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ALEPPO, SANGUE E PALLOTTOLE - IL PRIMO CONVOGLIO DI MALATI E FERITI STAVA LASCIANDO LA ZONA EST DELLA CITTA’ QUANDO LE FORZE GOVERNATIVE DI ASSAD (MA POTREBBERO ESSERE LE "MILIZIE SCIITE" IRANIANE) HANNO APERTO IL FUOCO FERENDO ALMENO TRE PERSONE - GLI ACCORDI PER IL CESSATE IL FUOCO NON REGGONO: OGNUNO VUOLE REGOLARE I CONTI A MODO SUO

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1 - PUTIN LIBERA ALEPPO, OBAMA AFFONDA IN IRAQ

Carlo Nicolato per Libero Quotidiano

via da aleppovia da aleppo

 

Fine dei combattimenti ad Aleppo, le truppe lealiste hanno il controllo della città. Anzi no, i combattimenti nella zona Est della città sono ripresi proprio quando sono arrivati i pullman per portare in salvo le migliaia di civili ancora intrappolati tra le macerie.

 

Secondo l' Osservatorio siriano per i diritti umani, con base a Londra, la tregua è stata rotta dalle truppe fedeli ad Assad su pressione degli iraniani che avanzano altre pretese ai ribelli (come la liberazione dei loro prigionieri), secondo i russi invece sono stati quelli di Al Nusra (di Al Qaeda, tanto per intenderci) a riaprire il fuoco contro gli stessi civili che cercavano di scappare.

 

È un balletto di informazioni contrastanti che prosegue da anni, e anche se l'Occidente dà credito solo a quelle che provengono dalle fonti vicino ai ribelli, a questo punto della battaglia che è stata definita «la Stalingrado siriana» poco importa, perché è solo questione di ore o di giorni e Aleppo dopo più di tre anni di combattimenti sarà interamente controllata da Assad, russi e iraniani.

free syrian army aleppo free syrian army aleppo

 

L'Occidente solo adesso si accorge che c'è una città devastata, un' emergenza umanitaria e migliaia di vittime civili. A Parigi, con una dose di ipocrisia degna solo dei francesi che hanno ospitato e continuano a ospitare i peggiori terroristi islamici senza accorgersene spengono le luci della Tour Eiffel, il presidente Hollande e la Cancelliera tedesca Angela Merkel parlano di «una situazione disgustosa che fa male al cuore» e di 120mila ostaggi sotto le bombe, la Turchia (quella che incarcera i deputati dell' opposizione e stermina i curdi) dice che si farà garante della sicurezza dei cittadini, Ban Ki Moon si straccia le vesti contro le atrocità sui cittadini.

 

bombardamento aleppobombardamento aleppo

Eppure Aleppo è una città fantasma non da settimane o da mesi, ma da anni, da quando i ribelli, e tra loro i terroristi di Al Nusra e dell' Isis, hanno iniziato a bombardarla occupandola e trasformandola in una specie di campo di concentramento dove ogni più semplice libertà e traccia di dissenso è stata cancellata.

 

Bisognerebbe ascoltare i racconti dei tanti cittadini liberati presenti sul web per farsene un' idea, e non solo guardare i video degli attivisti che gridano «ci ammazzano tutti» mentre i soldati di Assad avanzano. E invece in Occidente si continua a credere che i buoni siano i ribelli (alleati di Al Qaeda), e i cattivi siano quelli di Assad (alleati di Russia e Iran).

Quest' ultimo dunque viene accusato delle peggiori nefandezze per aver fatto una guerra per riconquistare i territori perduti contro criminali che sono come lui, o forse peggio di lui.

 

attacco ad aleppoattacco ad aleppo

Altrove gli iracheni e i curdi, sostenuti dagli americani, stanno stringendo d' assedio la città di Mosul in mano all' Isis dal giugno del 2014, facendo finta di fare una guerra «pulita».

Gli iracheni procedono cautamente, dicono, per evitare vittime tra la popolazione che come ad Aleppo viene utilizzata come scudo. Il che però da una parte non ha impedito che i civili morissero lo stesso sotto i bombardamenti (in ottobre 1.120, in novembre 926), dall' altra ha invece impedito e impedirà che la città sia riconquistata in tempi accettabili.

 

I jihadisti infatti sono in grado di ribattere colpo su colpo e si sentono tanto tranquilli da essersi permessi il lusso di inviare una spedizione (partita proprio da Mosul) a Palmira per riconquistarsela. La storia insegna purtroppo, e Aleppo e Mosul ne sono un esempio, che se si vuole vincere una battaglia o una guerra, i calcoli umanitari è meglio lasciarli al nemico.

