• Dagospia

    IL PORTO-GALLO NEL POLLAIO - CRISTIANO RONALDO FA TUTTO DA SOLO E SCHIANTA UNA REPUBBLICA CECA SENZA CAMPIONI: DUE PALI, UN GOL E GIOCATE CHE PROFUMANO DI PALLONE D’ORO - I LUSITANI VOLANO IN SEMIFINALE DOVE INCONTRERANNO LA VINCENTE DI SPAGNA-FRANCIA - DOPO LA DELUSIONE DEL 2004 (SCONFITTA IN FINALE CONTRO LA GRECIA) E DEL 2008 (FUORI AI QUARTI CONTRO LA GERMANIA), LA SQUADRA DI PAULO BENTO PUÒ SOGNARE IL COLPACCIO…


     
    Guarda la fotogallery

    Roberto Beccantini per il "Fatto quotidiano"

    Cristiano RonaldoCristiano Ronaldo

    Cristiano Ronaldo uno, Repubblica Ceca zero. Inutile girare attorno alla partita, fingendo che sia stata una sfida tra squadre. Lo è stata, sì, ma non abbastanza da impedire al migliore di farsi largo (un gol, due pali) e fissarne il risultato. Il Pallone d'oro si avvicina. Prima, però, la semifinale: Spagna o Francia.

    Il Portogallo ci crede. Quarti: l'Europa abbandona il materasso dei gironi per camminare sul filo: o dentro o fuori. Rispetto all'ultima edizione hanno concesso il bis Germania, Italia, Portogallo e Spagna. Quattro su otto,la metà esatta.Con Francia, Grecia, Inghilterra e Repubblica Ceca al posto di Croazia, Olanda, Russia e Turchia.

    CRISTIANO RONALDOCRISTIANO RONALDO

    Il rodeo di Varsavia graffia quell'equilibrio che è sempre stato la specialità della casa: Danimarca e Grecia si laurearono campioni in totale clandestinità; penso anche all'assenza di doppiette (contro le due «mondiali»: Italia 1934 e 1938, Brasile 1958 e 1962). Poi il fair play. L'Irlanda del Trap, già eliminata, non si è sdraiata ai piedi dell'Italia; la Svezia, bocciatissima, ha battuto la Francia. Spagna e Croazia si sono negate al biscotto. Non è poco, con le Scommessopoli che incombono.

    Manca Rosicky, ai cechi. Lo avvicenda Darida, classe 1990, subito in difficoltà nel mare magnum del centrocampo. Con l'Olanda, la squadra di Paulo Bento non dovette mendicare spazi: le vennero regalati. Questa volta, in compenso, è tutto un ribollir di tini.

    CRISTIANO RONALDOCRISTIANO RONALDO

    La prima mezz'ora non produce che una «telefonata» di Moutinho, una rovesciata di Cristiano Ronaldo e un paio di mischie dalle parti di Rui Patricio. Jiracek, lui, sfida a duello Joao Pereira o chi gli capita a tiro. Nani cerca grane con Limbersky, e le trova; Fabio Coentrao è uno dei più indiavolati, Cristiano Ronaldo uno dei più pedinati: se Gebre Selassie si sgancia, ecco Hubschman; e se Hubschman non basta, ecco Sivok. La staffetta tra Helder Postiga, infortunato, e Hugo Almeida, al 40', accende piccoli fuochi.

    CRISTIANO RONALDOCRISTIANO RONALDO

    Cristiano Ronaldo prende a pedate il destino: palo al 45', in coda a un morbido stop di petto, e palo in avvio di ripresa, al 49', su punizione; e sono quattro, dopo i due colpiti contro i batavi. I cechi rinculano, il Portogallo li accerchia, Hugo Almeida fa il pivot e, così facendo, crea corridoi. Cristiano Ronaldo «spara» da tutte le posizioni: una risorsa, ma anche un limite. Improvvisamente, Nani: Cech oppone i pugni, e quando all'incornata di Hugo Almeida non potrebbe opporre nemmeno quelli, salta su l'assistente di Webb. Fuorigioco, netto.

    Pilar ricorda ai suoi che esiste anche l'area portoghese, e Rezek, una punta, rileva Darida al 60' affiancando Baros: l'idea è apprezzabile, non altrettanto l'esito, come documentano i tiri in porta, manco uno. La partita la fanno i lusitani. Raffica di Moutinho, Cech è lì. Il catenaccione di Bilek rischia grosso al 74', su azione Raul Meireles-Nani. Stinchi, gomiti, caviglie, nuche: gli dèi ricorrono a ogni genere di amuleto, pur di servire il primo 0-0 degli Europei.

    CRISTIANO RONALDOCRISTIANO RONALDO

    E ce la farebbero, oh sì, se al 78' Cristiano Ronaldo, di testa, non schiacciasse oltre Cech il più legittimo dei gol. Due cose da segnalare, a margine: il cross di Moutinho , il ritardo di Gebre Selassie. Domina, il Portogallo, e tocca a Joao Pereira «sparacchiare» dalla distanza. L'ingresso di Custodio e l'uscita di Nani (sei politico) sono il segnale che Paulo Bento ha deciso di tirare giù la saracinesca. In compenso, Pekhart al posto di Hubschman è la classica mossa della disperazione. Non pagherà.

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport