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    VARIANTE, PERICOLO COSTANTE – LA “OMICRON 2”, SEQUENZIATA A GENOVA, È MEGLIO O PEGGIO DELL’ORIGINALE? I DATI DELLA DANIMARCA, DOVE È DIVENTATA PREVALENTE, DIMOSTRANO CHE SI DIFFONDE ANCORA PIÙ VELOCEMENTE DELL’ORIGINALE, MA NON CI SONO ANCORA PROVE CHE STIA CAUSANDO FORME PIÙ GRAVI DI MALATTIA. ANZI, PRIVILEGIEREBBE ANCORA DI PIÙ LE ALTE VIE RESPIRATORIE, GENERANDO RARAMENTE POLMONITI


     
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    Da “La Stampa”

     

    silvio brusaferro foto di bacco (3) silvio brusaferro foto di bacco (3)

    Omicron 2, la sorella della variante da noi oramai dominante al 95,8%, è sbarcata in Italia. Due casi li ha sequenziati il laboratorio di igiene del San Martino di Genova. Ma il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, ha precisato che la nuova sottospecie di Omicron «è stata segnalata in nove regioni».

     

    LA VARIANTE OMICRON BY OSHO LA VARIANTE OMICRON BY OSHO

    Che sia presto per fasciarsi la testa e predire nuove ondate lo dice a chiare lettere il direttore della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, secondo il quale la sottospecie «è altrettanto veloce nel diffondersi, ma non è ancora chiaro se sia meno aggressiva, anche se non è molto diversa nelle caratteristiche da Omicron 1».

    gianni rezza gianni rezza

     

    In realtà i dati raccolti dall'Istituto di salute pubblica della Danimarca, dove la sotto-variante è diventata prevalente, dimostrerebbero che si starebbe diffondendo a una velocità di una volta e mezzo maggiore della versione originale, anche se non ci sono al momento prove che stia causando forme più gravi di malattia.

     

    mette frederiksen mette frederiksen

    I contagi quotidiani nel Paese viaggiano ora oltre quota 40 mila, in controtendenza rispetto ai Paesi dove BA.1 , ossia la versione originale, è più diffusa. E quasi tutti i nuovi casi sono ascritti alla sorella BA.2. Ma la premier danese Mette Frederiken non si scompone, due giorni fa ha detto che il virus, pur nuovamente mutato, non è più da considerarsi una malattia «socialmente critica».

     

    E così dal 1° febbraio i danesi diranno addio alle restrizioni anti-Covid, tornando a frequentare liberamente bar, ristoranti, cinema, teatri, musei e anche i locali notturni. Come andrà a finire è presto per dirlo, ma BA.2 non ha ovunque avuto la meglio sulla sua sorella maggiore. In Gran Bretagna, Francia e Germania, dove è sbarcata prima che da noi, Omicron 1 resta ad esempio ampiamente prevalente.

    magnus heunicke ministro della salute danese 1 magnus heunicke ministro della salute danese 1

     

     E così negli Usa, dove però i Centers for Disease Control and Prevention si mostrano prudenti, affermando che i casi sono sì pochi, ma che «al momento è troppo presto per determinare se la BA.2 sia più trasmissibile o più potente rispetto alla variante Omicron originale BA.1». Aggiungendo che «la sua diffusione e i suoi effetti vanno tenuti sotto controllo».

     

    L'Oms dal canto suo segnala che BA.2 è presente in 40 paesi, soprattutto asiatici e che, nonostante i recenti aumenti delle sequenze attribuire a Omicron 2, al 25 gennaio la versione originale «rappresenta il 98,8% delle sequenze della famiglia Omicron». Se sulla sua diffusività i dubbi però restano, sulla pericolosità sembra prevalere l'ottimismo.

    VARIANTE OMICRON VARIANTE OMICRON

     

    Spiega l'immunologo Mauro Minnelli, responsabile per il Sud Italia della fondazione per la medicina personalizzata: «Omicron 2 ha almeno 30 mutazioni uguali alla 1 e soltanto due differenti. Questo vuol dire che non dovrebbero sussistere discrepanze tali da generare maggiori criticità». E comunque, «nonostante sia particolarmente diffusiva, sappiamo che ha dimostrato scarsa attitudine a replicarsi nel tessuto polmonare profondo, privilegiando le vie alte respiratorie». In altre parole anche la sorella quasi gemella più raramente genera polmoniti. Quindi secondo gli scienziati niente falsi allarmi, ma guardia sempre alta.

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