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Claudia Osmetti per “Libero Quotidiano”
E che ci sarà di male? Chi scrive è valtellinese, a Sondrio ha passato tutti gli anni del liceo. E mica aveva realizzato, da adolescente, che mentre era alle prese con i corsi di latino e di filosofia, nel resto della città ci si dava alla pazza gioia. Proprio quella sfrenata: la libido che si sfoga fra le lenzuola, l' amore a pagamento che finisce e sfinisce nell' arco di un' ora.
Spieghiamo: secondo il sito - come dire - di settore "Escort advisor", portale che recensisce coiti e rapporti sessuali per nulla gratis, Sondrio è la città più viziosa d' Italia. Nel senso che la concentrazione di belle di notte e professioniste a luci rosse non ha eguali in nessun altro municipio d' Italia. A Sondrio ci sono sette escort ogni mille abitanti.
Un' enormità: a Milano sono appena 1,5 su mille, a Roma 0,6. È una piccola Amsterdam in salsa alpina: cartina alla mano, è più facile trovare un bordello che un cinema aperto. E il sito in questione fornisce anche giudizi circostanziati sulle professioniste. Quando si dice "servizi al cittadino".
E dunque, c' è Salome - una «spettacolare ricciolina del Sud America con un corpo tonico e ben fatto», scrive un utente che l' ha conosciuta personalmente - e poi c' è Soraia - italiana sulla cinquantina pronta a «realizzare le tue fantasie più proibite». Si stanno attrezzando, invece, Diana, Ira e Elena: la maggior parte delle loro colleghe non si è scelta un nome d' arte, accanto alla foto del profilo - naturalmente osé - lascia solo un numero di cellulare.
Ché siamo sempre al Nord, non si perde tempo in inutili convenevoli: il lavoro è lavoro. Sondriesi di tutto il mondo, lo dice una vostra concittadina: ci tacceranno pure di lussuria, qualche bacchettone consumato griderà allo scandalo, ma sappiate in anticipo che la loro è tutta invidia. Meglio un appartamento hard in pieno centro che viali in periferia fuori controllo. Visto che, nella seconda ipotesi, ci smenano un po' tutti: cittadini, clienti e principalmente le ragazze.
LE TARIFFE
Le signorine in questione sono tutte maggiorenni e vaccinate (nel vero senso della parola), non le sfrutta nessuno e fanno il mestiere più antico del pianeta per ragioni di cui anche un sonoro chissenefrega può bastare. Fatti loro, non saremo di certo noi a fare del moralismo di bassa lega. Si fanno pagare, in media, 85 euro (parentesi: è persino un "risparmio", perché nel resto della Lombardia la tariffa standard è di 100 euro), se ne contano la bellezza di 165 su un totale di 21mila residenti e - sorpresa - quasi quattro su dieci sono italiane.
Forse la crisi, forse il costo della vita che aumenta di giorno in giorno: vai a sapere. E poi non è nemmeno importante. Seguono le brasiliane (sono il 20%), le russe (il 16%) e le argentine (l' 8%). Ma ci sono anche bulgare, svedesi, ucraine e venezuelane: giovani e non più giovani, per circa 1700 habitué (valtellinesi) digitali al mese. Gli avventori che non passano per i meandri della rete saranno anche di più, ma non è possibile censirli.
LA VITA PICCANTE
Chi l' avrebbe mai detto? Che in una cittadina di periferia arroccata sui monti più freddi del Paese, tutta casa-chiesa-e-bottega, in una di quelle realtà in via d' estinzione dove è ancora la parrocchia il centro dell' universo ci fosse una vita "piccante" tanto attiva e prolifera? Dopodiché, in termini assoluti sono le metropoli a macinare incontri al peperoncino: su tre milioni di romani ci sono 2898 escort, sul milione e mezzo di milanesi altre 2380.
Ma visto che Sondrio è un paesotto di confine con un ufficio anagrafe grande quanto uno sgabuzzino, quel primato nazionale stupisce non poco. È il mercato bellezza: se l' offerta è variegata, la domanda sarà altrettanto ampia. La Sondrio fighetta degli aperitivi all' Inferno (inteso come vino) e delle "sciure" che girano con la pelliccia sulle spalle se ne farà una ragione. Alla stregua dell' alta società di Lucca e Treviso (altre cittadine piccole che totalizzano rispettivamente 5 e 4,9 escort ogni mille abitanti, e che seguono il capoluogo valtellinese nella classifica più licenziosa del momento). L' avessimo sentito al bar, non ci avremmo creduto.
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