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UNA STORIA DA PRENDERE CON LE MOLLE - UNA 80ENNE INGLESE, MALATA DI CANCRO AI POLMONI, HA VISTO REGREDIRE IL MALE CURANDOSI PER TRE ANNI CON OLIO ALLA CBD - LA DONNA HA DECISO DI NON SEGUIRE I TRATTAMENTI TRADIZIONALI E HA ANCHE CONTINUATO A FUMARE, MA IL SUO TUMORE SI E' RIDOTTO FINO A DIVENTARE UN QUARTO DELLE DIMENSIONI ORIGINALI - PER I MEDICI...
Dagotraduzione dal Daily Mail
La progressione del tumore in millimetri
Una donna inglese malata di cancro ai polmoni che ha deciso di curarsi da sola con olio di cannabis ha visto il suo tumore regredire. Alla signora, 80 anni, tre anni fa era stato diagnosticato un cancro ai polmoni, e da allora ha iniziato a curarsi assumendo olio di cannabidiolo (CBD) due o tre volte al giorno. Nonostante abbia continuato a fumare e abbia rifiutato il trattamento standard del Servizio Medico Nazionale (SSN), il suo tumore si è ridotto fino a diventare un quarto rispetto alle sue dimensioni originali.
I medici che hanno curata la paziente al Mid and South Essex Foundation Trust hanno detto che il caso giustifica una ricerca approfondita su come i cannabinoidi, sostanze chimiche derivate dalla cannabis, funzionino come trattamento del cancro anche se non è chiaro se sia stato l’olio a far regredire il tumore.
Il caso non è una prova abbastanza solida per dimostrare che i cannabinoidi possono alterare la progressione dei tumori. Tra i tanti tipi di cannabinoidi che esistono, il THC (tetraidroccabinolo) e il CBD sono i più studiati.
Entrambe le sostanze interagiscono con il sistema il sistema endocannabinoide del corpo, che aiuta a regolare la funzione nervosa, le emozioni, il metabolismo energetico, il dolore e l'infiammazione, il sonno e la funzione immunitaria.
Chimicamente simili a queste molecole, secondo gli esperti i cannabinoidi possono interagire con le vie di comunicazione nelle cellule, comprese le cellule tumorali. Il dottor Bernard Yung e i suoi colleghi hanno affermato che «è opinione diffusa» che i cannabinoidi possano fornire benefici alle persone che soffrono di dolore, ansia e disturbi del sonno.
Ma gli studi che esaminano se possono essere usati da soli come trattamento del cancro non hanno stabilito un collegamento robusto. Il cancro al polmone è il secondo tumore più comune nel Regno Unito e solo il 15% delle persone vive per cinque anni dopo la diagnosi.
La sopravvivenza media senza trattamento è di soli sette mesi.
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