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    CROLLA IL CASTELLO DI CARTE DELLA PROCURA DI MILANO - L’ASSOLUZIONE DEFINITIVA PER IL PRIMO FILONE DI ENI-NIGERIA E L’ILLEGITTIMITÀ DELLE TESTIMONIANZE DELLE OLGETTINE NEL PROCESSO RUBY TER: IN POCHI GIORNI SONO ARRIVATI DUE GROSSE SCONFITTE PER LE TOGHE MILANESI, SU DUE PROCEDIMENTI CHE ERANO IL LORO CAVALLO DI BATTAGLIA. TRA QUALCHE SETTIMANA, SI APRE LA PARTITA DELLA SUCCESSIONE A FRANCESCO GRECO, CHE SARÀ PIUTTOSTO COMPLICATA (EUFEMISMO)


     
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    Federica Olivo per www.huffingtonpost.it

     

    FRANCESCO GRECO FRANCESCO GRECO

    Assoluzione definitiva per il primo filone di Eni-Nigeria e mezzo processo Ruby ter in bilico, perché le ragazze sentite come testimoni avrebbero dovuto essere indagate, già nel lontano 2012. E, quindi, ricevere garanzie che non hanno avuto.

     

    È una doppia sconfitta quella che arriva, nel giro di pochi giorni, sulle spalle della procura di Milano. E pesa tanto, perché arriva proprio nei due procedimenti che sono stati quasi un cavallo di battaglia per gli uffici requirenti del capoluogo lombardo.

     

    RUBY BERLUSCONI RUBY BERLUSCONI

    Nel primo caso parliamo del processo fatto con rito abbreviato nei confronti di Emeka Obi e Gianluca di Nardo, i mediatori che erano stati condannati in primo grado per corruzione internazionale a quattro anni, ma assolti con formula piena in appello, su richiesta della procura generale, che in secondo grado rappresenta l’accusa.

    FABIO DE PASQUALE FABIO DE PASQUALE

     

    Sul fascicolo viene messa una pietra tombale, perché la pg Francesca Nanni non ha fatto ricorso in Cassazione, respingendo la richiesta del governo nigeriano, e ha ribadito quello che in sostanza aveva già detto il giudice: il fatto non sussiste. Non ci sono elementi per ritenere sussistente la corruzione. È l’ennesima picconata al filone Eni Nigeria, che già aveva ricevuto una battuta d’arresto a marzo, con l’assoluzione in primo grado di Descalzi e Scaroni.

     

    FABIO DE PASQUALE SERGIO SPADARO FABIO DE PASQUALE SERGIO SPADARO

    Il verdetto di marzo non era stato preso benissimo dalla procura di Milano. Le cronache locali segnalavano uno scontro in chat tra i pm, con tanto di frasi come “Francesco, non ci prendere in giro”, rivolte al capo, Francesco Greco.

    i pm di Milano Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro -U43070110205349sDC-593x443@Corriere-Web-Sezioni i pm di Milano Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro -U43070110205349sDC-593x443@Corriere-Web-Sezioni

     

    Fosse stata un’assoluzione come le altre, in pochi giorni la polemica si sarebbe smorzata. Però poi sono arrivate le motivazioni della sentenza. E di lì a poco gli inquirenti sono diventati indagati. Secondo il giudice di primo grado, infatti, il Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro, hanno omesso delle prove su Vincenzo Armanna, che avrebbero potuto scagionare gli imputati.

     

    Il grande accusatore, infatti, secondo questi elementi che l’accusa non portò in dibattimento, avrebbe parlato solo per screditare Descalzi e Scaroni. De Pasquale ha ammesso durante il processo di essere a conoscenza di questo materiale - una registrazione - ma di non averlo portato in giudizio perché lo riteneva irrilevante.

     

    FRANCESCO GRECO FRANCESCO GRECO

    Un comportamento che ha fatto scattare per lui e per Spadaro un’inchiesta per rifiuto di atti d’ufficio, davanti alla procura di Brescia. Quest’ultima vicenda non si è ancora conclusa. La sentenza di primo grado, invece, è stata impugnata. Per capire se l’appello confermerà l’assoluzione ci vorrà ancora del tempo. Probabilmente meno tempo, invece, passerà prima che arrivi a conclusione un altro processo. Il Ruby ter, che però ieri è stato smontato a metà.

     

    Nel procedimento che vede indagato Silvio Berlusconi e 28 persone - tra queste le ragazze che partecipavano alle cene di Arcore e venivano chiamate Olgettine ai tempi in cui di questa vicenda erano piene le prime pagine dei giornali -  per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza non potranno essere utilizzate le dichiarazioni che alcune di queste ragazze avevano fatto nei primi due filoni di questa lunga vicenda: il Ruby uno e il Ruby bis.

     

    francesco greco francesco greco

    Il motivo è molto semplice, e lo ha spiegato il giudice nell’udienza di ieri: quelle ragazze non dovevano essere ascoltate come testimoni, ma avrebbero dovuto già essere indagate. Non ieri o pochi giorni fa, ma già dalla primavera del 2012. “Tutte le deposizioni dei Ruby 1 e 2 sono affette da un vizio patologico e non possono essere usate in questo processo”, ha dichiarato Federico Cecconi, avvocato di Berlusconi.

     

    La questione sembra tecnica, ma è di sostanza: se le ragazze fossero state indagate, infatti, avrebbero dovuto essere assistite da un avvocato. E avrebbero potuto avvalersi della facoltà di non rispondere.

     

    ilda boccassini ospite di mentana la7 ilda boccassini ospite di mentana la7

    Quando l’accusa era sostenuta da Ilda Boccassini, insomma - è il senso dell’ordinanza del giudice di Milano - fu fatto un errore. Perché, si legge nelle carte, la Procura “aveva elementi indizianti le elargizioni di Berlusconi in favore delle ragazze” indicate come testimoni, mentre in realtà erano già “sottoposte ad indagini”.

     

    Gli elementi per sospettare che avessero accettato denaro o regali in cambio di una falsa testimonianza - e quindi per far diventare indagate anche le ragazze, che avevano accettato lo scambio - c’erano tutti, sostiene il giudice. E quindi la loro posizione avrebbe dovuto essere valutata già da allora diversamente.

    berlusconi ruby berlusconi ruby

     

    Che conseguenze avrà l’inutilizzabilità di quegli atti? Intanto sono prossime a crollare le accuse di falsa testimonianza - perché le ragazze non avrebbero dovuto essere testimoni - che comunque erano prossime alla prescrizione. Resta in piedi la corruzione in atti giudiziari. Indubbiamente, però, per i pm Tiziana Siciliano e Luca Gagli, senza una parte degli atti, il lavoro sarà molto più difficile.

     

    LA NOTA DI FRANCESCO GRECO SUL VIDEO DI AMARA E ARMANNA LA NOTA DI FRANCESCO GRECO SUL VIDEO DI AMARA E ARMANNA

    In pochi giorni, per due volte, il lavoro della procura di Milano viene messo seriamente in discussione da un’altra toga. A poche settimane dal pensionamento di Francesco Greco, che aprirà le danze di una successione che già si annuncia complicata, l’ennesima tegola, che certamente lascerà il segno.

    la polanco ha visto per due volte ruby che faceva sesso con berlusconi la polanco ha visto per due volte ruby che faceva sesso con berlusconi francesco greco francesco greco

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