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Francesca Santolini per www.lastampa.it
A 16 anni è all’origine di un movimento mondiale: studenti universitari e liceali, ogni venerdì scendono in piazza per chiedere ai governi azioni concrete contro il cambiamento climatico.
Ha cominciato da sola, seduta davanti alla sede del Parlamento svedese, con il suo piccolo cartellone che diceva: “sciopero scolastico per il clima”. Invece di ricominciare la scuola, alla fine delle vacanze, il 21 agosto dello scorso anno, durante l’estate più calda mai registrata in Svezia, Greta Thunberg ha deciso di “marinare la scuola” fino alla data delle elezioni nel suo Paese, il 9 settembre. Greta voleva inviare un messaggio ai candidati perché, seconde lei, nessun programma permetteva di preservare il pianeta dagli effetti del cambiamento climatico. Molti sono andati a parlarle per convincerla a tornare a scuola. Alla fine ha deciso di scioperare solo il venerdì.
Sei mesi dopo, la giovane svedese, con il viso da bambina e lunghe trecce bionde, è un fenomeno sui social network, con quasi 190 mila followers su Twitter. L’ hashtag #FridaysForFuture è diventato virale contagiando la Scandinavia, la Germania, i Paesi Bassi, la Gran Bretagna, fino ad arrivare in Australia, dove lo scorso 30 novembre sono scesi in piazza a migliaia per protestare contro le politiche inadeguate del governo sul clima. In seguito, ad accogliere l’invito di Greta Thunberg sono stati gli studenti svizzeri, che il 14 dicembre sono scesi in piazza in 500. Dopo una settimana sono diventati 4mila, mentre a gennaio avevano già superato i 20 mila partecipanti. In Germania, il 1 febbraio trenta mila persone hanno protestato in 50 città diverse per chiedere al governo di ridurre la dipendenza dal carbone. Il 31 gennaio, invece, per la quarta settimana di fila migliaia di studenti belgi hanno marinato la scuola per partecipare a delle proteste contro il cambiamento climatico. Più di 30 mila studenti hanno marciato per le vie di alcune delle città più popolose del Belgio, come Liegi e Bruxelles.
Nel frattempo Greta entra nella lista dei 25 giovani più influenti dell’anno stilata dal Time. Dopo aver ispirato i giovani di tutto il mondo, l’adolescente ha anche incontrato, lo scorso 3 dicembre, il segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres à Katowice, in Polonia, in occasione dell’apertura della conferenza mondiale per il clima (COP24). In questi ultimi mesi è stata invitata in numerose città europee per parlare del suo impegno.
Fin da piccola, la giovane Greta si interessa alla questione climatica, non riuscendo a comprendere perché non si affronta il riscaldamento globale per quello che è: “la più grande crisi che ha di fronte l’umanità”, secondo le sue parole. A 11 anni le viene diagnosticata la sindrome di Asperger, una forma di autismo, ma questo non le impedisce di continuare la sua battaglia, è proprio lei a sostenere che la sua condizione non sia una disabilità ma un dono che ha contribuito ad aprire gli occhi sulla crisi climatica. Invitata al Forum economico mondiale di Davos, ha preferito fare 32 ore di treno piuttosto che prendere l’aereo, troppo inquinante. Questione di coerenza: “Penso che sia insensato che delle persone che discutono di cambiamento climatico, arrivino in jet privati”.
Intanto “l’effetto Greta” arriva anche in Italia, dove si moltiplicano le pagine Facebook e in tutte le città italiane ogni venerdì gli studenti scendono in piazza. Le manifestazioni degli studenti sono organizzate in modo autonomo, spontaneo e orizzontale, senza nessuna logica verticistica, chiunque voglia partecipare può semplicemente organizzarsi con altri studenti o presidiare un luogo simbolico della città in cui vive. L’idea del #FridaysForFuture è di arrivare preparati al 15 marzo, il giorno in cui è stato proclamato lo sciopero mondiale per il clima. Il movimento globale studentesco che si sta organizzando, SchoolStrike4Climate, ha lanciato la “chiamata” per manifestazioni di protesta in tutto il mondo per chiedere azioni urgenti a difesa del clima. Hanno già aderito una quarantina di paesi, tra cui l’Italia. Del resto, “ci stanno rubando il futuro, perché dovremmo andare a scuola?”. Parola di Greta Thunberg.
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