BERTINI GUIDA ESPRESSO
guida l'espresso - ristoranti e vini d'italia
Cristiana Lauro per www.dagospia.com
È stata presentata al teatro dell’Opera di Firenze la quarantunesima edizione della guida ai ristoranti dell’Espresso: I Ristoranti e i vini d’ Italia.
Il direttore Enzo Vizzari ringrazia pubblicamente l’editore per non avere mai interferito nei giudizi e nelle valutazioni critiche. Ringrazia per non aver mai subito pressioni e per essersi potuto muovere, insieme alla sua squadra di novanta esperti collaboratori, senza alcun tipo di condizionamento. E se ogni anno Vizzari pone l’accento su questo aspetto, si vede che da qualche altra parte le cose non vanno proprio allo stesso modo.
damilano vizzari guida l'espresso - ristoranti e vini d'italia
Prosegue il metodo di valutazione dei locali espresso in cappelli (da uno a cinque), assimilabile a quello della Guida Michelin che assegna le stelle. Non esiste il metodo infallibile, ma i voti possono risultare più arbitrari, mentre i cappelli si avvicinano con maggiore precisione a un giudizio più complessivo sul successo di un locale.
“I nuovi piatti della grande cucina italiana nascono da elementi che hanno fondato la nostra cultura e la nostra tradizione. Si parte dalla materia prima”. Questa è la lettura attuale di Enzo Vizzari e gli va dietro il cuoco più premiato a livello internazionale, Massimo Bottura dell’Osteria Francescana a Modena, accostando il concetto nitido e calzante della bottega rinascimentale.
Una novità molto concreta, raccontata da Andrea Grignaffini, é l’annessione della guida dei vini a quella dei ristoranti attraverso una formula molto più sintetica e diretta.
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Oggi la guida de l’ Espresso, fra i diversi riconoscimenti, ha premiato come migliore sommelier italiana Valentina Bertini della Terrazza Gallia, a Milano. Bertini non è solo un fenomeno intorno alla materia di cui si occupa, premiare la sua professionalità è un segnale importante per il vino italiano di qualità, perché il suo linguaggio sul vino che avvicina e include - non soltanto guida e conduce, ovvero educa - è quanto di più servibile ci possa essere in questo momento nel mondo del vino.
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Credo che il vino, oggi più che mai, debba desacralizzare le descrizioni chilometriche di attributi che anticipano l’apertura della bottiglia e che, talvolta, proprio a causa di un’esuberanza descrittiva un po’ trombona, non viene nemmeno aperta volentieri. E se la sintesi porta alle classifiche dei primi dieci, venti, cento vini suggeriti, ben venga perché avvicina il consumatore, non lo respinge. Più facilmente lo conquista e dirige su un approfondimento. E allora sì che ci sono interi scaffali utili ai quali rivolgersi.
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Dice bene Grignaffini: “le classifiche sono il modo più pop per parlare di vino”.