RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Paolo Berizzi per www.repubblica.it
Il caldo, certo. La finestra aperta per fare entrare aria. Ma evidentemente non bastava per rinfrescare il clima e quindi Chiara Cercaci, consigliera comunale di Jesi, ha optato per un vecchio rimedio: sventolare a mo' di ventaglio la prima cosa utile che deve avere trovato sotto mano. In questo caso: un cartonato con stampata la bandiera della Repubblica Sociale Italiana: tricolore, aquila e fascio littorio.
Il problema è che la politica era in video collegamento dalla sua scrivania con il consiglio comunale, e il fermo immagine è stato catturato da chi ha assistito alla scena. A Jesi la consigliera 'nostalgica' sta diventando un caso ed è prevedibile che la sua performance - se più o meno volontaria non è dato sapere, è improbabile si tratti di pura distrazione, sapendo per altro di essere in diretta - è destinata a fare discutere.
Chiara Cercaci, dirigente presso l'azienda Almauto srl, è entrata in consiglio comunale a gennaio 2020 subentrando a Martino Lombardi, che era recentemente scomparso. La lista di cui fa parte è "Jesiamo" e cioè la lista che ha sostenuto il sindaco della città marchigiana, 39mila abitanti in provincia di Ancona. Con i suoi 110 voti la consigliera ripescata era stata l'unica che aveva ottenuto preferenze a tre cifre a non essere eletta. Il 23 gennaio 2020 l'ufficializzazione della nomina.
Già promotrice del comitato "Jesi città Regia", alle amministrative 2012 Cercaci si era candidata, senza risultare eletta, nella lista il "Popolo della libertà" a sostegno del candidato Paolo Marcozzi. Scorrendo i suoi social si può notare l'affinità politica con Giorgia Meloni (di cui riposta spesso dichiarazioni e proposte) e la vicinanza ai "No green pass".
Adesso, la gaffe di mezza estate, con la bandiera della Rsi sventolata durante il consiglio comunale. "Sembra l'ennesima vicenda assurda di una deriva preoccupante a cui stiamo assistendo - dice Nicola Fratoianni di Sinistra italiana -: politici e amministratori eletti in consigli comunali e che hanno giurato sulla Costituzione antifascista che esibiscono simboli e idee direttamente collegati al passato più cupo e drammatico della nostra storia. Basta tollerare comportamenti di questo tipo. Chi di dovere intervenga e la consigliera comunale si dimetta".
La lista di sinistra "Jesi in Comune" condanna il comportamento di Cercaci: "Non ci stupisce l’atteggiamento della consigliera Cercaci, che era già andata in brodo di giuggiole per la scritta fascista all’anagrafe cittadina, ma in quella maggioranza che si è sempre vantata di non avere colore politico non c’è davvero nessuno che ha un rigurgito democratico?" si legge in una nota.
"Quella bandiera è un riferimento al fascismo che arriva nemmeno dieci giorni dopo la commemorazione della Liberazione di Jesi, il 20 luglio scorso. Occasione durante la quale si è anche avuta la faccia tosta di coinvolgere il presidente nazionale dell’Anpi, senza aver avuto il coraggio di pronunciare la parola fascisti, cui non mancheremo di rendere noto l’accaduto. Adesso chiediamo provvedimenti, per un atteggiamento che comporta reato ma soprattutto chiediamo che i singoli consiglieri delle false liste civiche di maggioranza chiariscano alla città da che parte stanno, o le commemorazioni perdono di ogni valore e le chiacchiere vanno al vento".
Il sindaco di jesi Massimo Bacci prende subito le distanze: "Il consigliere Chiara Cercaci ha commesso un grave errore di cui si è resa immediatamente conto, chiedendo scusa a tutti, in particolare ad una amministrazione Comunale che è distante anni luce da qualsiasi ideologia o regime totalitario che ha insanguinato l'Europa nel secolo scorso".
"Ho chiesto al presidente del Consiglio comunale - aggiunge Bacci - di invitare tutti i consiglieri a mantenere sempre comportamenti, toni e linguaggi coerenti con i valori democratici che sono i principi su cui si fonda lo Statuto del Comune di JESI"
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