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1 – CHANEL LANCIA BOY, LA PRIMA LINEA DI MAKE UP MASCHILE. SEGUENDO IL TREND CHE NASCE DAL ROCK, PASSA DA HOLLYWOOD E ARRIVA FINO A YOUTUBE
Da "d.repubblica.it"
I primi segnali si erano avuti tempo fa, in particolare nel 2013 quando le stime economiche hanno evidenziato un dato: gli uomini hanno speso di più in prodotti di bellezza. Nel 2018 l’ulteriore passo avanti: in Corea sempre gli uomini, per primi, hanno sdoganato il make up ma soprattutto l'idea che truccarsi serva a migliorare e a stare bene con se stessi.
Una sorta di self confidence partita da YouTube, con tutorial di make up al maschile e che ha "contagiato" i maschi senza distinzioni particolari. Un trend colto al volo da un brand come Chanel che proprio dalla Corea del Sud lancerà a settembre la sua prima linea di make up tutta al maschile, Boy de Chanel, per poi proporla da novembre sul suo sito e da gennaio 2019 in tutte le sue boutique.
Una linea ispirata a quel Boy Capel che Gabrielle Chanel amò per tutta la vita. E un lancio importante che non solo racchiude la visione dell’universo della Maison, ovvero che "la bellezza non è una questione di genere, ma di stile", ma che sottolinea una volta di più e con forza quanto il trucco per l’uomo stia acquistando forza e importanza, per il messaggio che l’accompagna: non essere altro che se stessi, liberarsi delle convenzioni e reinventare le regole, perché “essere unici è più interessante che essere perfetti”.
Una lezione di stile che arriva da lontano, in verità, perché già rockstar del calibro di David Bowie, Lou Reed, Iggy Pop, Mick Jagger e Keith Richards, solo per citarne alcuni, negli anni ’60/70 utilizzarono il make up per definire meglio la propria personalità e, meglio ancora, la propria estetica, quel misto di glam e boho che accompagnava a camicie con volant e giacche e pantaloni in velluto, accessori e gioielli ridondanti e soprattutto eyeliner e mascara, nonché rossetti in grado di sottolineare la loro aria “maledetta” e, paradossalmente, la loro mascolinità.
Una lezione messa a punto ancor più negli anni ’80, quando Brian Ferry lanciò quello stile glam, evoluzione a sua volta del trasformismo estetico e cromatico di Ziggy Stardust, alias David Bowie, che influenzò innumerevoli musicisti negli anni ’80, dai Duran Duran agli Spandau Ballet, fino a quel Boy Georgeche proprio del trucco fece la sua cifra di stile.
Negli ultimi anni ci hanno riprovato attori del calibro di Jared Leto o Johnny Depp, che difficilmente rinuncia ad eyeliner e mascara e che per interpretare il personaggio di Jack Sparrow si è ispirato proprio a Keith Richards (che ancora oggi, a 70 anni e passa, calca il palcoscenico truccato) e cantanti come Billie Joe dei Green Day che riecheggia Robert Smith, il truccatissimo leader dei The Cure, fino al frontman dei Maneskin, quel Damiano che, truccato di tutto punto, non solo matita nera, eyeliner e mascara, ma anche fard e gloss, ha conquistato donne di tutte le età dal palco di X Factor, la scorsa stagione.
Mettendo in luce sempre di più un fenomeno fino ad allora latente, del quale parlavano statistiche e ricerche ed esploso poi negli ultimi mesi in tutta la sua potenza, come mostra il lancio di Chanel: la generazione Z non conosce regole e confini di genere, anche per quanto riguarda la bellezza, che vede i ragazzi truccarsi come e forse più delle ragazze, dando vita perfino a un neologismo, “manscara”, per parlare del mascara che utilizza lui e non più solo lei.
