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    COSÌ I DATI DEI VOSTRI CONTI CORRENTI FINIRANNO IN MANO A BIG TECH – UNA DIRETTIVA DELL’UNIONE EUROPEA PERMETTE A FACEBOOK, APPLE E GOOGLE DI FARE OPERAZIONI E ACCEDERE AI MOVIMENTI DAL 2019 – LA CONTROFFENSIVA DEGLI ISTITUTI ITALIANI: UNA PIATTAFORMA TECNOLOGICA COMUNE PER SFIDARE I COLOSSI DI INTERNET


     
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    Andrea Bassi per “il Messaggero”

    salvatore rossi salvatore rossi

     

    Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d' Italia, fa di tutto per non citare nemmeno uno dei giganti di internet pronti a lanciare la loro ultima sfida, quella al settore bancario. Ma mentre spiega la rivoluzione che sta per affacciarsi sul mercato dei pagamenti dal prossimo anno come conseguenza della direttiva «Psd2» della Commissione europea, citando un esempio di come le cose potrebbero cambiare, fa, senza volerlo, il nome di Amazon.

     

    Dal prossimo anno, la società di Jeff Bezos, come del resto anche Apple, Facebook, Google e le altre piattaforme, potranno avere accesso ai dati e ai movimenti dei conti correnti, e operare su autorizzazione del cliente direttamente su di essi.

     

    JEFF BEZOS AMERICAN GOTHIC JEFF BEZOS AMERICAN GOTHIC

    Le banche, come ha spiegato Rossi, «dovranno aprire la loro scatola nera», concedere i dati dei clienti che autorizzeranno motori di ricerca, supermercati on line e social network, a prelevarli.

     

    «I grandi giganti del web», ha spiegato il direttore generale dell' Abi, Giovanni Sabatini, «sono la grande sfida e su questa frontiera le banche italiane», ha aggiunto, «devono individuare una risposta».

     

    La prima mossa è stata ufficializzata ieri, con il battesimo di Cbi Globe, una piattaforma sviluppata da Cbi, il think tank per l' innovazione nell' industria dei pagamenti, e Nexi, la società guidata da Paolo Bertoluzzo, principale partner tecnologico per i pagamenti delle banche.

     

    LE OPPORTUNITÀ

    NEXI NEXI

    Questa nuova piattaforma sarà, innanzitutto, una sorta di «filtro», per far fluire i dati dei conti correnti in sicurezza e garantendo la privacy. Ma soprattutto, l' intenzione, è di utilizzare la piattaforma sviluppata da Nexi per sviluppare nuove applicazioni e lanciare la sfida ai big della rete anche fuori dal territorio italiano, a livello paneuropeo.

     

    APPLE PAY APPLE PAY

    «Il dinosauro», ha detto Rossi, «inizia a muoversi». Certo, ha ricordato Sabatini, per concorrere ad armi pari sarebbe necessario anche che tutti giocassero su uno stesso piano anche a livello fiscale. Ma questa è un' altra storia. «Si tratta», ha commentato il numero uno di Nexi Bertoluzzo, «di una iniziativa italiana di eccellenza».

     

    Adesso, ha aggiunto, «si entra nell' era degli over dei top, si aprono delle sfide ma allo stesso tempo si apre la possibilità per le banche di offrire servizi innovativi». Grazie alla nuova piattaforma, ha detto Liliana Fratini Passi, Direttore Generale di CBI, «tutti gli intermediari aderenti, sia banche che fintech operanti nel comparto dei pagamenti, potranno rendere più semplice ed efficiente la gestione dei conti correnti da parte della clientela».

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    «La creazione di un' infrastruttura strategica di questa portata - ha commentato Stefano Favale, Responsabile della Direzione Global Transaction Banking di Intesa Sanpaolo - è una delle risposte più efficaci che arrivano dal sistema bancario italiano alla sfida della Psd2». Infine ieri, Bertoluzzo ha anche commentato l' eventuale sbarco in Borsa di Nexi, la ex Cartasì, che in Italia gestisce 40 milioni di carte di pagamento.

     

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    «Se ne parla più sui giornali che a casa nostra» ha commentato. «In questo momento non ci sono piani», ha aggiunto, «noi abbiamo degli azionisti che fanno quello di mestiere quindi la quotazione è un percorso assolutamente molto probabile ma non l' unico».

     

     

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