DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
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Dopo gli scandali e le polemiche, Victoria’s Secret cerca di fare passi da gigante per ripulire la propria immagine e celebrare la femminilità in toto. Non a caso, lavorando in collaborazione con ilmarchio di lingerie Bluebella, questo venerdì presenterà i suoi nuovi manifesti in cui la protagonista è la modella transgender May Simón Lifschitz, 24 anni. Il suo corpo finirà in vetrina a Londra e New York per tentare di dare l’immagine di un’azienda più inclusiva dopo aver dovuto affrontare l’abbandono del marchio da parte delle millennials e il confronto con Savage x Fenty di Rihanna.
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La collezione autunno/inverno 2019 del marchio sarà indossata da May, da Olivia Sang, Laura Rakhman-Kidd e Ali Tate Cutler, i cui diversi corpi rappresentano diversi aspetti della femminilità.
May, nata da madre danese e padre argentino, ha dichiarato di essere felicissima all'idea di partecipare alla campagna e ha detto di sentirsi "liberata": «Penso che mostrare le nostre vulnerabilità ci faccia diventare donne più forti - ha detto - Quindi sono molto grata che mi sia stata data questa possibilità e mi sento molto fortunato di far parte di un progetto con così tanto amore».
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May ha iniziato a prendere ormoni all'età di 16 anni, quando ha iniziato a lavorare come modella androgina: «Non sarò mai felice al 100% del mio corpo, come qualsiasi altra donna. Ma ho scelto di ricordare a me stesso che non ho bisogno di "sistemarmi" costantemente per raggiungere quel senso di amore verso me stessa».
Benedetta Perilli per "d.repubblica.it"
Victoria's Secret sceglie per la prima volta una modella di taglia forte per una campagna pubblicitaria. Una bella notizia, peccato che la realtà sia differente. Quella che è stata accolta come una svolta, dopo che il marchio è finito più volte sotto accusa per la mancanza di diversità delle sue testimonial, ancora non lo è. Forse è un tentativo verso la scelta di modelle più vicine alla realtà. Ma c'è ancora molto da fare e vi spieghiamo perché.
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Cosa è successo?
Lo scorso 4 ottobre il marchio di lingerie americana ha presentato a Londra la linea nata in collaborazione con Bluebella, brand inglese di intimo di lusso. Per la campagna pubblicitaria Bluebella ha scelto quattro modelle che posano interpretando il concetto di #loveyourself, ovvero l'amore che tutte le donne dovrebbero avere per loro stesse.
Tra le quattro modelle scelte c'è la transgender May Simòn, la keniota Olivia Sang e l'irlandese-indonesiana Laura Rakhman-Kidd ma a fare notizia è l'americana Ali Tate-Cutler. Ex giocatrice professionista di calcio diventata modella plus size per l'agenzia Milk Management, in occasione del lancio della campagna ha condiviso la notizia su Instagram scrivendo: "Credo di essere la prima taglia 46 per Victoria's Secret.
A prescindere, sono davvero entusiasta di lavorare con un brand che idolatravo da adolescente. Un grande passo nella giusta direzione per il corpo". E per la stampa di mezzo mondo è diventata così la prima modella plus-size di Victoria's Secret.
La comunicazione
A comunicare ufficialmente il suo arrivo tra i futuri angeli di Victoria non è però il brand americano e neanche quello inglese. Nessuno nella campagna di comunicazione per la stampa e neanche in quella social fa riferimento ad Ali Tate-Cutler come prima modella plus-size del marchio americano che nella nota per la stampa si limita a descrivere Bluebella come un marchio che celebra le donne che vogliono indossare ogni giorno una biancheria ricercata e vogliono farlo soprattutto per loro stesse.
