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AVANTI VECCHIETTO, FATTI INOCULARE - CI SONO 2 MILIONI DI ANZIANI NON SONO ANCORA IMMUNIZZATI: SI TRATTA DI PERSONE CON PROBLEMI DI MOBILITA', ALCUNI VIVONO IN LUOGHI REMOTI O NON HANNO PC NÉ TELEFONINI. IL PIANO PER RAGGIUNGERLI PREVEDE LA CREAZIONE DI TEAM MOBILI PER RAGGIUNGERLI A CASA - MOLTISSIMI DI LORO PIÙ CHE "NO VAX" SONO TITUBANTI, HANNO PAURA CHE IL FARMACO ANTI-COVID POSSA INTERAGIRE CON I TANTI MEDICINALI CHE ASSUMONO…

Fabrizio Caccia per il "Corriere della Sera"

 

Vaccino anziani

Un milione di somministrazioni nelle ultime 48 ore: venerdì scorso alle 21 eravamo arrivati a 26,3 milioni di inoculazioni dall' inizio della campagna vaccinale, ieri alla stessa ora si è raggiunta quota 27,3 milioni. E il 14,51% degli italiani (8.596.006) così ora risultano immunizzati, cioè hanno già ricevuto le due dosi (o la monodose Janssen).

Ma adesso viene il difficile e il generale Francesco Paolo Figliuolo, il commissario per l' emergenza Covid, ha già fissato il prossimo obiettivo: «gli ultimi da raggiungere».

 

Vaccino anziani

Cioè il mezzo milione di anziani over 80 che ancora mancano all' appello: su un totale di 4 milioni 522 mila, sono più di 4 milioni (4.019.517), infatti, quelli che hanno ricevuto almeno la prima dose di vaccino. Ma oltre 519 mila sono ancora in attesa. La Fondazione Gimbe ha calcolato che più di 5 milioni di persone sono ancora totalmente scoperte dalla protezione vaccinale: il 9,1% degli over 80 non ha ricevuto nemmeno la prima dose e la percentuale sale al 23,1% nella fascia 70-79 (un milione 495 mila persone).

 

Vaccino anziani

Il commissario Figliuolo, però, un piano già ce l' ha: raggiungerli casa per casa con i team mobili, come ha fatto la provincia autonoma di Bolzano che è riuscita già a vaccinare tutti i più fragili e i loro caregiver. Il mezzo milione di anziani che in Italia ancora non ha avuto neppure una dose, infatti, è composto in prevalenza da persone con problemi di mobilità, quindi che non ce la fanno a recarsi fisicamente all' hub vaccinale.

 

Oppure, data l' età, presentano un comprensibile deficit di alfabetizzazione informatica, non hanno computer o smartphone, perciò hanno difficoltà ad accedere alle piattaforme e a registrarsi. Moltissimi di loro, poi, più che «no vax» sono titubanti, hanno paura che il farmaco anti-Covid possa interagire pericolosamente con i tanti medicinali che assumono e si fidano solo del loro medico di base.

 

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Così, Figliuolo vorrebbe creare una rete sempre più fitta formata da Regioni, struttura commissariale e medici di base. Grazie al ministero della Difesa, sarà potenziata la rete dei team sanitari mobili: ora sono 28 al lavoro in Valle d' Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria, Molise, Abruzzo, Marche, Basilicata e Calabria, ciascuno composto da un medico militare e due infermieri.

 

Gli ultimi sono stati inviati di recente in Sicilia dove 106 mila over 80 (più del 30%) aspettano ancora la prima dose. I team della Difesa affiancano già le Usca regionali, ma gli «ultimi da raggiungere» sono un obiettivo arduo. Ed ecco allora che giocheranno un ruolo strategico i medici di base, quando a giugno con l' arrivo in Italia di 20 milioni di nuove dosi, sarà possibile distribuirne di più anche a loro per vaccinare gli anziani che restano.

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