DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Micol Sarfatti per il "Corriere della Sera"
Una delle donne più ammirate di Francia non ha mai avuto una buona opinione di sé.
anne sinclair E dominique strauss kahn
Anne Sinclair, star tv, giornalista, scrittrice ed ex moglie del già presidente del Fondo Monetario Internazionale, e candidato all' Eliseo, Dominique Strauss-Kahn si confessa nell' intervista a Stefano Montefiori sulla copertina di 7 , il magazine del Corriere da domani in edicola e su Digital Edition. Sinclair, in occasione dell' uscita dell' autobiografia Passé Composé , (Passato Prossimo), edita in Italia da Garzanti, ammette di essere sempre stata molto critica con sé stessa. «Per esempio non ho mai voluto riguardare una mia trasmissione, convinta che non mi sarebbe piaciuta», racconta.
«Credo che dipenda anche dai rapporti non sempre semplici che ho avuto con mia madre. Era molto esigente, bisognava che io fossi perfetta ma non lo sono mai stata. Questo però mi ha dato molta voglia di battermi e di impegnarmi». Una dinamica ripetutasi anche nel matrimonio con Strauss-Kahn: «Ho sempre avuto questa difficoltà a dispiacere alle persone alle quali tengo, bastava che mia madre mi dicesse "stai male con i capelli così" e mi colpiva.
Quindi, quando il mio marito di allora voleva andare a Washington per essere direttore del Fondo monetario internazionale, l'ho seguito anche se avrei preferito di no». Sinclair è rimasta al fianco di Strauss- Khan durante il processo per violenza sessuale che lo ha coinvolto nel 2011 a New York.
Hanno divorziato nel 2013, oggi ha un nuovo compagno: Pierre Nora. «Dopo la vicenda Sofitel dovevo nascondermi per non farmi inseguire dai paparazzi. Poi un giorno quell' interesse morboso dei media è finito», conclude. «Sono tornata alla vita professionale. Alla famiglia, alla scrittura, all' amore».
Poi un ricordo di Silvio Berlusconi: «Voleva a tutti costi strapparmi a Tf1 per portarmi alla Cinq, il canale che stava per lanciare in Francia. Mi invitò a pranzo vicino all' Arco di Trionfo a Parigi e fu una scena incredibile: al momento del dessert si mise in ginocchio, e fece tutto il giro del tavolo sempre in ginocchio per supplicarmi: "Le darò ciò che vuole! Una Ferrari? Le darò una Ferrari. Vuole dei milioni? Le darò i milioni". La sola volta in vita mia in cui ho avuto un uomo in ginocchio davanti a me».
SILVIO BERLUSCONI FORZA ITALIA 9
A seguire un intervento di Teresa Ciabatti. La scrittrice analizza come il caso di Strauss -Kahn sia stata la breccia che ha aperto la strada al movimento #MeToo , rompendo la rete di protezione.
Poi riflette sulle difficoltà che affrontano le vittime per essere credute: «Le donne che hanno subito abusi sembrano non essere mai abbastanza credibili. Nessuna ha i requisiti della vittima: purezza, innocenza, camicette dal collo tondo, sguardo basso, niente trucco. È uno dei problemi nelle accuse di violenza sessuale: essere all' altezza del ruolo di vittima. Gli avvocati consigliano le assistite di adattare il tono di voce, piangere, magari menzionare figli e genitori, meglio se morti».
«Eccolo il cortocircuito ferocissimo - conclude Ciabatti - mentre la difesa degli uomini attacca l' attendibilità delle vittime, quella delle donne anziché rivendicare i fatti, pretendere di attenersi ai fatti, si piega al ricatto della rappresentazione, cercando di assecondare l' ideale di donna credibile dell' immaginario maschile».
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