VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
Paola De Carolis per il “Corriere della Sera”
La passione per numeri e formule (nonostante i tentativi della preside di indirizzarla verso una materia «più adatta a una giovane lady»), la laurea in matematica a Oxford, i codici dei tedeschi da decifrare, la macchina Enigma, i turni massacranti, l' atmosfera elettrizzante di Bletchley Park. Dietro il sorriso tranquillo Ann Mitchell, morta di Covid a 97 anni in una casa di riposo di Edinburgo, nascondeva una vita avvincente che sino agli anni 70 aveva celato a tutti, anche al marito Angus, nel rispetto dall' Atto ufficiale di segretezza firmato nel 1943. Solo nel 2009 aveva ottenuto un riconoscimento pubblico dai servizi britannici con l' assegnazione di «una medaglia piccola ma significativa».
Il figlio Andy, 61 anni, ricorda una madre brillante e affettuosa che solo ultimamente aveva cominciato ad accusare i problemi dell' età, ma stando agli studiosi della Seconda guerra mondiale, e in particolare delle attività della Scuola governativa di codici e cifrature di Bletchley, Mitchell ebbe un ruolo fondamentale nell' ultima fase del conflitto. James Turing, pronipote del genio matematico Alan, assicura che i diari di Mitchell nonché la poca documentazione rimasta sulle attività di Bletchley mostrano che le mansioni di Ann e le sue esperienze furono «molto simili» a quelle del prozio. Il suo ruolo e la sua bravura «aiutarono inoltre a superare pregiudizi tipici di quei tempi e a permettere a tutti, donne e uomini, di raggiungere ciò di cui erano capaci».
Tessa Dunlop, autrice del libro «The Bletchley Girls», parte di una lunga serie di opere letterarie, cinematografiche e televisive sulle menti reclutate su espresso desiderio di Winston Churchill per decifrare le comunicazioni dei tedeschi, ha ricordato che Ann era stata immediatamente assegnata alla «baracca sei», ovvero alla squadra che si occupava dei messaggi dell' aeronautica e dell' esercito tedeschi (la marina, invece, veniva «ascoltata» nella «baracca 8»). «Il suo era un talento raro», ha precisato Dunlop, che per il libro l' aveva ripetutamente intervistata. «Era dotata di grande empatia e allo stesso tempo di straordinaria acutezza».
La seconda qualità è quella che le permise di ottenere risultati importanti a Bletchley. La prima è quella che ricordano i quattro figli e che le permise di seguire un nuovo iter professionale, come consulente matrimoniale. I suoi due volumi sull' effetto della separazione sui bambini hanno plasmato la legge scozzese sul divorzio, che ora consiglia dove possibile la mediazione invece del ricorso ai tribunali.
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