DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Ettore Livini per “la Repubblica”
La crisi greca? Tutta colpa di Andreas Georgiou. L' unico imputato nel processo sui bilanci truccati da Atene che hanno portato il paese al crac nel 2010. L' ex presidente dell' Istituto nazionale di Statistica (Elstat) - ha stabilito la Cassazione - deve essere processato con accuse che possono costargli l' ergastolo: atti contro l' interesse nazionale, abuso d' ufficio e falsificazione di dati. La sua responsabilità?
Non quella di aver aperto il buco nei conti (nessuno è stato incriminato per questo) ma l' opposto: averlo scoperto e denunciato sei anni fa. «Un lavoro da boia», l' ha etichettato il quotidiano di Syriza Avgi, che ha costretto il governo di allora a rivedere al rialzo il debito, rendendo molto più dura l' austerity imposta dai creditori.
Georgiou, che oggi vive in Maryland, è sereno: «Non rimpiango nulla, ho solo aiutato la mia patria» ha ripetuto in questi giorni. In suo soccorso sono arrivati i colleghi economisti e la Ue: «Questo processo - ha detto il presidente dell' Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem - è un tragico errore» e rischia di pesare sui negoziati per le nuove tranche di aiuti.
Due siti di crowdfunding attivati da professori universitari hanno raccolto 30mila euro per pagare le spese legali al capro espiatorio della crisi ellenica.
tsipras con un poster della merkel
La surreale vicenda del 56enne statistico, costretto a vivere sotto scorta in Grecia malgrado una cintura nera in Jiu jitsu, è iniziata nel 2009. Quando con la bufera economica alle porte, il governo di Atene l' ha richiamato da Washington (dove lavorava da 21 anni all' Fmi) per certificare dei bilanci nazionali. Appena atterrato sotto il Partenone, Georgiou ha intuito il ginepraio in cui si era infilato: debiti non dichiarati, voragini dei fondi pensioni sparite nel nulla, perdite di aziende statali non calcolate correttamente.
«Ho detto subito a tutti che ero lì per rompere con il passato», ha raccontato, ingollando persino l' hackeraggio dei colleghi («si presentavano in riunione con in mano copie delle mie mail personali»). E quando ha finito i suoi calcoli, il verdetto è stato drastico: il rapporto deficit/ Pil reale del paese nel 2009 era del 15,4%. Più del 13,6% stimato dal governo e usato come base negoziale con la Troika.
gli ispettori della troika ad atene
Quasi il quintuplo dell' improbabile 3,4% fissato dall' Elstat appena prima del suo arrivo.
Un' operazione trasparenza, dice lui. Un atto di alto tradimento a favore della Troika - sostengono i detrattori - che in molti (specie nel partito di Alexis Tsipras) non gli hanno mai perdonato. I venticelli della calunnia si sono trasformati nel 2013 nelle prime accuse. Respinte in tribunale salvo una condanna in primo grado per aver definito «truffatori» - numeri alla mano con qualche ragione - i predecessori all' Elstat. Il verdetto della Corte Suprema fa ripartire ora tutto da zero.
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