Estratto dell'articolo di Marinella Venegoni per “la Stampa”
gianni sassi 2
Mezzo secolo fa erano i primi 70, e non è che il decennio si sia poi rivelato proprio una passeggiata: ma qualche gran ricordo è rimasto, tant'è che domani al Lirico Gaber di Milano si celebra un momento irripetibile della cultura giovanile italiana fiorito giusto 50 anni fa con la fondazione della Cramps Records, la casa discografica di Gianni Sassi.
cramps records
Sassi era una sorta di Andy Warhol, la sua New York era Milano e la Cramps fu una specie di Factory che inglobava musica, grafiche rivoluzionarie, pubblicità situazioniste e insomma un mondo che ne annunciava un altro a venire, cui tanti si sarebbero poi ispirati. […]
Sul palco, ci saranno alcuni spiriti liberi dell'epoca, un pugno di protagonisti dell'impresa che ancora si danno da fare: presentati da Jo Squillo che di Sassi fu una delle creature con le sue amiche Kandeggina Gang, ecco Patrizio Fariselli […]; gli Skiantos […] Eugenio Finardi […] e ancora Lucio Fabbri, […]; Andrea Tich […] Della Cramps fece parte anche John Cage, qui ricordato da Carlo Boccadoro con Dream.
50esimo compleanno cramps records
Ma da ricordare ancora ci sono almeno gli Arti&Mestieri di Gigi Venegoni, che con Sassi incisero 3 dischi, Claudio Rocchi, Roberto Ciotti gran bluesman. Non era roba per gente dalla bocca buona. Erano idee magari in nuce, talvolta sconclusionate, che si lasciavano alle spalle i ‘60[…] Fu anche editore di significative riviste culturali: su Alfabeta scrivevano Umberto Eco e Nanni Balestrini, e da La gola nacque il mondo di Slow food di Carlin Petrini; e inventò eventi culturali come Milano Poesia cui parteciparono sia Ferlinghetti che Yoko Ono.
la pubblicita per i divani busnelli con franco battiato firmata da gianni sassi
[…] Nume tutelare della serata da lassù, Franco Battiato. Qui sarà omaggiato con l'immancabile Povera Patria, ma in quell'epoca fece parlare della Cramps per via della famosa pubblicità in cui sta seduto comodo sul sofà a gambe accavallate con braghe di bandiera yankee, stivaloni e riccioloni, volto e mani dipinte di bianco e la scritta: «Che c'è da guardare? Non avete mai visto un divano?». Un manifesto indimenticato che inondò Milano. Altro che Poltrone e Sofà.
alfabeta gianni sassi
Nemmeno la casa che produceva i divani era stata avvertita, però l'opera non piacque e nessuno fu pagato. Nel ‘73, l'album Pollution di Battiato uscì con la copertina ispirata al primo happening urbano di Bologna dedicato all'inquinamento, concepito proprio da Sassi; diversa però fu l'etichetta. Gianni Sassi se n'è andato a 55 anni, 30 anni fa nel ‘93, e gli hanno appena dedicato una passeggiata accanto a via Stratos. Sentiremo ancora parlare di lui, inventore del marketing culturale, nel docufilm Gianni Sassi - L'occhio, l'orecchio, la gola, con lo stesso regista del concerto celebrativo, Roberto Manfredi, anche autore. E chissà che anche il concerto non diventi un docufilm.
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