DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
1 - CARO DIRETTORE, L’INFEDELTA’ E’ UN TOCCASANA. MI FA GODERE E VIVERE FELICE
Lettera di Elisabetta a “Libero quotidiano”
Caro Direttore, fino a due anni fa una rubrica come questa mi avrebbe fatto inorridire e l'avrei considerata peccaminosa, blasfema e per nulla meritevole di occupare ogni giorno le pagine di un quotidiano prestigioso come il suo. Al massimo l'avrei relegata al mondo del cinematografo, come un copione scritto e recitato solo per attirare gli spettatori.
Questo avrei pensato fino a due anni fa... poi, sono stata colpita anch'io dal fuoco della passione travolgente, incontrollabile e viscerale, e mi sono abbandonata alle lusinghe dei piaceri della carne. Io, proprio io, considerata irreprensibile ed esempio di amore di coppia che resiste nel tempo e fronteggia ogni sorta di difficoltà, anteponendo sempre la serietà e i doveri di moglie fedele e sottomessa.
Io, definita "bellezza di marmo" perché bella e simpatica ma chiusa e riservata, considerata inaccessibile da tutti gli uomini di mia conoscenza e disposti ad offrirmi passione, amore, storie importanti e tenore di vita a cinque stelle A cinquant'anni mi sono ritrovata grigia e spenta. Avevo sacrificato interessi, passioni e desideri per il bene della famiglia ed in cambio avevo ottenuto solo egoismo da parte di mio marito.
È stata questa consapevolezza, o forse lo spirito di sopravvivenza... o forse il Dio Eros che ha bussato alla mia porta spingendomi a non pensare più con la testa, ma a cedere alle pulsioni del mio cuore.
È stato allora che ho incontrato colui che mi ha cambiato la vita! Per motivi professionali ero costretta ad incontrarlo. All'inizio ero perfino sdegnata dalle sue avances e dalle doti affabulatorie e di simpatia che usava per attirare la mia attenzione, ma ero anche segretamente compiaciuta per quel qualcosa che ardeva nel mio corpo, come mai prima di allora. Non è stato facile. Ero bloccata dalle gabbie mentali in cui mi ero rinchiusa per anni.
Lui ha insistito, continuato, rischiato e si è insinuato dolcemente nei miei pensieri. I suoi occhi scuri che mi spogliavano con lo sguardo e che bruciavano di desiderio per me erano eccitanti ed invitanti. Quando poi mi ha sfiorata con il suo corpo e baciata d'impeto ho sentito il mio corpo vibrare... e la passione è esplosa fragorosa, come una miccia accesa in una stanza piena di barili di dinamite.
È stato tutto perfetto e magico: l'odore della sua pelle, la fusione dei nostri corpi in un abbandono totale al puro piacere, istintivo e libero. Questa passione inebriante è ancora immutata. Ogni volta io entro in un'altra dimensione, dove esistiamo solo noi due e le nostre emozioni, simbiosi assoluta di sensi con emozioni sempre diverse.
Questa passione stupenda mi ha rigenerata. Sono ringiovanita, è aumentata la mia forza vitale, sono più allegra e positiva, è aumentata la mia autostima e sto realizzando anche qualche sogno nel cassetto! Tutti dicono che sono migliorata, che mi vedono diversa e vorrebbero sapere il segreto di questo mio cambiamento perché, in effetti, cambiando me stessa è cambiato tutto! Perciò, per me, l'infedeltà non è più da condannare ma è solo da vivere e godere!
Con stima sincera
P.S. Il suo pensiero, sulla vita e la politica, e le iniziative di Libero sono fantastiche!
Convivere logora: serve svago
2 - LA CONVIVENZA LOGORA L’AMORE, PER SOPRAVVIVERE SERVE SVAGARSI
Risposta di Vittorio Feltri
MELANIA RIZZOLI E VITTORIO FELTRI
Cara Elisabetta, siamo tutti sulla stessa barca senza remi ma piena di corna. Non dobbiamo rammaricarcene, ma prenderne atto con serenità. I matrimoni si consumano quanto le suole delle scarpe. Quelli che resistono all'usura dell'abitudine sono una fortunata minoranza. La convivenza purtroppo logora i sentimenti e non solo quelli.
Il fatto stesso di dormire nello stesso letto è denso di rischi. Se il coniuge sbadiglia, dopo un po' ti dà sui nervi, se starnuta tre volte di fila, idem, non parliamo se tossisce. Se poi russa lo soffocheresti col cuscino. È così.
Inutile prendersi in giro. Mia moglie ed io abbiamo separato prima le camere, poi i piani, infine le città. Io vivo a Milano 5 giorni, lei a Bergamo. Quando rientro a casa sono felice di vederla, sto bene con lei, è simpatica e intelligente. Il nostro è un rapporto stretto proprio perché lo abbiamo allargato. Le ho dato tutto quello che avevo in modo che si senta sicura e protetta.
Recentemente abbiamo festeggiato le nozze d'oro. Un traguardo non facile da raggiungersi. Ma so per quale motivo lo abbiamo tagliato insieme. Non ci siamo mai rotti le scatole a vicenda, abbiamo vissuto gomito a gomito. Mi pare sufficiente. Un giorno lei mi chiese cosa avrei fatto se per caso l'avessi trovata a letto con un altro. La mia risposta fu questa: «Ti avrei raccomandato di cambiare le lenzuola».
Niente di serio. Volevo che sapesse che noi due siamo una cosa sola poiché abbiamo deciso di campare insieme, dividendoci sacrifici e sforzi nel tirare avanti la famiglia, quattro figli meritano attenzioni. Il resto, le cadute, le debolezze, non devono incidere nel profondo del cuore. Ecco, questa in sintesi la mia storia.
Mi pare che la tua non sia tanto diversa. Ciò che hai fatto non è né grave né greve, bensì un risvolto neanche troppo peccaminoso di una lunga esistenza che spesso richiede qualche svago. Io non ho titoli per assolverti né per condannarti, ma so di essere uguale a te. Sono fedele alle persone che amo, ma ne ho amate parecchie.
E poche mi hanno creduto. Pazienza.
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