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Estratto dell'articolo di Mario Manca per vanityfair.it
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Quando mi lascio scappare di avere il torcicollo, Victoria Cabello si rimbocca subito le maniche: mi consiglia un fisioterapista - lo stesso che ha girato a Martina Colombari una volta tornata da Pechino Express -, mi raccomanda di acquistare al più presto un tappetino per agopressione e, non contenta, mi ordina di prendere un antinfiammatorio dopo cena.
«Sono come Carlo Verdone. Nei miei contatti ho più medici che amici», scherza Victoria al telefono. È pronta a tornare in televisione in Victoria Cabello - Viaggi Pazzeschi, il nuovo programma in cui è protagonista al fianco dell'amico Paride Vitale in onda su TV8 a partire dal 23 maggio, a sei anni dalla sua ultima esperienza come conduttrice. Nel suo nuovo format, un inedito travel show ideato e prodotto da Banijay Italia, Victoria e Paride sono pronti a preparare di nuovo le valigie e a imbarcarsi in un viaggio che li porterà in sei diverse città, da Helsinki a Marrakech, nelle quali tre italiani che si sono trasferiti lì da tempo proporranno loto delle esperienze insolite, lontane dai convenzionali tour turistici.
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Secondo lei il pubblico di Rai3 lo seguirà sul Nove?
«Quando cambi rete il pubblico si deve abituare, ma lui ha uno zoccolo duro affezionatissimo, e penso che lo seguirebbe in capo al mondo. Sono da sempre una sua grande estimatrice, considerando anche di essere arrivata a Quelli che il calcio dopo di lui e Simona Ventura, che è stata una apripista a tante donne in tv. È stato un onore proseguire quello che loro due avevano iniziato, anche perché mi sembrava impossibile che avessero chiesto proprio a me di prendere il timone di un programma storico come quello».
Il suo Quelli che il calcio è stato seguitissimo dalla comunità Lgbtq+.
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«È stato un grande risultato portare a un programma Rai così famoso un pubblico nuovo: sono molto orgogliosa di esserci riuscita».
Michela Murgia ha recentemente parlato della sua queer family, ma anche Victoria Cabello ne ha una, e Paride ne fa parte.
«Michela, che ho avuto la fortuna di conoscere alla presentazione di un libro un po' di anni fa, è una donna di un'intelligenza, di un garbo e di una grazia unici: la sua voglia di celebrare la sua queer family è bellissima, e in questo mi sento senz'altro affine a lei.
Tralasciando il fatto di essere consapevole che senza quello zoccolo duro probabilmente oggi non sarei qui, posso dire che io una queer family l'ho avuta da sempre: come diceva D'Agostino, sono gay dalla vita in su. Sono le persone dalle quali traggo più ispirazione».
Quando ha iniziato a costruire questa famiglia?
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«Da giovanissima. Ho sempre avuto una visione molto aperta rispetto al mondo e alle persone: adesso si parla molto di inclusione e di diversity, ma io le ho sempre praticate a mia insaputa. I diritti sono fondamentali e per tutti, non ho mai fatto distinzione in base all'orientamento sessuale e alla provenienza. Valuto le persone per quelle che sono, anche nel gruppo di lavoro: avere avuto molti autori gay per me è stato un vanto, anche quando me lo facevano notare gli esterni».
E adesso torna in tv: sente più pressione o euforia?
«La pressione un po' la senti sempre: spero che il programma piaccia e che sia in linea con le aspettative del pubblico. Mi piace sperimentare e mettermi alla prova: a questo giro sentivo l'esigenza di provare a fare qualcosa di nuovo sulla spinta di Pechino. Non avrei certo potuto fare Alberto Angela».
Poteva scegliere di tornare da sola, invece ha voluto con sé Paride: perché?
morgan victoria cabello mika fedez
«Mi sono detta: con Paride ho fatto alcuni dei viaggi più divertenti e assurdi della mia vita. Quando mi hanno proposto un programma che prevedeva dei viaggi non convenzionali, ho capito che Paride era la persona più giusta: se mi devo trovare in situazioni di merda preferisco viverle con lui. L'idea di vivere il viaggio con il tuo migliore amico è un'altra cosa rispetto a viverlo da sola».
Mai pensato che partecipare a Pechino Express poteva rappresentare un'occasione per avere un programma tutto suo dopo?
