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Ci sono voluti 8 anni, ma finalmente la vicenda si è conclusa con la sentenza civile del Tribunale di Milano, che ha annullato l’atto di nascita. Ha ottenuto finalmente giustizia la donna di Pavia, oggi 50enne, che nel 2015 aveva scoperto di essere madre a sua insaputa.
Cinque anni prima, nel 2010, la pavese aveva subìto un furto d'identità da parte di una donna sudamericana, fermata dalla polizia a Novara e trovata con un suo documento. Ma nel 2015, causalmente mentre richiedeva un'altra pratica all'anagrafe comunale, aveva scoperto che nel 2011 era stata anche registrata come sua figlia una bambina nata in un ospedale di Milano, con cognome sudamericano.
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Alla seconda denuncia sono seguite indagini, test del Dna e la causa penale nei confronti della madre naturale (il padre è risultato irreperibile) che nel 2021 è stata condannata definitivamente a 3 anni e 3 mesi di detenzione, per possesso di documenti falsi e alterazione dello stato civile di un neonato.
Ma per rimuovere il nome della donna pavese dal certificato di nascita della bambina, ormai diventata 12enne, c'è voluta anche una successiva causa civile, ora finalmente conclusa.
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