Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”
ALFREDO COSPITO NEL 2013 (A SINISTRA) E NEL 2022 (A DESTRA)
[…] la determinazione mostrata da Cospito, pescarese di nascita, è in linea con la lunga militanza sviluppatasi […] a Torino e nel nord-ovest. […] Proseguito con gli scritti che dal settembre 2012, quando a 45 anni d’età fu arrestato per il ferimento del dirigente dell’Ansaldo Roberto Adinolfi e altri reati, non ha mai smesso di inviare ai suoi compagni in libertà. Proclami e analisi in cui non ha mai rinnegato, bensì sempre più enfatizzato, la lotta armata come strumento di battaglia politica.
manifestazione anarchica a favore di alfredo cospito
Si tratta di messaggi veicolati attraverso la normale corrispondenza, e non canali occulti per bloccare i quali è stato istituito il «41 bis». Applicato al suo caso con un provvedimento dell’ex ministra della Giustizia Marta Cartabia […] Cospito è considerato «capo e organizzatore» (attribuzioni da lui rifiutata proprio in quanto anarchico) di un’associazione «con finalità di terrorismo» chiamata Federazione anarchica informale/Fronte rivoluzionario internazionale.
auto con il logo di tim bruciate a roma 4
Che prima della «gambizzazione» di Adinolfi ha firmato una serie di attentati dinamitardi tra il 2005 e il 2007, di cui il detenuto è stato dichiarato responsabile: il primo contro la sede del Ris dei carabinieri a Parma, l’ultimo al parco della Crocetta a Torino. In mezzo, l’invio di alcuni plichi esplosivi e l’attacco alla caserma dell’Arma a Fossano, in provincia di Cuneo. Per quest’ultima azione, che non provocò né morti né feriti, Cospito rischia comunque l’ergastolo (che diventerebbe ostativo a qualunque beneficio penitenziario), ma la Corte d’assise di Torino s’è rivolta alla Corte costituzionale ritenendo irragionevole non poter valutare la «tenuità del fatto».
manifestazione anarchica a favore di alfredo cospito
[…] Per tutti gli altri reati il procuratore generale ha calcolato un «cumulo» di trent’anni di pena, che non hanno minimamente influito sulle sue convinzioni. Così come la «censura» (cioè il controllo della corrispondenza), impostagli a settembre 2021, non gli ha impedito di far uscire da dietro le sbarre contributi sottoscritti con nome e cognome. Contenenti frasi come questa: «Cosa abbiamo noi anarchici e anarchiche da “offrire” agli sfruttati? In mancanza di un cambiamento reale, di una “rivoluzione”, una cosa sola: violenza contro i padroni e vendetta contro gli aguzzini».
alfredo cospito
O ancora: «Togliendo il superfluo si arriva alla sostanza, alla lotta armata contro gli stati. Per me la base di questa lotta non può che essere guerra di classe e lotta antitecnologica. Partendo dal “piccolo” (azioni sul territorio) si arriva al “grande” (collasso del sistema)».
alfredo cospito
Di fronte a simili esternazioni, anziché rendere più stringente la «censura» l’ex ministra Cartabia — su richiesta della Procura antiterrorismo di Torino e di quella nazionale all’epoca guidata da Federico Cafiero de Raho, oggi deputato dei Cinque stelle — ha deciso il «41 bis» con questa motivazione: «La possibilità fino ad ora consentita a Cospito di diffondere le sue tesi per l’incitamento allo scontro diretto e armato con le istituzioni e il “potere”, deve essere considerata particolarmente pericolosa, posta la sua capacità di porsi come una figura da emulare per la sua condizione di “perseguitato politico”».
alfredo cospito anarchico al 41 bis
Condizione che — si teme ora nei palazzi della sicurezza — rischia di rafforzarsi proprio a causa del «41 bis», in una sorta di eterogenesi dei fini. Con l’anarchico ormai 55enne che a novembre 2021, prima del «carcere duro», faceva suo il motto da un’altra militante: «La prigione è solo un altro modo di intendere la lotta, il conflitto antiautoritario non è finito per me, ha solo cambiato forma».