«Sicuramente. Ero stanca di stare a casa a non fare niente: Pechino me lo proponevano da anni e, quando mi sono sentita pronta a farlo, ho anche pensato che poteva essere un grosso rischio. Ho lavorato tanto con la mia psicologa che si è messa d'accordo con Banijay, Costantino della Gherardesca e il mio agente: grazie a quel programma ho vinto le mie paure e ho deciso di affidarmi. Non ero abituata: ho sempre guidato io i miei programmi, ma tornare in tv con una cosa provante dal punto di vista fisico e psicologico mi sembrava la prova del nove. Mi ero detta: se esco viva da qui, vuol dire che posso tornare a fare il mio».
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Nei suoi programmi ha spesso costruito delle vere e proprie famiglie. Penso ad Arisa, a Geppi Cucciari e a Virginia Raffaele. È rimasta in contatto con loro?
«Arisa è molto carina, ogni tanto mi manda qualche messaggio: è una persona vera, e sono molto contenta del successo che ha avuto sia a livello musicale che come intrattenitrice. A Geppi voglio molto bene: abbiamo delle vite incasinate, ma ogni tanto riusciamo a vederci anche con Paride. Virginia, invece, non l'ho più né vista né sentita».
Virginia Raffaele è letteralmente esplosa proprio nei suoi programmi: prima a Victor Victoria e poi a Quelli che il calcio.
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«Dopo Victor Victoria è arrivata a Quelli che il calcio con Simona Ventura, ma l'esplosione l'ha avuta quando sono arrivata io: sapevo come sfruttare al meglio le sue qualità, mi sono battuta affinché lei e Ubaldo Pantani non facessero solo i collegamenti ma intervenissero anche in studio. Io e gli autori, poi, abbiamo anche insistito sulla scelta dei suoi personaggi: da Belén alla Minetti. Sono una grande fan di Serena Dandini, che ha scoperto e lanciato tantissimi talenti: io non credo di averli scoperti, ma senza dubbio li ho valorizzati. Il mio talento forse è capire il potenziale di una persona e cercare di darle luce. Mi spiace che nelle interviste di Virginia sembra che non abbia mai lavorato con me».
victoria cabello in versione dama con l ermellino e il furetto
Ho ripensato a Victor Victoria quando, intervistata da Belve, Concita De Gregorio non si ricordava di aver compilato la sua agenda quotidiana con lei.
«Aveva un'agenda incasinatissima perché all'epoca era direttrice dell'Unità. Ricordo poi anche quella battuta meravigliosa alla Gregoraci su Marx».
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Lei Sanremo lo ha co-condotto nel 2006: ci tornerebbe?
«Certo, ci sarei tornata anche l'anno scorso. Si dice spesso di non tornare sul luogo del delitto, ma io ne uscii in piedi».
Da chi vorrebbe farsi massaggiare i piedi, stavolta? Nel 2006 glieli massaggiò John Travolta.
«Farei qualcosa di diverso: pogherei di nuovo live con la Meloni. All'epoca di Victor Victoria era stata molto disponibile, accettò di fare tutto. Ho avuto meno difficoltà con lei rispetto a tanti del mondo dello spettacolo che dovrebbero fare quello di mestiere».
In tutte le sue ultime interviste scappa sempre una domanda sui figli che non ha avuto: perché arriva?
«Forse perché siamo in Italia e ti insegnano che se non sei sposata e non hai fatto figli non sei completa. Sono molto serena nell'aver fatto questa scelta: poteva anche capitare, ma non è successo. Chissà, forse sarei stata anche una madre egoista, ma non sono dispiaciuta di non averli fatti. Ho tante amiche e mia sorella che li hanno: sono contenta di fare la zia, anche se ammiro tanto le persone che fanno quella scelta, che reputo molto coraggiosa. Forse io non ho tutto questo coraggio».
Ha parlato spesso del rapporto sereno con i suoi ex: possibile che non abbia mai provato un pizzico di gelosia?
«No, quando una storia è finita, è finita. È vero che il risotto al salto è buono anche il giorno dopo, ma quando chiudo, chiudo. Ho degli ex che stanno con delle mie amiche e sono felicissima per loro: se hai voluto bene a una persona, vuoi il suo bene e basta».
E nei rapporti è gelosa?
«La gelosia spesso è frutto di insicurezza: ci saranno stati dei momenti in cui mi sarò sentita minacciata, ma sono cose normali della vita. Mi dispiace solo quando le persone ti danno per scontata, quello sì».
Nella sua ultima intervista a Vanity Fair ha detto che non le sarebbe dispiaciuto un trombamico: si è fatto avanti qualcuno?
«A chi è che dispiacerebbe un trombamico? Non vedo cosa ci sia di male. Se c'è una persona con cui stai bene anche nell'intimità, perché no?».
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