RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Giuseppe Scarpa per repubblica.it - Estratti
"Io faccio il possibile e chiedo solo amore”. In realtà, oltre al più nobile dei sentimenti, una giovanissima spogliarellista pretendeva altro dalla sua vittima. Così come altre sette ragazze che per un decennio, e a fasi alterne, hanno frequentato Mario Buscemi, generale di corpo d’armata, consigliere militare a Palazzo Chigi a metà anni Novanta e anche ex sottocapo di Stato maggiore dell’esercito.
Soldi in contanti, l’acquisto di appartamenti, automobili, l’avvio di attività di estetista, gioielli, profumi e vacanze. Questi i doni concessi dall’uomo, forse ottenuti con l’inganno dalle donne. Su questa ipotesi fonda l’inchiesta della procura di Roma. L’alto ufficiale è venuto a mancare un mese fa, all’età di 88 anni. Ma l’indagine sulle otto ragazze che si ipotizza abbiano spolpato il patrimonio di Buscemi, affidata al pm Mario Dovinola, è partita lo stesso. E non è che all’inizio.
Adesso gli investigatori stanno cercando di capire se Buscemi sia rimasto intrappolato nel peggiore dei copioni del rapporto “sugar baby — sugar daddy”, quello in cui delle giovanissime cercano partner molto più anziani con una solida dotazione economica con cui instaurare una relazione con l’obiettivo di ripulirgli il conto.
(...) l’uomo, negli ultimi anni della sua vita, aveva perso lucidità, inoltre era anche depresso. Ma c’è di più.
A rimarcare la scarsa onestà di almeno una delle ragazze ci sono dei messaggi agli atti dell’inchiesta, degli sms in cui la giovanissima chiedeva al generale in pensione di cancellare la chat WhatsApp intercorsa tra loro.
Una richiesta singolare che è stata fatta quando la sugar baby si era accorta che il figlio dell’alto ufficiale aveva preso la situazione in mano e si era accorto che i conti correnti del padre, un tempo consistenti, erano arrivati praticamente a zero. Nei messaggi la donna non faceva altro che pretendere denaro dall’alto ufficiale in un sottile gioco di ricatti sentimentali ed erotici.
(...)
Il dramma per Buscemi è coinciso con l’anno del pensionamento, il 2010. Da quel momento l’uomo, in passato sempre ai vertici delle istituzioni, era sprofondato in una pesante depressione. Contemporaneamente aveva iniziato a frequentare anche un night, il Poppea, non lontano dal Colosseo.
Il locale sarebbe stato l’anticamera della sua rovina. Qui avrebbe conosciuto almeno cinque delle otto ragazze che lo hanno mandato sul lastrico. Questa è la tesi al vaglio degli inquirenti dopo l’esposto presentato dal figlio del generale e affidato a due esperte avvocate, Paola Picciotto ed Elena Bussotto. Nelle prossime settimane è possibile che vengano sentite le otto spogliarelliste al centro dell’inchiesta.
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