Estratto dell’articolo di Francesco Specchia per “Libero quotidiano”
ALFREDO COSPITO
[...] Sul digiuno di Alfredo Cospito contro il 41-bis si sta costruendo un’inconsueta mitologia romantica che spazia da Gandhi all’indipendentista sardo Salvatore Meloni, dalle suffragette inglesi a Bobby Sands «militante dell’Irish Repubblican Army [...]. [...] Eppure, mentre infuria la polemica sull’anarchico che rifiuta di nutrirsi finché non gli passa il carcere duro, ecco che si scopre che Cospito, in realtà, ha dei precedenti.
SANTI PRINCIPI
Alla faccia della questione di principio, sull’uso del digiuno come arma impropria l’uomo è recidivo. Un documento proveniente dal Tribunale di Roma datato 22 luglio 1992 rivela infatti che Cospito Alfredo, accusato del reato di diserzione aggravata (dall’obbligo di leva miliatre), in «pervicace inosservanza della legge» incappò nella amnistia che gli ridusse gran parte della pena; ma poi, condannato ancora per lo stesso reato dal Tribunale militare di Roma a un anno, nove mesi e dieci giorni di reclusione, egli sviluppò una strategia vincente.
roberto adinolfi dopo le dimissioni dall ospedale
«Dallo stesso giorno della esecuzione dell’ordine di carcerazione (27 agosto 1991) il detenuto, per protesta contro la nuova condanna e per ottenere la liberazione, rifiutava di alimentarsi, determinato a proseguire il digiuno ad oltranza.
Il 27 settembre 1991, quando la situazione organica e psichica del detenuto era di estremo disagio, il padre del Cospito presentava domanda di grazia» scrive il giudice dell’udienza preliminare e «il 30 settembre il tribunale militare di sorveglianza disponeva il differimento della esecuzione della pena in attesa della decisione sulla domanda di grazia».
ALFREDO COSPITO.
Cospito sfruttò un vuoto nell’interpretazione delle norme: fece mettere in discussione il cosiddetto «effetto vessatorio della spirale delle condanne» accumulate, «non conforme alle regola della ragionevole proporzionalità e della limitazione di un diritto inviolabile dell’uomo». Cioè, di fatto aveva accumulato talmente tante e reiterate accuse di totale renitenza alla leva che, onde evitare l’accu
mulo di condanne gliene appiopparono una sola. Il tema è complicato. Ma qui non è tanto importante l’aspetto tecnico, quanto che il Quirinale - regnante Cossiga Presidente della Repubblica - «con decreto in data 27 dicembre 1991 concedeva al Cospito il condono in via di grazia della pena detentiva ancora da espiare». Cospito la sfangò. E ci prese gusto, minacciando un opportuno digiuno a seconda del configurarsi di circostanza d’allarme penalmente rilevante.
rilievi dei carabinieri dopo l attentato a roberto adinolfi genova 7 maggio 2012 1
In soldoni, trattasi di una dieta a zona; nel senso che il crimi nale evidentemente riteneva di digiunare platealmente a seconda delle zone geografiche in cui diffondeva il verbo dell’anarchia. «È prevedibile che il Cospito porrebbe in essere altri “digiuni” e sarebbero adottati, nei suoi confronti, altri provvedimenti di grazia», scriveva il Gup, con una certa rassegnazione. Basta mostrare la voce grossa e l’intestino stretto, e nulla rosulta impossibile. Un digiuno intremittente, e passa la paura. Una spregiudicatezza tattica quasi fascinosa. [...]
rilievi dei carabinieri dopo l attentato a roberto adinolfi genova 7 maggio 2012 2 ALFREDO COSPITO NEL 2013 (A SINISTRA) E NEL 2022 (A DESTRA) manifestazione anarchica a favore di alfredo cospito 3 manifestazione anarchica a favore di alfredo cospito 2 rilievi dei carabinieri dopo l attentato a roberto adinolfi genova 7 maggio 2012 auto con il logo di tim bruciate a roma 1 manifestazione anarchica a favore di alfredo cospito AUTO DEI VIGILI URBANI DI MILANO BRUCIATA DAGLI ANARCHICI roberto adinolfi roberto adinolfi dopo le dimissioni dall ospedale alfredo cospito ALFREDO COSPITO