DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Da www.leggo.it
Piatto ricco, mi ci ficco. Sta prendendo sempre più piede il fenomeno dei medici forniti agli ospedali dalle cooperative, e che per poche ore nei reparti, dove c'è carenza di personale, ottengono cifre spropositate. Un fenomeno molto diffuso in Veneto, ma non solo.
Dalle Canarie e da Napoli, compensi ricchissimi
A raccontare alcune delle storie dei medici non residenti, ma forniti agli ospedali veneti dalle cooperative, è Maurizio Dianese su Il Gazzettino. C'è ad esempio il medico residente alle Canarie, dove la tassazione è agevolata, ma che con l'aereo arriva in Veneto per prestare servizio nella Ulss 3. In 66 ore di fila al pronto soccorso, ha guadagnato (in meno di tre giorni) la bellezza di 6.600 euro lordi.
Un altro esempio è quello di un medico di Napoli, che per mesi, a 100 euro lordi all'ora, ha lavorato di notte nei reparti di rianimazione di vari ospedali veneti (Dolo, Bassano del Grappa, San Donà di Piave). Per metà dell'anno ha lavorato, guadagnando in una settimana quello che un collega assunto in ospedale guadagna in un mese. Per gli altri sei mesi, fa surf. Ma in Veneto non si vede più da tempo, dopo aver scoperto che i turni, in Alto Adige, sono pagati ancora di più: 120 euro lordi all'ora.
Quello che colpisce è che, se i medici forniti dalle cooperative vengono pagati così lautamente, è perché gli ospedali sono ampiamente sotto organico. I medici assunti sono pochi e guadagnano molto meno. Giovanni Leoni, presidente dell'Ordine dei medici di Venezia, non nasconde la preoccupazione: «Dietro l'angolo c'è una nuova tornata di grossi pensionamenti. Dopo la generazione dei baby boomers, nati nei primi anni '50, presto toccherà a quelli della mia generazione, e sono tantissimi. Ci saranno nuovi buchi da coprire e la Regione deve intervenire, mettendo mano al portafogli».
Le disparità tra medici
L'evidente disparità non riguarda solo i medici assunti negli ospedali e quelli forniti dalle cooperative. «La Regione Veneto è sempre stata fantasiosa e non credo abbia difficoltà a trovare il modo di pagare di più i medici del Pronto soccorso, ad esempio, che sono sul fronte. E poi bisogna evitare sparate assurde per cui i medici che vaccinano prendono 80 euro lordi all'ora contro un medico di Pronto soccorso che in straordinario ne prende 40 e sulla carta dovrebbe fare 38 ore mentre ne fa di solito 48 alla settimana», insiste il dottor Leoni.
«E sono ore che valgono triplo dal punto di vista dello stress. Bisogna adeguare gli stipendi al mercato e oggi il mercato dice che un medico di Pronto soccorso vale tra gli 80 e i 100 euro lordi all'ora. Questo è quello che prendono i medici delle cooperative. Vuol dire di fatto raddoppiare gli stipendi dei medici dipendenti delle Ulss».
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