DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Cristiana Lauro per Dagospia
Si è concluso Vinitaly, il più importante salone del vino italiano, che ha portato a Verona operatori di settore da tutto il mondo, comunicatori, divulgatori e anche qualche cialtrone perché a fronte di pochi professionisti che informano e fanno divulgazione intorno al vino senza sdruccioloni fuorvianti - come Alessandro Regoli di Wine News, il più utile e completo organo di informazione sul vino - c’è una pletora di influencer da condominio che fa solo un gran baccano e incasina ogni giorno la rete. Sono quelli che sui social possono contrabbandare per “eccellenza” anche un calice d’acqua dal Delta del Po, in cambio di un cartone di vino in omaggio.
Ho fatto diversi assaggi durante questa edizione di Vinitaly dallo spirito decisamente internazionale. Si è svolto anche qualche interessante convegno come quello organizzato da Joe Bastianich & Mirai Bay Team su uno dei temi attualmente più stimolanti: il rapporto fra i Millenials e il vino, giacché saranno loro i più interessanti consumatori di domani.
A proposito di consumi, quanto siete disposti a spendere per una bottiglia di vino in enoteca? Dipende da vari fattori, ovvio, non soltanto da quanto sia buono quel vino che ha spesso un brand che la “protegge” e, non di rado, un’immagine percepita assai distante dalla qualità intrinseca del prodotto. Anche il vino è figlio delle logiche del marketing.
Alla fine la scelta più sintetica - apparentemente più banale - si rivela l’unico gesto di buon senso: i vini buoni sono quelli che finiscono.
Se la bottiglia sulla vostra tavola è finita e ne comprereste una seconda, significa che quel vino valeva il prezzo che avete pagato. Quindi quel vino fa per voi, vi è piaciuto. Il gusto personale più di tanto non si può influenzare, condizionare, stravolgere. Si può solo accompagnare, condurre.
Ecco i miei vini preferiti durante quest’ultima edizione di Vinitaly. Sono vini molto buoni a prezzi che giustificano la qualità che ho trovato in bottiglia. Non sono inclusi vini dolci e nemmeno vini aromatici.
(I prezzi sono indicativi, calcolati in base ai ricarichi medi degli scaffali delle enoteche italiane)
Soave Classico “Monte Fiorentine” 2016, Cà Rugate.
(Bianco). 10 euro
Grechetto “Colle Ozio” 2016, Leonardo Bussoletti.
(Bianco). 10 euro
Pecorino “Centovie” 2016 Umani Ronchi.
(Bianco). 14 euro
“Télos” 2017. Senza solfiti - Tenuta Sant’Antonio.
(Bianco). 13 euro
Prosecco Sup. Valdobbiadene 2016. “Castél” - Merotto
12 euro
Dogliani “Papà Celso” 2016 Marziano Abbona.
(Rosso). 17 euro
“Phermento” 2016. Lambrusco di Sorbara rifermentato in bottiglia, Ermete Medici.
10 euro
Etna bianco “Alta Mora” 2017. By Cusumano.
18 euro
Montepulciano d’Abruzzo Ris. “Podere Castorani” 2010 - Castorani
(Rosso). 19 euro
Rossese sup. di Dolceacqua “Luvaira” 2016, Maccario Dringenberg.
(Rosso). 21 euro
Cirò Rosso Classico, Sup. Ris. “Duca San Felice” 2014. Librandi.
9 euro
Chianti Classico 2016 - Riecine
(Rosso). 15 euro
Se poi è un giorno davvero importante che richiede una bottiglia speciale, può valer la pena spendere un po’ di più.
Ecco gli imperdibili. Costicchiano, ma qui ci misuriamo coi veri fuoriclasse.
Studio di Studio 2013 - Cà Rugate.
(Bianco). 36 euro.
Terre del Volturno IGT Bianco Polveri della Scarrupata 2016 - Nanni Copè
(Bianco). 30 euro
Trebbiano d’Abruzzo “Vigneto di Popoli” 2015 - Valle Reale -
(Bianco). 25 euro
Franciacorta ‘61Nature Rosé 2011. Guido Berlucchi. (Spumante). 35 euro
Franciacorta B.C. 2007 dosaggio zero - Bosio
(Spumante). 50 euro
Brunello di Montalcino 2013 - Poggio di Sotto
(Rosso). 120 euro
Rosso di Montalcino 2016 - Salvioni.
(Rosso). 45 euro
Syrah “Apice” 2014 - Amerighi.
(Rosso). 45 euro.
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