Estratto dell’articolo di Grazia Longo per “La Stampa”
cristian sodano
No, non chiede perdono. E neppure si definisce pentito. Cristian Sodano, il maresciallo della Finanza di 27 anni arrestato dalla polizia perché ha ucciso la madre e la sorella della fidanzata racconta il duplice delitto con lucida freddezza. E fornisce un particolare agghiacciante: ha giustiziato con due colpi finali Renée Amato, 19 anni, perché si è accorto che nonostante le numerose ferite era ancora viva. Mentre la madre delle ragazze, Nicoletta Zamparelli, 47 anni, era chiaramente senza vita.
E la fidanzata Desirée, 22 anni, ha sentito esplodere quei due ultimi colpi nella villetta immersa nella campagna mentre era nascosta in giardino dietro la legnaia. Lei è sopravvissuta al duplice femminicidio alla vigilia di San Valentino solo perché si è nascosta in bagno e poi si è calata dalla finestra.
All'origine della furia omicida c'è il suo rifiuto di andare a convivere con Cristian. «Non me la sentivo, anzi lo volevo lasciare perché era troppo possessivo nei miei confronti - spiega agli inquirenti - già una settimana fa lo avevo lasciato ma poi eravamo tornati insieme e lui continuava a insistere sulla convivenza» […]
cristian sodano
E ancora: «Lunedì notte ha dormito a casa mia e ci siamo alzati tardi, verso mezzogiorno. Poco dopo ha ricominciato con la storia della convivenza e abbiamo litigato. È uscito in giardino, è rientrato con la pistola e io gridando mi sono rifugiata in bagno. Lui prima ha sparato a mia madre e a mia sorella, poi ha cercato di sfondare la porta prendendola a calci e rompendone un pezzo. Sono riuscita a fuggire nella stanza di mia sorella, mi sono buttata dalla finestra, al piano terreno, e mi sono nascosta dietro la legnaia. Ho sentito altri due colpi di pistola e sono scappata verso il benzinaio sulla strada. Ero terrorizzata».
Del tutto opposta la versione fornita da Cristian Sodano, assistito dall'avvocato Lucio Teson, durante l'interrogatorio davanti al pm Valerio De Luca: «Non è vero che ci eravamo lasciati. Eravamo fidanzati, ma lei non si decideva a darmi una risposta definitiva sulla convivenza. Non mi diceva né sì né no. Allora ho deciso di suicidarmi, sono andato fuori, a prendere la pistola che avevo lasciato nell'auto e sono rientrato in casa per ammazzarmi davanti a lei.
renee e desyree amato
Ma Desirée si è messa a urlare, allora sono arrivate la madre e la sorella e hanno gridato anche loro. E allora ho sparato contro di loro. Nicoletta è morta subito, Renée no e così alla fine le ho sparato altri due colpi per non farla soffrire».
Poi aggiunge: «Non è vero che ho inseguito in bagno Desirée per ucciderla. Io non la volevo ammazzare. Quando ho capito che era scappata, me ne sono andato anche io e con il cellulare ho chiamato mio zio e gli ho confessato quello che ho fatto».
[…] In servizio alla Finanza mare di Ostia, Cristian lunedì non si era presentato in caserma e aveva marcato visita. «Visto che non stavo tanto bene Desirée ha insistito perché dormissi a casa sua e martedì ci siamo alzati tardissimo».
mappa della fuga di Desiree amato - ex fidanzata di cristian sodano
Il maresciallo è un figlio d'arte: il padre lavorava anch'egli nelle Fiamme gialle e la mamma era una poliziotta. «Non è mai stato violento - prosegue lo zio - e anche nel rapporto con la fidanzata non c'erano state avvisaglie negative».
Cristian e Desirée si erano conosciuti meno di un anno fa in discoteca. Lei, come la sorella uccisa, ama molto il ballo e ha partecipato a varie gare di danza. Ma adesso della leggerezza e della felicità di quei momenti non resta più nulla. Lo afferma anche Ivan Esposito, il benzinaio che per primo l'ha soccorsa: «È arrivata sotto choc, piangeva e tremava come una foglia. Chissà se potrà mai riprendersi da questa tragedia».
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