siria assad

E ORA CHE ASSAD E’ CADUTO COSA FARA’ L’EUROPA? - PER L'UE SI PONE IL PROBLEMA A TROVARE UN NUOVO INTERLOCUTORE, ORA CHE IL PAESE E’ NELLE GRINFIE DI EX JIHADISTI E ERDOGAN - L'ITALIA AVEVA DA POCO RIAPERTO L'AMBASCIATA A DAMASCO E BISOGNERÀ APRIRE UN DIALOGO CON I NUOVI PADRONI DELLA SIRIA E IN PARTICOLARE CON AL-JOLANI O CON IL NUOVO PRIMO MINISTRO - E APRIRE UN CANALE DI COMUNICAZIONE NON SARÀ SEMPLICE: BISOGNERA’ CHIEDERE AIUTO A SAUDITI O EMIRATINI…

RUVINETTI: “CAMBIAMENTO EPOCALE – NON FIDIAMOCI DI AL QAEDA”

Estratto dell’articolo di Francesca Musacchio per “Il Tempo”

 

LA TAGLIA DA 10 MILIONI DI DOLLARI DEGLI STATI UNITI SU AL JOLANI

«La caduta di Assad è un cambiamento epocale dopo 50 anni di governo della famiglia Assad. Riscriverà le influenze e la geopolitica di tutto il Medio Oriente perché la Siria è un paese fondamentale per l’Iran da cui passavano le armi per Hezbollah. È una fortissima sconfitta dell'Iran che dopo l'indebolimento e quasi l'annientamento di Hamas e il forte ridimensionamento di Hezbollah, vede anche la caduta della Siria che va in mano sunnita. […]», così Daniele Ruvinetti, senior advisor della Fondazione Medor.

 

I ribelli sono ex appartenenti ad al Qaeda. La Siria rischia di diventare un nuovo Afghanistan?

«Il punto sarà capire quale sarà il futuro della Siria perché un conto è unirsi per abbattere il regime e un altro è governare un paese. Questa sarà la prova a cui sono chiamati questi gruppi ribelli, che sono tanti. La Siria è composta da tante etnie: al 70% ci sono i sunniti, poi drusi e alawiti (che sono quelli a cui faceva riferimento Assad che sono circa il 15%), cristiani e curdi.

 

al jolani

Sono già iniziati gli scontri tra la fazione di ribelli più vicina alle milizie filo-turche e i curdi. Al-Jolani si sta proponendo come capo di Stato […] Non sarà semplice e c'è il rischio che diventi un nuovo Afghanistan o una nuova Libia».

 

L'Unione Europea ha fatto sapere di non avere ancora contatti con HTS, che sarebbe già nella blackdlist, e alcuni suoi leader sanzionati.

«Per l'Ue si pone un problema perché è chiaro che è stato abbattuto un regime dittatoriale, ma ricordiamo che il padre di Assad è stato interlocutore a lungo per gli Stati Uniti è anche per l'Italia (Andreotti aveva rapporti con il padre di Assad).

 

Ora si pone il problema con il figlio. L'Italia aveva da poco riaperto l'ambasciata a Damasco e bisognerà aprire un dialogo con i nuovi padroni della Siria e in particolare con al-Jolani o con il nuovo Primo Ministro scelto da lui. Cercare di aprire un canale di comunicazione non sarà semplice. […] Potenze regionali, come Arabia Saudita o Emirati Arabi, potranno fungere anche da canale di comunicazione. […]».

 

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Tra gli attori che hanno agito in Siria c'è la Turchia. Quale sarà la prossima mossa di Erdogan?

«Erdogan ha giocato un ruolo fondamentale dall'inizio armando militarmente parte delle milizie. Il vero scopo era quello di mandare al potere la componente sunnita, obiettivo che è stato raggiunto. Ma sosteneva e armava questi gruppi anche in chiave anti curda. Ora si porrà il tema anche con i curdi che invece sono sempre stati supportati dagli Usa.

al jolani

 

C'è il rischio che vengano isolati o inizi […] uno scontro tra parte di questi ribelli e i curdi. Erdogan non voleva l'entrata così veloce di al-Jolani, ma aspettare per cercare di trovare un accordo più ampio con la Russia di Putin e l’Iran. Ma al-Jolani, avendo visto probabilmente che la strada era libera e che non c'era resistenza, ha anticipato l'entrata a Damasco. Questo ha irritato Ankara che ora si trova con una grande vittoria, una presenza importante in Siria che prima non avevano, ma con il problema di dover gestire anche loro questi gruppi. […]». […]