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ORMAI OGNI SCUSA È BUONA PER ACCUSARE QUALCUNO DI MOLESTIE - UNA CAMERIERA 38ENNE SOSTIENE DI ESSERE STATA ABUSATA DAL CUOCO DI UN RISTORANTE DI ROMA, CHE LE HA SFIORATO IL SENO CON IL GOMITO, PER DUE VOLTE, MENTRE L'UOMO PORTAVA UNA CASSETTA DI POMODORI - L'EPISODIO RISALE AL 2018 E LA PROCURA HA CHIESTO L'ARCHIVIAZIONE DEL CASO, MA IL GIP HA MANDATO A PROCESSO LO CHEF - SECONDO I PM NON SI È TRATTATO DI UNA MOLESTIA, VISTO CHE QUELLA PARTE DEL BRACCIO NON È EROGENA E CHE GLI SPAZI STRETTI DELLA CUCINA FANNO SI CHE I DIPENDENTI SI SCONTRINO INVOLONTARIAMENTE...

Giulio De Santis per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”

 

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Con un gomito ha toccato il seno di una collega di lavoro, Anna (nome di fantasia), 38 anni, italiana, una cameriera del ristorante greco Ippokrates, in via Piave, rione Ludovisi. È l’accusa per cui è finito sotto processo il cuoco del locale, Anisur Rahama, 44 anni, bengalese. Il reato contestato all’imputato è violenza sessuale, aggravato dall’abuso di autorità.

 

L’episodio risale al novembre 2018. E il tempo impiegato per avviare l’istruttoria dibattimentale è stato dipeso da una richiesta di archiviazione della Procura, secondo cui il gesto del cuoco, che per 15 anni ha lavorato all’Ippokrates, sarebbe stato involontario. Per una ragione: il gomito non è in grado di stimolare piacere nella persona, e di conseguenza Rahama, che ha lasciato il ristorante ma non per motivi legati all’inchiesta, non avrebbe avuto alcuna intenzione di palpeggiare la cameriera.

 

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Il gip, tuttavia, ha accolto l’opposizione all’archiviazione, imponendo l’imputazione coatta di Rahama, difeso dall’avvocato Alessandro Pietrini. La cameriera, infatti, ha sempre sostenuto che il cuoco non le abbia palpeggiato il seno per errore, ma abbia atteso che lei passasse accanto per alzare il gomito e molestarla.

 

Al cuoco, infatti, è contestato il disegno criminoso. Secondo l’accusa, il 23 novembre di sei anni fa non sarebbe stata la prima occasione in cui Rahama avrebbe cercato di abusare della donna, sempre con il gomito. Solo che la prima volta avrebbe in dossato un giubbotto, e il tessuto così spesso non gli avrebbe provocato alcuna emozione. Motivo che ha spinto il cuoco a riprovarci, secondo l’accusa.

 

È opportuno fare un salto indietro a quel lontano pomeriggio. Il cuoco va in magazzino per prendere una cassetta di pomodori. La deve portare in cucina. Il tragitto che deve compiere è breve. Un corridoio collega magazzino e cucina.

 

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Tuttavia è uno spazio stretto, dove facilmente due persone finiscono per sfiorarsi se stanno attraversando il corridoio nello stesso istante. Nell’esatto momento in cui il cuoco si avvia verso la cucina, la cameriera fa il percorso inverso. Ed è questo il momento in cui, secondo l’accusa, il cuoco bengalese decide di sfruttare la coincidenza a suo vantaggio.

 

Quindi, appena la cameriera gli è accanto, lui alza il gomito e, per qualche secondo, le palpa il seno. Anna si irrigidisce, non sa che fare. Ma non è stupita, perché ricorda bene come qualche giorno prima il cuoco abbia fatto lo stesso con il giubbotto a coprirgli il gomito. Così presenta la denuncia.