RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Estratto dell'articolo di Vera Mantengoli per www.corriere.it
A mali estremi, estremi rimedi. Arrigo Cipriani querela Comune e Capitaneria per il moto ondoso che ostacola il lavoro della sua attività nell’isola della Giudecca. Le onde causate dal traffico acqueo continuano a fare danni provocando problemi non solo ai natanti e ai palazzi, ma anche agli esercizi commerciali.
[…] Oltre ad accusare le istituzioni di non aver provveduto a controllare la velocità delle barche a motore, l’imprenditore veneziano è passato ai fatti, querelando direttamente Comune e Capitaneria di Porto.
IL NO AL «PARASPRUZZI»
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il diniego della Soprintendenza alla struttura (una sorta di frangiflutti) che Cipriani aveva proposto per impedire che i clienti dell’Harry’s Dolci venissero di continuo inondati dell’acqua del Canale della Giudecca. Qui il moto ondoso ha raggiunto livelli tali da rendere quasi impossibile ai vogatori di uscire con la barca a remi. Negli scorsi giorni l’avvocato di famiglia, il legale Daniele Vianello, ha presentato la querela ai due enti […]
Cipriani ha fatto inoltre sapere di pagare «profumatamente la concessione del plateatico al Comune» per l'Harry’s Dolci, situato in Fondamento San Biagio 773. Per contrastare il problema dell’acqua che continuatamente allaga la riva con i tavolini del locale della Giudecca, l’imprenditore aveva pensato di collocare soltanto nelle ore lavorative una struttura che non impattasse sul paesaggio. […] La Soprintendenza però non l’ha ritenuta tale e l’ha bocciato perché ritenuta in contrasto con il decoro e con le caratteristiche dell’isola della Giudecca.
LA NORMATIVA «INCAGLIATA» IN SENATO
«Come si può ritenere danneggiato il decoro e le caratteristiche di pregio della città di Venezia, ma consentire a chiunque di imperversare tra i canali causando disagi e pericoli, condotte queste ultime davvero contro il decoro della nostra amata città?» si chiede l’imprenditore. Attualmente, infatti, non esiste a Venezia uno strumento giuridico per sanzionare chi corre sulle barche a velocità superiore a quella stabilita. In teoria ci sarebbe un progetto di legge che attende di essere discusso al Senato, chiamato barcavelox, ma da mesi è fermo con la conseguenza che il moto ondoso continua esattamente come sempre.
Le barche che sfrecciano a velocità elevate causano infatti onde elevate che s’infrangono contro le rive e i palazzi usurandoli, ma non solo. […] Spesso, a causa del moto ondoso, si verificano incidenti. «La situazione del moto ondoso è divenuta insostenibile in tutta la città dato che i natanti non rispettano i limiti e sfrecciano ovunque, con buona pace della sicurezza e dell’incolumità dei cittadini – ha spiegato l’avvocato Vianello - Nel corso degli anni purtroppo conosciamo come in Laguna ci siano state vittime per sinistri nautici a causa della velocità incontrollata». Da qui la querela.
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