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PORCONE E PURE SPILORCIO - UN 86ENNE DI OSTIA È STATO ARRESTATO E CONDANNATO A 8 MESI DI CARCERE PER AVER CERCATO DI ADESCARE DUE 15ENNI, CHIEDENDO FAVORI SESSUALI IN CAMBIO DI SOLI 10 EURO - L'UOMO AVREBBE APPROCCIATO LE DUE ADOLESCENTI MENTRE MANGIAVANO UN GELATO SUL LUNGOMARE: "QUANTO SIETE CARINE. VI VOGLIO FARE UNA COSETTA SESSUALE" - LE RAGAZZINE HANNO SCATTATO UNA FOTO DELLA TARGA DELL'AUTO DELL'UOMO E POI L'HANNO SEGNALATO ALLE FORZE DELL'ORDINE…
Giulio De Santis per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”
Per aver fermato due 15cenni a passeggio sul litorale di Ostia, chiedendo loro favori sessuali in cambio di 10 euro, Paolo Nitto, 86 anni, è stato condannato a otto mesi di carcere. L'accusa contestata: tentato adescamento di minori, reato per il quale il pm Gianluca Mazzei aveva chiesto un anno e tre mesi. L'approccio risale al 26 settembre del 2017. Sono le cinque di pomeriggio quando l'anziano, nato il 1° gennaio del 1936, vede due adolescenti passeggiare sul lungomare mentre scherzano e mangiano un gelato. Lui è alla guida di un'auto. Accosta.
Con la mano fa cenno alle ragazze perché si avvicinino. Le due giovani, con il rispetto dovuto a chi ha superato la soglia degli ottant' anni, accorrono convinte che Nitto abbia bisogno di un'indicazione stradale. Non hanno mai visto prima di quel giorno l'anziano e suppongono che l'imputato si sia perso nel dedalo delle stradine di Ostia.
Invece L'ultraottantenne, senza uscire dalla macchina, si abbandona ai complimenti. Prima dice: «Quanto siete carine». Poi prosegue: «Siete dolcissime». Infine chiude: «Siete anche molto gentili». Un campionario di lusinghe che tuttavia lascia del tutto indifferenti le due amiche, ieri in aula per ascoltare l'esito del processo. A sorprendere le ragazze è invece l'inattesa proposta: «Vi voglio fare una cosetta sessuale... qual è il problema? Vi dò 10 euro». Le ragazze sbiancano. Hanno 15 anni e sono soltanto due adolescenti che quel pomeriggio si distraggono sul lungomare.
Inoltre non hanno fatto alcunché per farsi notare. Una delle due ammutolisce. L'altra afferra il cellulare. Nitto a quel punto capisce che si è spinto oltre un confine inaccettabile. Accende il motore e prova a darsi alla fuga. La ragazza con il cellulare in mano però scatta una foto alla targa dell'auto. L'altra, ripresasi dallo choc, chiama le forze dell'ordine. Gli agenti arrivano subito. Le due ragazze - assistite nel processo dall'avvocato Francesco Bianchi - consegnano la foto della targa. E Nitto, in pochi attimi, viene raggiunto e identificato.
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