Da gazzetta.it
cristiano ronaldo
Avevano preso i biglietti per vedere da vicino il loro idolo Cristiano Ronaldo, ma quella partita - l’amichevole di fine luglio a Seul tra Juve e K League (3-3) disputata davanti a 65mila spettatori - il fenomeno portoghese l’aveva vista solo dalla panchina. Neanche un minuto in campo, a causa di un affaticamento muscolare. E così era subito partita una causa legale dei tifosi locali, che si sentivano defraudati.
E ora in loro soccorso arriva la notizia che un giudice sudcoreano ha ordinato a un’agenzia locale, la The Fasta, che ha venduto i biglietti, di risarcire i fan che non hanno visto giocare CR7. Due “clienti” che avevano fatto causa per pubblicità ingannevole, hanno visto riconosciute le loro ragioni dal tribunale di Incheon che ha ordinato al promotore dell’evento di pagare loro l’equivalente di 282 euro ciascuno.
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Ma attenzione perché altre persone si sono rivolte al palazzo di giustizia di Seul che invece si deve ancora esprimere. Non è stata invece intrapresa nessuna istanza né contro Ronaldo, né contro la Juventus.
Una denuncia penale invece era stata presentata contro l’agenzia The Fasta tanto che la polizia aveva perquisito i locali in agosto. Il promoter è accusato di aver frodato circa 6 miliardi di won (4,4 milioni di euro). Secondo l’accusa, durante la vendita dei ticket, la The Fasta avrebbe sostenuto di avere una clausola con la Juve che garantiva la presenza in campo di Ronaldo per almeno 45 minuti: i biglietti (da 23 a 300 euro) vennero polverizzati in breve tempo.
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