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Estratto dell'articolo di Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”
Venerdì 30 giugno Giorgia Meloni sarà a Bruxelles per l’ultimo Consiglio europeo prima della pausa estiva. In contemporanea a Roma il Parlamento inizierà la discussione sul Mes per approvare, o meno, la ratifica. Una ratifica che in questi mesi è diventata un caso, visto che l’Italia è l’unico Paese dell’Unione a non avere ancora adottato con legislazione nazionale il Meccanismo di stabilità che serve come garanzia di ultima istanza del sistema bancario Ue.
Approderà nell’Aula della Camera infatti il prossimo 30 giugno la proposta di legge di ratifica del Mes. Una proposta presentata per prima da Italia viva e Azione, a dicembre dello scorso anno, alla quale si è affiancato poi un disegno di legge sostanzialmente identico del Pd. Il 30 giugno sbarcherà in Aula un testo di fatto unificato e molto semplice: bisognerà semplicemente dire di sì, o di no.
meccanismo europeo di stabilita' 1
La decisione a la fissazione della data è stata presa dalla conferenza dei capigruppo, su sollecitazione del Pd, sostenuta anche dalle altre forze di opposizione. Sollecitazione a discutere la ratifica del Mes che è stata accolta, riferisce la capogruppo dem Chiara Braga, dal presidente Fontana, «che ha assunto l’impegno a inserire la discussione nel calendario».
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giorgia meloni al consiglio europeo di bruxelles
Ma quello che succederà il 30 giugno è al momento ancora un punto interrogativo. Finora il governo di Giorgia Meloni ha in sostanza, con un gergo calcistico, fatto melina. Il Mes è stato un cavallo di battaglia sia di FdI che della Lega, uno dei totem negativi nell’immaginario della proposta politica dei due partiti.
Non per nulla l’Italia, nonostante le ripetute sollecitazioni da parte dell’Eurogruppo e della Commissione, è rimasta l’unico Stato a non aver ratificato il Mes, nonostante il nostro Paese sia un membro fondatore dell’Unione europea.
In questi mesi, sia la presidente del Consiglio che gli altri membri del governo hanno tergiversato, in alcuni casi legando la ratifica ad un’analisi più attenta su altri dossier in discussione in questi mesi, considerati collegati. Se Meloni deciderà di uscire dall’incertezza, su un tema tanto delicato, sul quale riceve la pressione anche della Commissione europea e di non pochi altri capi di governo, bisognerà vedere. Di certo non sarà facile.
giorgia meloni giancarlo giorgetti
«Vedo che il Mes arriverà al voto alla Camera. È giusto. È una proposta di legge delle opposizioni e hanno tutti i diritti di chiederne la votazione. Ovviamente mi auguro che non sarà votata dalla maggioranza dei deputati», scrive su Twitter Claudio Borghi, senatore della Lega. […]
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