Di Ali primo "angelo" curvy non c'è traccia. La ragazza ha alle spalle una lunga collaborazione con Bluebella, che l'ha voluta anche per il lancio londinese nel suo store, e non è dunque la prima modella plus-size ufficialmente assoldata da Victoria's Secret ma una modella e musa che incarna la varietà femminile, così come le altre tre colleghe della campagna, scelta dal marchio Bluebella per la collaborazione con Victoria's Secret.
E basta confrontare i siti dei due brand per capire meglio. Bluebella presenta la collezione con le foto e le storie delle quattro modelle, inclusa Ali Tate-Cutler; Victoria's Secret sceglie altre modelle e nessuna delle due sembra avvicinarsi a un modello vagamente inclusivo. Di Ali Tate-Cutler sul sito di Victoria non c'è traccia.
Nei negozi che vendono la collezione però c'è la sua foto insieme alle altre modelle e c'è anche sui social. Sull'account Instagram viene presentata con uno scatto di gruppo introdotto dalla didascalia "The bold and the beautiful", e poi sei giorni dopo da sola, in body di pizzo. Un'immagine sicuramente fuori dalla normalità del feed di Victoria's Secret, ed è già qualcosa. Sulla foto però non c'è nessuna campagna specifica, solo la scritta: "All dressep up, just for me".
Le polemiche sui social
Troppo poco plus-size, troppo in ritardo, troppo furbo. Il tentativo di Victoria's Secret di aderire, anche se indirettamente attraverso la campagna di Bluebella, alla tendenza inclusiva della moda non è piaciuto a tutti.
Sui social sono centinaia i commenti di chi stenta a credere che una 46 possa essere inclusa ancora oggi tra le taglie comode e anzi addirittura scelta come primo passo verso la tanto attesa apertura nei confronti del mondo curvy da parte di un brand da sempre 'politicamente scorretto' in fatto di femminilità e corpo delle donne. Non solo. Alcune critiche poi sono cadute anche sulla stessa Ali Tate-Cutler che, pur definendosi da anni una attivista dell'uguaglianza dei corpi, nel 2018 è stata contestata per aver scritto commenti al limite del "fat shaming".
Victoria's Secret e le donne
Insomma Ali è o non è la prima modella plus-size di Victoria's Secret? La domanda non è oziosa. Volendo mettere da parte le polemiche sulle molestie che hanno spinto 100 modelle a firmare una lettera aperta indirizzata al Ceo John Mehas, e quelle sul tracollo finanziario del marchio legate, anche, al tramonto dell'immagine femminile in biancheria sexy, è proprio sull'inclusività che Victoria's Secret rischia di perdere la sua battaglia più importante. Una sconfitta era arrivata l'anno scorso dopo l'annuale show di presentazione delle collezioni (che per l'edizione 2019 è stato annullato).
Un grande evento che unisce spettacolo e moda e che ha contribuito a formare una leva di super corpi nuovi, scavatissimi, irrangiungibili: gli angeli. Su di loro e su come ottenere quel tipo di corpo negli anni sono circolate leggende che parlano di pericolose diete ed estenuanti allenamenti.
E mentre il mondo e il fashion system fanno dell'inclusività la parola d'ordine, Victoria's Secret continua a portare in passerella i suoi angeli, mai curvy nonostante l'impegno e le critiche di paladine dell'all-size come Ashley Graham, mai diversi.
"Nel 2000 abbiamo provato a fare uno speciale televisivo tutto dedicato alle plus-size, il nostro pubblico non ne fu affatto interessato e non lo è ancora oggi", questa la dichiarazione rilasciata a Vogue nel novembre 2018 da Ed Razek, il direttore marketing del marchio dimessosi nell'agosto dello stesso anno dopo 26 anni da Victoria's Secret.
Intanto, là dove non volano gli angeli, fioriscono con successo i marchi di biancheria inclusiva, da Aerie a ThirdLove fino al trionfo dell'ultima sfilata della linea Sagave x Fenty di Rihanna. A dimostrazione di quanto il mondo sia andato avanti in questo campo, anche senza Victoria's Secret.
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