ALEPPO COMBATTENTI PRO ASSAD FESTEGGIANOALEPPO COMBATTENTI PRO ASSAD FESTEGGIANO

 

2 - SIRIA, NUOVO ACCORDO SU ALEPPO: AL VIA L'EVACUAZIONE DELLE ZONE OCCUPATE DAI RIBELLI. SPARI SU UN CONVOGLIO

Da www.repubblica.it

 

Il primo convoglio di malati e feriti ha lasciato Aleppo est: secondo Al Jazeera il convoglio ha già raggiunto i posti di blocco governativi. Ma secondo quanto riferito da un soccorritore ad un'altra televisione, Orient Tv - e subito rilanciato dall'agenzia turca Anadolu - forze governative (ma secondo altre fonti si tratterebbe invece di "milizie sciite" iraniane) avrebbero sparato contro un convoglio di civili ferendo almeo tre persone. La Bbc aggiunge che le prime ambulanze che si stavano allontanando da Aleppo sono stata respinte proprio per via degli spari.

 

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Eppure nella notte è stato raggiunto un nuovo accordo per l'evacuazione dei ribelli dalla zona ancora occupata della città, dopo che il precedente cessate il fuoco era fallito. Ad annunciarlo è un alto funzionario dell'esercito siriano, secondo il quale "sono in corso i preparativi per far uscire i ribelli dell'opposizione dall'ultima sacca di territorio ancora sotto il loro controllo ad Aleppo".

 

La fonte, citata dalla France Press, non fa alcun riferimento all'intesa annunciata nella tarda serata di ieri dai ribelli, secondo cui doveva iniziare questa mattina l'evacuazione di civili e feriti. Mentre fonti di intelligence turche e capi dei ribelli siriani riferiscono all'agenzia Anadolou che il nuovo accordo è stato raggiunto dopo il fallimento di un'iniziativa simile. Da parte sua, il principale gruppo del fronte di opposizione ad Assad, Ahrar Al Sham, fa sapere che l'accordo per l'evacuazione è stato raggiunto dopo aver superato quello che i ribelli definiscono il "tentativo iraniano" di impedire che combattenti e civili potessero uscire dalla loro enclave assediata.

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Per  l'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede a Londra, un primo convoglio di malati e feriti avrebbe già lasciato la zona Est di Aleppo per dirigersi verso la zona Ovest saldamente in mano all'esercito di Damasco. La notizia è riportata anche dalla televisione panaraba Al Jazeera, secondo la quale un primo convoglio di ambulanze partito dall'area controllata dai ribelli ha raggiunto i posti di blocco governativi. Un'altra emittente panaraba, Al Mayadeen, ha invece mostrato in diretta le immagini del check-point di Ramouseh, a sud dell'area di Aleppo Est sotto assedio, dove stazionano ambulanze della Luna Rossa araba e un autobus verde.

 

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Un primo segnale di uscita da uno stallo drammatico, che ieri aveva visto autobus già carichi di civili pronti a muovere da Aleppo Est verso Idlib bloccati dall'improvvisa sospensione dell'accordo, mentre sulla città riprendevano i bombardamenti. Le ragioni della corsa a ostacoli per l'evacuazione di Aleppo Est sono da ricercare nell'intrigo di obiettivi strategici e diplomatici degli schieramenti in campo. Secondo l'Osservatorio siriano, a mettersi di traverso sarebbe stato il regime di Assad, per non essere stato consultato durante la trattativa tra Russia e Turchia. Il Cremlino riferisce in effetti di una telefonata intercorsa tra i presidenti Putin ed Erdogan sulla Siria e "in particolare dello sviluppo della situazione ad Aleppo", rimarcando "la necessità di unire gli sforzi per migliorare la situazione umanitaria e facilitare il lancio di un vero processo politico in Siria".

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Gli oppositori del regime accusano invece l'Iran, schierato operativamente con Assad attraverso Hezbollah. Per dare il via libera, Teheran avrebbe avanzato nuove richieste, come la liberazione dei propri ostaggi, facendo di fatto saltare il piano. Secondo i ribelli siriani, la Turchia ha avuto un ruolo importante nel far sì che la Russia esercitasse pressione su Damasco per il rispetto dell'intesa, dopo la sospensione di ieri. Oggi il comando militare russo fa sapere che l'evacuazione è vicina, con 20 bus e 10 ambulanze pronte a partire per Idlib. Questa volta con la collaborazione del governo siriano, che ha garantito l'uscita da Aleppo Est in sicurezza di tutti i combattenti dell'opposizione. La Russia, aggiunge il comando, monitora la situazione sul terreno con l'utilizzo di droni.

 

Sul numero di persone rimaste in trappola le stime variano dalle 50mila prefigurate dalle Nazioni Unite fino alle 200mila riferite da fonti locali. Un terzo, secondo stime impossibili da verificare, sarebbe composto da combattenti: di questi, circa il 10 per cento vicini ad al-Qaeda.

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