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    CRAUTI, COCAINA E COLPI DI STATO: GLI AFFARI DELLA ‘NDRANGHETA PASSANO PER FRANCOFORTE - L’INCHIESTA “GENTLEMEN 2” DIMOSTRA QUANTO ROBUSTI SIANO I TENTACOLI DELL’ORGANIZZAZIONE CALABRESE IN GERMANIA – GLI AFFARI SPORCHI DI 3 SOCI (“L’ALBANESE”, “IL BELLO” E “IL POLITICO”) E IL TENTATO COLPO DI STATO IN GUINEA-BISSAU UN REGIME “NARCO-FRIENDLY”, PRONO AI CARTELLI DELLA DROGA…


     
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    Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per repubblica.it

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    La pax criminale tra i clan della ‘ndrangheta sta dando frutti e sta consentendo alle cosche di avventurarsi persino in clamorosi colpi di Stato di Paesi lontanissimi come la Guinea-Bissau. L’inchiesta “Gentlemen 2”, frutto di indagini italiane, tedesche e belghe, ha messo in luce una colorita sponda internazionale che dimostra soprattutto quanto robusti siano i tentacoli della ‘ndrangheta in Germania.

     

    Il fulcro delle indagini è un episodio del 2020, quando gli emissari delle famiglie rappacificate dei Forastefano e degli Abbruzzese intraprendono un viaggio dalla Calabria a Francoforte per organizzare una fornitura di 50 kg di cocaina dal Sudamerica. Da lì comincia un film durato tre anni, una tela criminale ricostruita dagli inquirenti attraverso miriadi di dialoghi catturati attraverso criptofonini o intercettati nelle automobili e in una pizzeria nel quartiere di Bergen-Enkheim. A inizio giugno di quest'anno, arriva il blitz che coinvolge 800 poliziotti in tre Paesi e consegna alla giustizia 31 affiliati e il sequestro di 3,8 milioni di euro.

     

     

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    Il resto sembra tratti da un romanzo di Don Winslow. Dalle carte del coté tedesco, pubblicate dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung e dal canale MDR, emerge che i soci in affari a Francoforte dei clan sono in particolare tre: “l’albanese”, “il bello” e “il politico”. 

     

    (...)

    “Il politico” svela di essere nato in Guinea-Bissau, di vivere in Senegal e di avere agganci in Portogallo. I due poi chiacchierano estesamente di “lavori” da organizzare in Sudamerica e in Africa e si rifugiano nella pizzeria di Bergen-Enkheim per chiudere gli accordi. Quando “il politico” torna qualche settimana dopo a Francoforte, la polizia lo ferma e scopre che “il politico” gira con passaporto diplomatico. Colpo di scena: è il figlio di Malam Bacai Sanha, l’ex presidente della Guinea-Bissau.

     

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    “Il politico” è noto da tempo anche alla Dea, l’antidroga americana: nel 2016 ha cercato di mediare tra guerriglieri colombiani e hezbollah su un carico di cocaina. Purtroppo per lui, i guerriglieri si sono tenuti l’anticipo e non hanno fornito neanche un grammo della “bianca” ai fondamentalisti islamici. A un’agente sotto copertura della Dea, “il politico” offre persino un’isola davanti alla costa della Guinea. E’ per consentire agli aerei carichi di droga in arrivo dal Sudamerica di fare tappa e rifornirsi di carburante prima di ripartire per l’Europa. Ma la vicenda più inquietante risale a circa un anno fa.

     

    Il primo febbraio del 2022 ignoti sparano con un bazooka sul palazzo presidenziale di Bissau, capitale della Guinea. Il presidente Umaro Sissoco Embalò è riunito lì con il governo e per ore gli aggressori assediano il palazzo, ammazzando undici guardie presidenziali. Ad oggi non è chiaro da chi sia partito quell’attacco. Embalò accusa la “mafia della droga”, l’opposizione gli risponde che il trafficante è lui. Uno scambio di accuse che sembra confermare la nomea della Guinea-Bissau, ascesa a importante piazza del traffico di droga internazionale.

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    Un paio di giorni dopo il misterioso tentativo di putsch, “il politico” si vanta con i suoi di aver orchestrato quell’attacco. Scopo dell'operazione: destituire il presidente e candidarsi per instaurare in Guinea-Bissau un regime “narco-friendly”, insomma, prono ai cartelli. Invece, gli agenti della Dea riescono ad attirarlo in Tanzania, dove grazie a un accordo di estradizione con gli Stati Uniti, “il politico” viene spedito dritto dritto a Houston, dove è attualmente sotto processo. Gli altri protagonisti delle ramificazioni tedesche delle ‘ndrine, “l’albanese” e “il bello”, sono finiti al fresco grazie all’inchiesta italo-tedesco-belga “Gentlemen 2”. E con loro, il padrone della loro base logistica, la pizzeria del centro di Francoforte. Ma gli inquirenti ammettono che il numero degli affiliati della ‘ndrangheta in Germania “sta crescendo”.

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