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    COSTA CONTRO PIGNATONE: "GLI INNOCENTI IN CARCERE INGIUSTAMENTE DEVONO ESSERE TUTELATI" - IL DEPUTATO DI FORZA ITALIA RISPONDE ALL'EX PROCURATORE CAPO DI ROMA CHE CRITICA LA SUA PROPOSTA DI LEGGE SULL'INGIUSTA DETENZIONE: ''FINISCE PER INDICARE ALL'OPINIONE PUBBLICA I MAGISTRATI COME COLPEVOLI DI TUTTI I CASI, E DIVENTA UN SEGNALE LANCIATO A PM E GIP A NON ADOTTARE MISURE CAUTELARI''. MA COSTA RICORDA QUANTO SPENDE LO STATO PER I RISARCIMENTI OGNI ANNO


     
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    Estratto dall'intervista di Liana Milella per www.repubblica.it

     

    Giuseppe Pignatone Giuseppe Pignatone

     "Una persona è finita ingiustamente in galera. Lo Stato che fa? Paga e si volta dall'altra parte, in attesa del prossimo pagamento, o cerca di capire perché è stato, a torto, privato qualcuno della libertà?". Parte da questo interrogativo la replica di Enrico Costa, deputato di Forza Italia e responsabile Giustizia del suo partito, all'ex procuratore di Roma Giuseppe Pignatone che, dalle pagine dei commenti di Repubblica, ieri ha criticato la proposta di legge Costa sull'ingiusta detenzione. Su cui è d'accordo anche il Guardasigilli Alfonso Bonafede. Ma che, secondo Pignatone, rappresenta un errore perché "finisce per indicare all'opinione pubblica i magistrati come colpevoli di tutti i casi di ingiusta detenzione, cosa certamente non vera. E diventa un implicito segnale lanciato a pm e gip a non adottare misure cautelari".

     

    Pignatone sostiene che, dopo tante leggi per aumentare le pene, adesso la sua proposta è contraddittoria perché fa apparire i magistrati come "negligenti, prevenuti e innamorati del tintinnio delle manette". 

    "Vorrei innanzitutto spiegare cosa c'è nella mia legge. Qualora venga riconosciuta un'ingiusta detenzione e sia pagata dallo Stato una somma a titolo d'indennizzo, il fascicolo dev'essere inviato "al titolare dell'azione disciplinare per le valutazioni di competenza". Si prevede poi una sanzione disciplinare a carico "di chi abbia concorso, con negligenza o superficialità, anche attraverso la richiesta di applicazione della misura della custodia cautelare, all'adozione dei provvedimenti di restrizione della libertà personale",  successivamente riconosciuta come ingiusta detenzione".

     

    ENRICO COSTA ENRICO COSTA

    Beh, ammetterà che questo passaggio comporta nei fatti, come scrive Pignatone, una presunta colpevolezza del magistrato che ha ordinato le misure. 

    "Per capire il senso della mia proposta bisogna partire dai dati. Nel 2019 i casi d'ingiusta detenzione sono stati mille, per una spesa complessiva in indennizzi di cui è stata disposta la liquidazione di 44.894.510 milioni di euro. Rispetto all'anno precedente, è in deciso aumento il numero di casi (+105) e soprattutto la spesa (+33%)

     

    (...)

     

    Intervista integrale qui:

    https://www.repubblica.it/politica/2020/07/30/news/costa_contro_pignatone_uno_stato_serio_s_interroga_sugli_innocenti_messi_in_carcere_ingiustamente_-263250455/?ref=RHPPLF-VZ-I257386543-C8-P1-S3.4-T1

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