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Maria Novella De Luca per "la Repubblica"
genitori omosessuali e adozione
Luca ha perso uno dei suoi due papà quando aveva soltanto cinque anni. Giulio, dirigente d' azienda, è morto d' infarto a 40 anni, nel 2015, e Luca, nato con gestazione di supporto negli Stati Uniti nel 2010, è stato cresciuto a Milano da Corrado, l' altro suo papà. Corrado è il genitore biologico, mentre suo marito Giulio era "l' altro genitore", il "padre intenzionale" che la legge italiana ancora stenta a riconoscere. Luca, da ieri, è il primo bambino in Italia a cui l' Inps dovrà riconoscere la pensione di reversibilità del "padre intenzionale", ossia del padre non biologico e per lo stato italiano inesistente. Un fantsma.
Alla vigilia dell' udienza di oggi della Corte Costituzionale, che dovrà esprimersi sull' ancora troppo incerto destino dei figli delle coppie omosessuali, con la sentenza numero 803 del 2020, la Corte d' Appello di Milano ha condannato l' Inps a garantire a Corrado e a Luca la pensione di reversibilità di Giulio. Morto, purtroppo, prima che in Italia arrivassero le unioni civili e le adozioni speciali per i figli delle coppie gay.
Grazie alla battaglia portata avanti e vinta in appello dall' avvocato Alexander Schuster, l' Inps dovrà garantire a Luca la pensione di un padre che per la legge italiana non esiste. Tutti i nomi di questo storia sono naturalmente di fantasia, mentre la felicità di Corrado e di suo figlio Luca sono reali e palpabili. A differenza dei due casi che oggi la Corte Costituzionale dovrà analizzare, nei quali il "genitore intenzionale" è stato cancellato dai tribunali, questa è invece una storia di riconoscimenti e successi.
Racconta Schuster: «Luca nasce negli Stati Uniti nel 2010 da una madre surrogata e dall' amore di Corrado e Giulio, che si sposano sempre negli States nel 2013. Vivono vicino a Milano. Giulio muore a causa di un infarto fulminante nel 2015, senza aver potuto ancora riconoscere in Italia il piccolo Luca. Con un lungo lavoro burocratico e giuridico, grazie anche all' intelligenza di una funzionaria di anagrafe, nel 2017 siamo riusciti a far trascrivere, post mortem, il certificato di matrimonio americano di Giulio e Corrado. E il certificato di nascita di Luca che negli States risultava con due papà».
Quindi la battaglia per ottenere la reversibiità della pensione. Già ottenuta in altri casi dal coniuge sopravvissuto di coppie unite civilmente, ma mai da un figlio "non biologico".
«È una sentenza storica in una situazione che mette il diritto spalle al muro di fronte ad un dramma. La Corte di appello di Milano fa giustizia e condanna l' Inps a riconoscere a questa famiglia gli stessi diritti che riconosce ad ogni altra famiglia. Le famiglie arcobaleno non vivono solo la gioia e le emozioni della genitorialità. Esse vivono anche dolorosi conflitti di coppia. Esse vivono i drammi di una morte inattesa e prematura».
Ed è questo il riferimento ai casi che oggi saranno discussi dalla Consulta. La vicenda di Valentina, che dopo la rottura con la sua compagna, è stata esclusa dalla vita delle sue due figlie. Bambine concepite con fecondazione eterologa all' estero e che lei, madre non biologica, non aveva potuto riconoscere alla nascita. Dunque oggi Valentina non ha alcun diritto legale sulle sue figlie.
Se l' Italia riconoscesse che il consenso dato da Valentina alla fecondazione eterologa della sua compagna all' estero valesse, così prevede la legge 40 per le coppie etero, come riconoscimento del figlio, Valentina potrebbe legalmente a riabbracciare le sue bambine. E anche nel secondo caso in discussione oggi davanti alla Corte, il tema è la "cancellazione" di un genitore. Un bambino nato in Canada con gestazione di supporto, lì riconosciuto come figlio di due papà, nella trascrizione italiana del certificato di nascita, ne ha "perso" uno, restando figlio solo del genitore biologico.
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