e presidente non sta giovando neanche a lui che è un po’ finito ai margini di quel progetto. A lui il compito di comunicare la decisione di andare in ritiro. Questa la sua ultima “apparizione”. Qualche intromissione di troppo lo ha limitato nella sua azione. Anche il fatto che più di un giocatore lo abbia scavalcato non gli è piaciuto. Ora il club manager potrebbe pensare di lasciare il suo compito a fine anno. Qualcuno dice già a gennaio, ma è una ipotesi molto remota.
Possibile per lui un ruolo in Federazione. E’ abituato a rispettare le parole date e lo farà anche se non sente più quel feeling. La cosa si vocifera già da qualche tempo dalle parti di Formello e Lotito starebbe già pensando ad una alternativa per non rimanere scoperto in un ruolo che ritiene molto importante. In passato, in ballottaggio con Peruzzi, ci fu Ledesma. L’argentino però si è eclissato dal mondo Lazio. Un nome che sta prendendo sempre più quota è quello dell’ex capitano Mauri. Ha l’avallo di qualche ex compagno, conosce bene l’ambiente e si muove benissimo. Lui, però, per ora preferisce non commentare.
diaconale lotito GALLIANI LOTITO lotito lotito