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Da "La Stampa"
Non è la prima volta che scatena un putiferio, ma stavolta forse è andato davvero oltre. Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare Antimafia, parla di mafia «nelle prefetture» e nel «ministero dell'Ambiente», lo dice come se non avesse un ruolo istituzionale: «La criminalità organizzata non va ricercata solo nelle periferie e nei posti degradati ma anche nelle Prefetture e al ministero dell'Ambiente dove ci sono colletti bianchi che non fanno l'interesse delle comunità».
Non è una frase scappata per caso, il concetto viene argomentato: «Siamo abituati a pensare alle mafie come una parte avversa al sistema ed invece sono parte integrante perché consentono di nascondere la polvere sotto il tappeto e di far arricchire ancora di più quelli che accumulano profitti illeciti».
Una bomba, che provoca la reazione immediata della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese e che spinge la destra a chiedere le dimissioni di Morra. La ministra è dura: «Sono affermazioni gravissime e inaccettabili. Il presidente Morra chiarisca immediatamente sulla base di quali elementi o valutazioni ha reso le sue dichiarazioni. Non può essere in alcun modo messa in discussione l'attività che viene svolta dalle prefetture per contrastare le organizzazioni criminali e i loro interessi illeciti».
luciana lamorgese foto di bacco (2)
Brusca anche la reazione del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani: quelle di Morra sono parole che «offendono la credibilità e il lavoro dei dipendenti del ministero. Chiediamo che il presidente renda note tutte le informazioni di cui è in possesso per poter intervenire nelle sedi opportune».
Franco Mirabelli, Pd, aggiunge che «buttare fango sulle istituzioni non è certo il compito del presidente della commissione Antimafia», per Davide Faraone, Iv, «uno come Morra non può più stare al suo posto». Ma è soprattutto il centrodestra a chiedere le dimissioni del presidente dell'Antimafia: «Morra abbia la decenza di dimettersi e consentire che alla guida dell'Antimafia sia eletta una persona autorevole», dice Giorgia Meloni.
Matteo Salvini, poi, parla di «accuse gravissime senza fornire prove: ora ci aspettiamo le dimissioni immediate di Nicola Morra, Draghi e Lamorgese intervengano».
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