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KIEV, 'MASSICCIO ATTACCO MISSILISTICO RUSSO'
VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK
(ANSA) - ROMA, 15 GEN - Un allarme aereo è scattato in tutta l'Ucraina questa mattina per quello che appare essere un massiccio attacco di missili da parte della Russia, sia balistici che cruise, che sembrano direzionati soprattutto verso l'ovest del Paese. Lo fa sapere l'aeronautica militare ucraina, citata dai media, fra cui l'Ukrainska Pravda. Si tratta soprattutto di missili Kh-101, lanciato da bombardieri strategici Tu-95Ms, ma anche di missili da crociera Kalibr, che hanno attraversato la regione di Kherson, e Kinzhal.
ZELENSKY, 'ATTACCATI DA OLTRE 40 MISSILI, 30 ABBATTUTI'
(ANSA) - ROMA, 15 GEN - Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto che nelle prime ore di oggi sono stati lanciati oltre 40 missili balistici dalla Russia contro l'Ucraina, almeno 30 dei quali sono stati abbattuti, oltre ad almeno 70 droni. Obiettivo principale dell'attacco sono state le infrastrutture energetiche, che però sono rimaste in funzione. Lo ha scritto lo stesso leader ucraino sul suo canale Telegram, citato dai media ucraini, fra cui Ukrinform. "Un altro massiccio attacco russo. È pieno inverno e l'obiettivo per i russi rimane lo stesso: il nostro settore energetico.
attacco missilistico russo in ucraina 29 dicembre 2023 4
Tra gli obiettivi ci sono le infrastrutture del gas e gli impianti energetici che garantiscono la vita normale delle persone. In questo attacco erano presenti più di 40 missili, compresi quelli balistici. Almeno 30 sono stati distrutti. Nella notte sono stati lanciati anche più di 70 droni d'attacco russi. Grazie al nostro sistema di difesa aerea, tutte le unità coinvolte mantengono in funzione il nostro sistema energetico", ha detto Zelensky. Ci sono stati alcuni brevi blackout subito dopo l'attacco, che ha preso di mira anche strutture "critiche" nell'oblast di Leopoli, ma la fornitura è poi ripresa. Non è chiara ancora l'entità dei danni prodotti dall'attacco russo, che finora non sembra aver fatto vittime.
KIEV, IL RAID PIÙ POTENTE CENTINAIA DI MISSILI METTONO PAURA AI RUSSI
Estratto dell'articolo di Gianluca Di Feo per "La Repubblica"
VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK
È stata la notte dei fuochi: decine di incendi colossali provocati dall’attacco contro gli impianti chimici e industriali russi, anche a 1.100 chilometri di distanza dal fronte. Lunedì notte Kiev ha lanciato il più massiccio raid condotto finora nel territorio di Mosca, con un’ondata senza precedenti di droni e missili a lungo raggio.
A pochi giorni dall’insediamento di Donald Trump, atteso come un momento di svolta nelle sorti del conflitto, gli ucraini intensificano la campagna «per portare la guerra nel cuore della Russia», come ha detto in passato il presidente Zelensky. Ci sono state incursioni in dodici località - tra cui Kazan, Samara, Saratov, Engels, Tula e Bryansk - dove la popolazione è stata svegliata dalle esplosioni e dalle colonne di fiamme che si alzavano nel cielo. In queste città le scuole resteranno chiuse: c’è il timore che i roghi generino nuvole di sostanze tossiche.
VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN
Si tratta di un duro colpo alla credibilità del Cremlino, che non riesce a proteggere il Paese dalle incursioni ucraine. A Mosca ieri il ministero della Difesa ha puntato il dito contro l’impiego di dodici missili statunitensi Atacms e britannici Storm Shadows, annunciando che l’attacco «non resterà senza risposta». [...]
L’assalto ucraino si distingue non solo per il numero di ordigni – le fonti russe sostengono siano stati duecento – ma anche per la tattica utilizzata. C’è stato il coordinamento tra droni e missili: i primi si sono abbattuti sulle postazioni della difesa antiaerea, permettendo alle armi più potenti di colpire indisturbate.
Gli obiettivi sono tutti di natura militare o comunque legati alla produzione bellica. Roman Busargin, il governatore della regione di Saratov sul Volga, ha dichiarato che sia la città di Saratov che quella di Engels sono state colpite da un «massiccio attacco di droni che ha danneggiato due impianti».
La raffineria di Saratov, una delle più importanti per l’attività petrolifera russa, era già stata bersagliata la scorsa settimana, causando un incendio proseguito per giorni: da ieri notte ha ricominciato a bruciare. A Engels sono stati centrati i bunker delle bombe e il deposito di carburante della base aerea da cui decollano i Tupolev Tu-160, destinati anche alle missioni nucleari.
I missili Storm Shadow - volodymyr zelensky - ucraina
A Seltso è stato devastato l’impianto “Bryansk” che produce esplosivo e combustibile per razzi; nella repubblica autonoma del Tatarstan è stata presa di mira la fabbrica chimica Kazanorgsintez. L’intelligence di Kiev è convinta di avere messo a dura prova la macchina bellica russa. [...]
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