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“IL TURPE AGGUATO DI TRUMP A ZELENSKY È STATO PREMEDITATO” – ALDO CAZZULLO: “LO DIMOSTRA LA PRESENZA AL FIANCO DI TRUMP DI J.D. VANCE. NON HA ALCUN SENSO CHE IL VICEPRESIDENTE PARTECIPI A UN INCONTRO DEL PRESIDENTE. SE C’È UNO, NON C’È L’ALTRO - ZELENSKY IN PASSATO HA OSTACOLATO TRUMP, RIFIUTANDO DI OBBEDIRGLI QUANDO VOLEVA USARLO CONTRO BIDEN. E ORA TRUMP LO CONSIDERA UN OSTACOLO ALLA ‘SUA’ PACE, QUINDI UN UOMO DA RIMUOVERE. ESATTAMENTE L’OBIETTIVO CON CUI PUTIN MANDÒ I SUOI CARRI ARMATI VERSO KIEV TRE ANNI FA. SAPPIAMO COME PUTIN TRATTA I SUOI NEMICI: AMMAZZANDOLI. QUALCUNO AVREBBE DIRITTO DI STUPIRSI SE ACCADESSE ANCHE A ZELENSKY?”

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Dalla rubrica delle lettere del “Corriere della Sera”

 

volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale

Caro Aldo, come si poteva pensare che l’incontro tra Trump e Zelensky andasse bene quando il primo vuole fare un affare e il secondo sta difendendo il proprio Paese da una invasione? Soldi e sangue non si parlano da amici.

Cesare Guerreri

 

Le prese di posizioni pro Putin del presidente Trump nuocciono al prestigio degli Usa nel mondo. Il comportamento di Trump non ha alcuna giustificazione e segna il mancato rispetto delle alleanze da parte degli Usa. C’è da sperare in un colpo di coda da parte del resto del cosiddetto Occidente, sempre di più al tramonto.

Giovanni Attinà

 

volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale

Risposta di Aldo Cazzullo

Cari lettori, il turpe agguato di Donald Trump a Volodymyr Zelensky è stato chiaramente premeditato; e lo dimostra la presenza al fianco di Trump di J.D. Vance. Non ha alcun senso che il vicepresidente partecipi a un incontro del presidente. Se c’è uno, non c’è l’altro. E Zelensky, piaccia o no, è un capo di Stato, come è Trump; Vance ha un rango inferiore. La sua presenza, oltre a provocare Zelensky, serviva a comunicargli che lui non vale Trump, perché l’Ucraina non vale l’America.

 

volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale

Nel mondo di Trump, lui si confronta alla pari solo con gli autocrati, dittatori da quasi un miliardo e mezzo di sudditi o da migliaia di vittime, come il cinese Xi e il russo Putin, che ha condotto in Cecenia una guerra di sterminio. I capi di Stato e di governo liberamente eletti in Europa vengono dopo, perché contano meno e sono esposti agli umori dell’elettorato, anche se sono pur sempre portatori di una tradizione democratica più o meno antica, e quindi si possono trattare con accondiscendenza.

 

volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale

Zelensky è un gradino sotto. In passato ha ostacolato Trump, rifiutando di obbedirgli quando voleva usarlo contro Biden. E ora Trump considera Zelensky un ostacolo alla «sua» pace, quindi un uomo da rimuovere. Esattamente l’obiettivo con cui Putin mandò i suoi carri armati verso Kiev tre anni fa. A questo punto, il finale è già scritto.

 

La «pace» si farà senza l’Ucraina, o almeno senza Zelensky, che Trump ieri ha umiliato (degradando in realtà se stesso) e gli sgherri di Putin hanno definito «porco». Sappiamo come Putin è abituato a trattare i suoi nemici: ammazzandoli o comunque provocandone la morte. È accaduto a Magnitsky, a Livtinenko, all’eroica Anna Politkovskaja, a Navalny, a molti altri. Qualcuno avrebbe diritto di stupirsi se accadesse anche a Zelensky?