Hasan Hamis IL MAROCCHINO CHE HA ACCOLTELLATO CHRISTIAN DI MARTINO
1. NUOVA AGGRESSIONE A MILANO, AGENTE SPARA E FERISCE 36ENNE
(ANSA) - Un 36enne egiziano è rimasto ferito a una spalla, la scorsa notte, a Milano, dopo aver aggredito alcuni poliziotti all'esterno della stazione Centrale. Dopo aver tentato di fermarlo con il taser, uno degli agenti ha sparato colpendolo. L'uomo, che non è in pericolo di vita, era appena stato denunciato e stava dando in escandescenza e danneggiando arredi urbani brandendo delle pietre. Si tratta di un richiedente protezione internazionale, che sarebbe stato sotto l'effetto di stupefacenti.
2. MILANO, COLTELLATE AL POLIZIOTTO CHE VOLEVA FERMARLO È SCONTRO SULLA SICUREZZA
Estratto dell’articolo di Massimo Pisa per “la Repubblica”
CHRISTIAN DI MARTINO
Ci prova due volte e in entrambi i casi i dardi del taser colpiscono il bersaglio. Ma l’uomo che dalla massicciata della stazione Lambrate continua a urlare e lanciare sassi è coperto da un giubbotto che neutralizza le scariche. Il viceispettore Christian Di Martino decide in un attimo: per bloccare l’esagitato in fuga ed evitare che finisca arrotato, gli si lancia addosso e lo placca.
Ma dalla manica di Hasan Hamis spunta un coltello rosso da 20 centimetri di lama. L’aggressore vibra tre fendenti, due di questi squarciano l’addome del poliziotto. Per salvarlo, sul tavolo operatorio del Niguarda, serviranno sette ore di intervento, quaranta sacche di sangue e trenta di plasma, più cinque scariche di defibrillatore per scongiurare altrettanti infarti. Sedato in Rianimazione, il 35enne capopattuglia della volante Zara 4° turno è stabile ma non ancora fuori pericolo […].
[…] Lega e Fratelli d’Italia, ma anche una big di Forza Italia come Letizia Moratti, attaccano Beppe Sala sulla sicurezza, il sindaco risponde: «Il nostro governo faccia un esame di coscienza e si chieda perché non fa il suo dovere: se c’è un provvedimento di espulsione il dovere è eseguirlo ».
POLIZIA A MILANO
Hamis è l’archetipo dell’allarme lanciato pochi giorni fa dal questore uscente Giuseppe Petronzi: irregolare, plurirecidivo, armato, aggressivo. E mai controllato a Milano prima di ieri notte. È il capotreno di uno dei convogli presi a pietrate a segnalarlo al posto Polfer, poco dopo le 23 di mercoledì. Non fanno in tempo a raggiungerlo fra le traversine lungo il binario 12 che uno dei sassi lanciati vola giù in strada e colpisce alla testa la 55enne Claudia F., che a quell’ora stava salendo in stazione per il turno di notte. Gli agenti schivano altri sassi e chiamano rinforzi: «Serve una pattuglia abilitata all’uso del taser».
Arrivano la volante di Di Martino, dalla Questura, e quella del commissariato di zona ma i sei poliziotti non riescono a placare la furia del 37enne marocchino che si mette a correre in direzione sud. Il viceispettore aziona il puntatore laser della pistola elettrica e preme il grilletto invano, poi decide di passare al corpo a corpo ma crolla a terra in un lago di sangue, con il duodeno e un rene perforati dai fendenti alla schiena: la corsa contro il tempo e l’abilità dei chirurghi del Niguarda lo sottraggono a una sorte che sembrava già segnata. […]
LA LAMA USATA PER ACCOLTELLARE CHRISTIAN DI MARTINO
Sono i colleghi a disarmare Hamis, a bloccarlo con le manette e la fascette di velcro e a chiamare l’ambulanza: due di loro, appartenenti alla Polfer e intervenuti per primi, vengono poi medicati al Fatebenefratelli per le sassate ricevute, guaribili in tre giorni. Quando arriva in Questura per il fotosegnalamento Hamis continua a urlare e a dimenarsi: «Non voglio avvocati, non voglio avvertire nessuno!». Finisce a San Vittore, tra i detenuti ad alta sorveglianza, dove stamattina dovrà rispondere alle domande del gip e alle accuse di tentato omicidio […]. Un “soggetto di estrema pericolosità”, lo etichetta la richiesta di convalida firmata dal pm Maura Ripamonti. C’era già una lunga storia criminale a ribadirlo.
