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ABBIAMO ARCHIVIATO IL CERVELLO IN UNA MEMORIA ESTERNA – L'ECCESSO DI WEB FA IMPIGRIRE LA MENTE: CONTINUANDO A DELEGARE A UN PC E A UNO SMARTPHONE SCADENZE E PASSWORD DA RICORDARE, AFFIDIAMO ALL'ESTERNO DELLA NOSTRA MENTE COMPITI COME MEMORIA, ORIENTAMENTO O ATTENZIONE – SE NON VOGLIAMO RIDURCI A NON RICORDARE PIÙ NULLA PROVATE AD ALLENARE IL CERVELLO CON QUESTI SEMPLICI ESERCIZI…

Francesco Uccello per “il Messaggero”

 

cervello uomo e donna

Sei sono le ore che in media gli italiani, prima della pandemia, trascorrevano connessi. (Fonte: Report Digital 2020). Restando a casa siamo diventati più bravi con la tecnologia: facciamo lezione o formazione a distanza, leggiamo giornali e libri in formato digitale, usiamo i comandi vocali, fissiamo una riunione con il calendario di google.

 

D'altro canto accade però che stiamo dimenticando come ricordare. Quanti numeri di telefono sappiamo a memoria? Quante password? E le scadenze mensili? È il cosiddetto offloading cognitivo ovvero l'affidare all'esterno della nostra mente compiti come memoria, orientamento o attenzione.

 

ginnastica cervello

Benjamin Storm ricercatore di Psicologia dell'Università della California nello studio pubblicato sulla rivista scientifica Memory sostiene che «più si usa Internet come supporto ed estensione della memoria più vi facciamo ricorso».

 

ESTENSIONE

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La nostra mente è estesa all'esterno e ad avvalersene è soprattutto la memoria che con i dispositivi digitali può accumulare informazioni senza limite che possono essere recuperate quando ci servono. Non sarebbe fantastico però avere la stessa memoria eidetica che ha Mike Ross, l'avvocato protagonista della serie tv Suits visibile su Netflix? Si tratta di una memoria fotografica che permette di ricordare in maniera vivida e precisa immagini, ma anche suoni e altri stimoli sensoriali anche solo dopo pochi secondi di esposizione.

 

anziano fa le parole crociate 1

Certo è una questione di geni, ma anche di allenamento. Il cervello è molto potente, ma decisamente pigro, quindi non conviene affidarsi sempre allo smartphone per ricordare le cose. Ecco alcuni consigli del famoso esperto di memoria e mentalista Michael Abrahamson (http://michaelabrahamson.co.za/ ) Offrire al cervello una sfida. Impara a suonare uno strumento o a parlare una nuova lingua, fare ceramiche e giocare a scacchi. Creare storie per immagini.

 

parole crociate

Il modo migliore per ricordare è creare una storia intorno ad un oggetto. Se dimentichi spesso dove hai messo le chiavi crea un'immagine divertente nella tua mente ogni volta prima di lasciarle da qualche parte. Se le poggi sulla libreria basterà formare nella tua mente la scena del libro che aprendo le sue pagine ingoia le chiavi risucchiandole.

 

L'associazione per umorismo o con qualcosa di strano fissa l'immagine nella mente in modo che, quando ne avrai bisogno, sarà facile ricordare. Associare le informazioni con aree specifiche di un luogo familiare come la casa o la strada che facciamo tutti i giorni per andare a lavoro o per raggiungere il supermercato.

ginnastica per il cervello

 

L'OBIETTIVO

Questo esercizio è utile per ricordare la lista della spesa. I colori del semaforo possono essere pomodori, insalata e carote, mentre un albero ci può ricordare della frutta. Secondo la Harvard Medical School che ha pubblicato il saggio Migliorare la tua memoria c'è una correlazione anche tra ciò che mangiamo e la salute del cervello.

 

L'accumulo di placche di colesterolo nel cervello può danneggiare il tessuto cerebrale poiché le cellule sono prive di sangue ricco di ossigeno di cui hanno bisogno per funzionare in modo ottimale. A lungo termine, questo può influenzare il pensiero e la memoria. Si consiglia una dieta composta da frutta fresca, verdura, pesce, grassi buoni come quelli trovati in avocado e olio di cocco e cereali integrali. Ottimo è consumare del cioccolato fondente, almeno al 72% di cacao, e ridurre l'alcool.

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Niente allarmismi, non bisogna considerare solo negativamente il rapporto tra memoria e internet. A sostenerlo è Francesco Antinucci, Direttore di ricerca all'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR che aggiunge: «Esternalizzare la memoria per certi tipi di informazioni può liberare il cervello per attività cognitive più complesse».

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