DOPO SCHETTINO, I COMANDANTI DELLE NAVI BISOGNA RIMUOVERLI CON LA FORZA - IL CAPITANO GIACOMAZZI DAL TRAGHETTO IN FIAMME SE N’È ANDATO PER ULTIMO. MA È COMUNQUE INDAGATO PER OMICIDIO E NAUFRAGIO COLPOSI

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Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera

 

«Comandante scenda da bordo. Ora tocca a lei». Ci fosse stato il comandante Gregorio De Falco a coordinare le operazioni di soccorso della Norman Atlantic avrebbe dovuto dire così ad Argilio Giacomazzi, 62 anni, 40 in navigazione. Lui, dal traghetto in fiamme, se ne è andato per ultimo.

argilio giacomazzi pagina facebookargilio giacomazzi pagina facebook

 

Riscattando, certo, l’immagine della nostra marineria nel mondo, infangata da Francesco Schettino. Lui non aveva compagnie femminili sulla plancia quando sul traghetto si è alzata una colonna di fumo denso. E non ha mentito alla sala operativa del comando delle capitanerie di porto. Ha fornito le informazioni sufficienti a far capire che su quel traghetto stava per scatenarsi un inferno.

 

argilio giacomazzi comandante della norman atlanticargilio giacomazzi comandante della norman atlantic

 Anche se qualcuno si lamenta per allarmi partiti in ritardo. E tra le tante persone che hanno mosso la gigantesca macchina dei soccorsi qualcun altro parla di «momenti di debolezza» di Argilio, nel mezzo dell’emergenza a bordo del Norman Atlantic. Comprensibile, per carità, «quando hai la responsabilità di oltre 400 persone, con le fiamme che continuano a salire, non è facile mantenere la freddezza», si affrettano a giustificare i colleghi, senza sbilanciarsi troppo. «Sei talmente sotto pressione - dicono -, bisognerebbe trovarsi in quelle situazioni per capire fino in fondo cosa si prova».

 

argilio giacomazzi  comandante della norman atlanticargilio giacomazzi comandante della norman atlantic

I ministri Maurizio Lupi e Roberta Pinotti lo hanno pubblicamente ringraziato per aver fornito un contributo importante nelle operazioni di soccorso. Mentre gli uomini sul campo si limitavano a commentare: «Le condizioni in cui hanno operato erano al limite, si è trattato di gestire tutte quelle persone, con la nave in balia delle onde, con quel vento e il mare forte. Il suo comportamento non dà adito a nessun rilievo».

 

Altra musica rispetto alla figlia Giulia, che a Skytg24, loda il padre: «Il suo rapporto con il lavoro è molto preciso, attento sia al suo equipaggio che ai passeggeri. Quindi sono sicura che avrà fatto tutto il possibile». Lei era sicura che non avrebbe abbandonato la nave: «Il comandante è l’ultimo a lasciare la nave quindi lui starà lì fino a quando l’ultimo passeggero non verrà sbarcato».

 

Ieri, dopo le ore di ansia, finalmente, alle 16 ha sentito la sua voce. «Sto bene, state tranquilli, è finito tutto: tra poco torno a casa. Ora sono in posto sicuro, non vedo l’ora di vedervi», ha detto lui dalla nave San Giorgio dove ieri ha proseguito l’attività di ricerca dei dispersi. E lei? «Nulla non riuscivo a parlare. E lui mi ha preso in giro».

 traghetto in fiamme norman atlantic 9 traghetto in fiamme norman atlantic 9

 

Ora Paola, la moglie di Giacomazzi, e Giulia si preparano a partire per Brindisi, per abbracciarlo. Lì il comandante dovrà anche essere ascoltato dai magistrati. È indagato, assieme all’armatore Carlo Visentini. Un atto dovuto. Gli investigatori devono fare accertamenti, raccogliere tutte le informazioni su come è andata. E forse sulla lista dei passeggeri e dei conti che non tornano. Con decine di persone - secondo alcune fonti 83 - recuperate ma che non figuravano sull’elenco passeggeri della sua nave.

 

 traghetto in fiamme norman atlantic 8 traghetto in fiamme norman atlantic 8

Questione un po’ spinosa, anche per un traghetto che viene dalla Grecia, uno dei canali privilegiati dai clandestini verso l’Europa: spesso nascosti proprio nei Tir, al piano del garage, in attesa di essere sbarcati insieme ai turisti. Li hanno cercati anche sul ponte dove è scoppiato l’incendio. Anzi hanno chiesto proprio a lui, dalla sala operativa delle capitanerie di porto, di disporre un’ispezione per capire se qualcuno non fosse rimasto intrappolato tra le fiamme. E lui ha detto di no. Si sono fatti inviare una dichiarazione.

 

«Ma è stato l’ultimo a scendere da quell’apocalisse», ripetono i suoi colleghi, orgogliosi. Mentre il web si scatena a celebrarne il gesto con una frase ormai «cult»: «Non sto molto bene ma sarò l’ultimo a scendere». I suoi amici hanno creato una pagina Facebook apposta: «Argilio Giacomazzi comandante Norman Atlantic». Al «Giglio ci voleva Argilio». «Così si fa. Schettino, guarda e impara». «Un grande eroe», «un vero lupo di mare», esultano i suoi nuovi fan.

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I vecchi, come Massimo Federici, sindaco di La Spezia, la sua città, parlano di «bell’esempio». L’Autorità portuale spezzina ricorda la «nostra tradizione marinara, fatta di uomini che come Argilio Giacomazzi con coraggio e senso del dovere, non si sono mai sottratti alle proprie responsabilità». L’assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaella Paita, spezzina come lui, dice «Non tutti i capitani sono uguali».