2 - LA VITA VIOLENTA DI HASAN CHE NESSUNO RIESCE A ESPELLERE
Estratto dell’articolo di Ilaria Carra per “la Repubblica”
CHRISTIAN DI MARTINO
La sua prima traccia in Italia è del 2002 quando viene fotosegnalato e arrestato a Napoli, il 18 dicembre di quell’anno. E da allora per 22 anni Hasan Hamis, 37 anni, origini marocchine, in Italia ci è rimasto, da irregolare, moltiplicando un curriculum criminale diventato piuttosto lungo, alimentato da 22 fantasiosi alias, dove treni e lame ricorrono spesso. […]
Precedenti e condanne per rapina aggravata, furto, lesioni personali, stupefacenti e sequestro di persona, soggiorni a Poggioreale e una denuncia a Bologna soltanto pochi giorni fa. Domenica scorsa, Hasan Hamis era stato controllato dagli agenti della Polfer a Bologna, dopo che il capotreno di un Italo Salerno- Torino lo aveva segnalato a bordo come «persona molesta» mentre brandiva un rasoio in direzione di alcuni viaggiatori: era stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. Ieri, dopo l’aggressione a Di Martino, Hamis è stato arrestato per tentato omicidio.
milano stazione lambrate poliziotto accoltellato
In ventidue anni di scorribande criminali Hasan Hamis ha accumulato un record di alias. Se ne contano 22 nelle banche dati delle forze dell’ordine. Si è fatto identificare come il marocchino Hassan Saidi, poi Alibi Said ma anche Omar Said, Daui Amid e varie varianti. Poi è stato il palestinese Giuseppe Calid e Joseph Calb, l’egiziano Giuseppe Calette, l’israeliano Giosué Namuj usato anche nella variante da palestinese, e ancora l’algerino Kalid Yussf e di nuovo il marocchino Mustafa Saud. Ogni volta, dando un’età diversa, tra l’83 e il ‘92 come anno di nascita, nove anni di differenza.
milano stazione lambrate poliziotto accoltellato
Ventidue alias ed età diverse ma la stessa persona. Irregolare sul territorio nazionale per 22 anni. Per due volte il prefetto di Napoli, nel 2004 e nel 2012, ha firmato a suo carico un provvedimento di espulsione che non ha avuto effetto. Nel 2023 ci ha provato anche il prefetto di Avellino, ma non c’erano posti disponibili nel Cpr e quel provvedimento si è trasformato in un ordine del questore a lasciare l’Italia entro sette giorni, allo stesso modo ignorato. Già nel 2021 l’Ufficio immigrazione della questura di Avellino aveva attivato le procedure di identificazione al consolato marocchino: esito negativo, dal Marocco non vi era stata risposta.
taser
Condannato una prima volta a quattro mesi nel 2004, per furto, Hasan Hamis è stato arrestato a Napoli nel 2012 dai carabinieri della stazione Poggioreale per possesso di un coltello in acciaio. Dal 2013 al 2020 è stato più volte detenuto sia a Poggioreale che nel carcere di Ariano Irpino. Dopo un fermo nel 2014 per rapina aggravata, tra i tanti episodi, scontò tre anni nel carcere di Ariano Irpino tra il 2020 e il 2023. Poi ancora in manette, il 30 gennaio di quest’anno, da parte della Polfer di Napoli, mentre minacciava alcune persone con un coltello. Fino a ieri, arrestato per tentato omicidio.