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IL DOVERE NON VA IN VACANZA - 4 INFERMIERI DI CHIOGGIA HANNO SALVATO LA VITA A UN 32ENNE COLPITO DA UN ARRESTO CARDIACO SU UN VOLO PER PARIGI - ERANO SEDUTI VICINI TRA LORO E, DOPO MEZZ'ORA DALLA PARTENZA, HANNO SENTITO UN PASSEGGERO CHE RESPIRAVA A FATICA: "NON C'ERA BATTITO, NON C'ERA RESPIRO. MA ABBIAMO INSISTITO ALL'ESTREMO E, ALLA FINE, HA RIAPERTO GLI OCCHI" - E PENSARE CHE I QUATTRO SAREBBERO DOVUTI PARTIRE DUE ANNI FA, PRIMA CHE TUTTI I VOLI FOSSERO BLOCCATI PER COLPA DELLA PANDEMIA…
I QUATTRO INFERMIERI CHE HANNO SALVATO LA VITA A UN PASSEGGERO DI UN AEREO COLTO DA UN MALORE
Diego Degan per “il Messaggero”
«Non gli abbiamo neppure chiesto il numero di telefono, ma lui sa che siamo di Chioggia e speriamo che, appena si sarà ripreso, trovi il modo di farsi sentire e dirci che sta bene». Riccardo Baldo è uno dei 4 sanitari chioggiotti, tre infermieri e una oss, tutti del reparto di Cardiologia, che martedì mattina hanno letteralmente riportato in vita un 32enne colto da arresto cardiocircolatorio nell'aereo che li stava portando a Parigi.
I QUATTRO INFERMIERI CHE HANNO SALVATO LA VITA A UN PASSEGGERO DI UN AEREO COLTO DA UN MALORE
«Non c'era battito, non c'era respiro racconta Riccardo ma abbiamo insistito all'estremo e, alla fine, ha riaperto gli occhi». Per i 4 colleghi, (oltre a Riccardo, Katia De Bei, Tiziana Cavallarin e Gina Valentino) doveva essere una giornata di vacanza: la pausa di un solo giorno. «Avevamo una prenotazione di due anni fa. La pandemia ci aveva impedito di utilizzarla e stava per scadere. Così abbiamo deciso di fare una puntatina a Parigi».
I 4 lavorano insieme da anni e formano, anche con i loro colleghi, un gruppo molto affiatato. E l'abitudine al lavoro, a quel particolare lavoro, si è fatta sentire anche in questa occasione. I chioggiotti erano seduti vicini tra loro e, dopo mezzora dalla partenza dell'aereo, hanno sentito un passeggero che respirava a fatica, segnale dell'indizio di un malore: «Signore, signore riesce a sentirmi? Si sente bene?», ha chiesto Gina. Nessuna risposta. L'uomo non era cosciente.
Tutti e 4 si sono alzati e lo hanno steso di traverso sui sedili per potergli praticare il massaggio cardiaco esterno a mano, poi sono riusciti a stenderlo. «In quel momento lo credevo perso - dice Riccardo - ma non ci siamo dati per vinti e abbiamo continuato a eseguire il massaggio a mano, in attesa del defibrillatore. Poi, il cuore ha ripreso a battere».
«Grazie e scusatemi» ha detto il giovane quando ha ripreso conoscenza. Poi, all'atterraggio a Parigi, medici e infermieri del Pronto intervento hanno preso in consegna il giovane. «Un sanitario ha una caratteristica unica: rimane tale, a disposizione di chi sta male, in ogni momento, anche in vacanza. Complimenti, con orgoglio, a Riccardo, Katia, Tiziana e Gina. Hanno salvato una vita e credo non lo dimenticheranno mai», ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia.
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