vito crimi
“Neanche mi ricordo di tutti i regolamenti che abbiamo approvato nel M5S, ne facevamo tanti…”. Lo ha detto, in un’intervista al quotidiano Repubblica, Vito Crimi, ex viceministro dell’Interno e capo politico ad interim del Movimento Cinque Stelle. “Quel regolamento era noto a tanti attivisti” racconta Crimi. Conte lo conosceva? “No, non glielo avevo detto.
Era una prassi talmente consolidata, che lo davamo tutti un po’ per scontato. Mi sono dimenticato di farlo presente a Giuseppe, mi sembrava superfluo”. Ai magistrati la “prassi” non è bastata. Serve una carta. Per questo Conte, chiedendo la revoca della sospensione, ha allegato il regolamento del 2018. “Si è scatenata una caccia alle streghe su questo documento, mi pare tanto rumore per nulla”.
beppe grillo giuseppe conte
Ma è il documento chiave, a cui si aggrappa Conte per tornare leader. “Infatti sono rimasto basito quando ho visto l’ordinanza. A quel punto ho detto a Giuseppe: ora mi metto a cercarlo, ho fatto il ripristino del backup, ho dovuto richiamare il mio ex segretario che lavorava con me quando ero sottosegretario all’Editoria, all’epoca dei fatti. Mi sono messo a spulciare migliaia di mail. L’indirizzo del comitato di garanzia era aperto a tutti gli iscritti, ogni giorno arrivavano lettere di ogni tipo, i reclami… Non mi ricordavo nemmeno se il regolamento fosse del 2018 o del 2019. Ho riscoperto alcuni regolamenti di cui nemmeno ricordavo l’esistenza…”.
(ITALPRESS).
IL RICORSO E IL GIALLO DELLE MAIL RITROVATE
Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera
LUIGI DI MAIO VITO CRIMI
I vertici Cinque Stelle fanno la loro contromossa: hanno presentato a Napoli istanza di revoca contro la sospensiva che ha decapitato il Movimento, bloccando la validità del nuovo statuto e la successiva elezione di Giuseppe Conte a presidente.
Dietro la mossa - sostengono i pentastellati - c'è un piccolo giallo: il ritrovamento di uno scambio di mail del 2018 che proverebbe l'esistenza di un regolamento atto a modificare le norme sui partecipanti all'assemblea (norme che così sarebbero in linea con il voto effettuato la scorsa estate). I fatti risalgono all'8 novembre 2018.
beppe grillo giuseppe conte
Sono le 10.05 e l'allora capo politico M5S Luigi Di Maio, in una missiva indirizzata al Comitato di garanzia - racconta l'Adnkronos - scrive: «In qualità di capo politico, propongo che lo stesso criterio per l'accesso al voto degli iscritti applicato alle votazioni e alle consultazioni su Rousseau, venga esteso anche per le votazioni che hanno come oggetto la convocazione dell'Assemblea degli iscritti». Il leader propone: «Potranno quindi prendere parte a tutte le future convocazioni dell'Assemblea, gli iscritti da almeno sei mesi con documento certificato.
Fatto salvo che, come già da voi adottato in data 20 luglio 2018, tutti gli iscritti fino al 22 giugno 2018 (sei mesi dalla costituzione dell'Associazione MoVimento 5 Stelle) potranno votare per le consultazioni che si svolgeranno successivamente al 22 giugno 2018 anche se dalla loro iscrizione non sono trascorsi sei mesi».
vito crimi
Crimi, all'epoca membro anziano del comitato di garanzia, replica esprimendo il «parere favorevole» dell'organo. Lo scambio è stato «dimenticato» e poi ritrovato dall'ex reggente. Crimi sostiene che si tratti di una norma «non solo nota, ma applicata a tutte le Assemblee da 4 anni, ininterrottamente, senza che nessuno abbia mai messo in dubbio che prima di applicare tale restrizione non avessimo fatto i passaggi formali». Lorenzo Borré, legale degli attivisti che hanno promosso l'azione sullo statuto contro il Movimento, vede almeno tre motivi per i quali il ritrovamento a suo avviso non è dirimente.
giuseppe conte beppe grillo
«In primo luogo uno scambio di mail privato non è un regolamento», puntualizza al Corriere Borré. «In secondo luogo, la questione dell'inesistenza di tale regolamento è già stata processualmente risolta». «Anche se non lo fosse - conclude l'avvocato - sarebbe inammissibile ai fini della revoca in quanto si tratta di un fatto pre-esistente a conoscenza dell'associazione mentre la revoca può essere richiesta solo su circostanze e fatti sopravvenuti di cui la parte istante non era a conoscenza prima dell'emanazione dell'ordinanza cautelare».
Sui tempi di una decisione sulla revoca c'è incertezza: nel Movimento c'è chi spera possa essere sufficiente una settimana per decidere, ma c'è anche chi ricorda che c'è già un'udienza fissata per inizio marzo e che, quindi, potrebbe essere quella la data per conoscere l'esito dell'istanza. Per una questione che è ancora irrisolta, c'è un'altra che pare essersi chiarita.
LUIGI DI MAIO E VITO CRIMI
Dopo la battuta - raccolta dal Foglio - con Grillo che chiede a Conte di iscriversi al Movimento Cinque Stelle, arrivano i dubbi e la replica dei contiani. L'ex premier è iscritto al M5S? «Sì», replicano i vertici, chiarendo che l'uscita di Beppe Grillo era «solo una battuta». Intanto rompe il silenzio Roberto Fico: «La situazione è molto più semplice di quella che voi descrivete.
giuseppe conte beppe grillo
La questione è assolutamente burocratica, non politica. Quindi faremo i nostri passi che abbiamo già annunciato, sperando che vadano a buon fine. Conte è il leader del M5S, leader riconosciuto e stravotato: non c'è nessuna questione politica. Conte è ben saldo - ha detto il presidente della Camera parlando con i cronisti al salone della nautica NauticSud, a Napoli -. Tanti ex attivisti, invece di dire abbiamo perso la battaglia politicamente, si divertono tramite un avvocato fare cause al Movimento, ma noi non ci arrenderemo mai».
vito crimi alle consultazioni