Insomma, abituiamoci all’idea di vedere fidanzati, amici e mariti alle prese con matite e eyeliner, ma anche fondotinta, baume per labbra e matite per sopracciglia, i tre prodotti sui quali ha puntato Chanel, “quanto basta a ciascuno per reinventarsi e affermare la propria singolarità”. E per affermare una volta di più che non esistono prerequisiti assolutamente femminili o maschili, ma che conta solo lo stile.
2 – MAKE-UP MASCHILE. IL TRUCCO C'È MA NON SI VEDE.
Melania Rizzoli per “Dagospia”
Il trucco? Roba da uomini. È esploso il make-up maschile, pensato e creato appositamente per il sesso forte, una realtà già presente sul mercato da qualche anno, ma che oggi è stata consacrata da Chanel, il colosso internazionale del lusso e della bellezza, che ha prodotto una linea di trucco dedicata, per il momento in vendita solo in Corea del Sud, ma che da gennaio prossimo sarà diffusa a livello mondiale, creando forse la premessa all' immensa libertà maschile di essere se stessi, di migliorare la propria immagine, di liberarsi dalle convenzioni e reinventare le regole di una nuova estetica, una volta prerogativa unica dell' universo femminile.
Il trucco esclusivo per l'uomo era già stato sdoganato nel 2012 da Asos, il gigante britannico dell' e-commerce, con la collezione MMUK Man, un brand di bellezza maschile che comprende correttori, matite riempitive per barba e sopracciglia, fondotinta impalpabili e luminosi, oltre al mascara che naturalmente non poteva mancare, per infoltire ed allungare le ciglia, ed esaltare lo sguardo maschile in intensità e profondità.
L'azienda, che non conosce crisi, è quotata al London Stock Exchange, e vanta 21milioni di visitatori al mese e oltre 7milioni di clienti attivi, il magazzino principale si trova nello Yorkshire, garantisce spedizione dei prodotti in 5giorni, ed alla principale sono state affiancate altre due strutture, in Australia e negli Stati Uniti.
Nel Regno Unito questo è stato il primo marchio a sfidare gli stereotipi di genere, e a rappresentare tutti i ragazzi che amano sentirsi sempre esteticamente perfetti, ed è stato un grande successo non solo per il marchio, ma per l'intera industria della bellezza maschile che si sta diffondendo rapidamente su larga scala con incredibili fatturati.
Il make-up per il maschio 4.0 di Chanel è una linea di trucco esclusiva per lui, chiamata "Boy de Chanel", ispirata a Boy Capel, il grande amore di mademoiselle Coco, ed è ricca di fluidi colorati per tutte le tonalità di pelle delle diverse etnie, di balsami per labbra nei vari colori naturali e tendenti al rosa carne, di stilo di tutti i tipi per definire le sopracciglia, di rimmel neri, marroni, blu e addirittura trasparenti, ed ogni prodotto è realizzato in formule delicate a lunga tenuta, resistenti all'acqua e quindi al sudore maschile, per ottenere un risultato naturale e perfetto durante le ventiquattr'ore.
La vera differenza fra i prodotti per il trucco femminile e quelli destinati agli uomini la fanno senza dubbio gli ingredienti, che devono essere mat, ovvero opachi, e dare un look più naturale.
Un trucco invisibile per essere sempre perfette è da secoli il sogno di tutte le donne, perché l' obiettivo finale di noi femmine infatti, è quello di non sembrare truccate, appesantite e invecchiate da un make-up marchiato e volgare, ma di creare una base naturale sul viso per nascondere piccoli difetti, come imperfezioni cutanee, brufoli ed occhiaie, e coprire i capillari o le macchie della pelle, regalandole un colorito uniforme e un aspetto omogeneo e luminoso del viso.
I cosmetici comunque non vengono usati solo per fini estetici, decorativi o correttivi, perché sotto di essi viene sempre applicata una crema base, un velo idratante che protegge la pelle dalla disidratazione e nel contempo la nutre, riparandola dal caldo, dal vento e dell'inquinamento atmosferico.
D'altronde tutte le star maschili dello spettacolo da anni si truccano prima di salire sul palcoscenico, ed oggi storiche rockstar come Steven Tyler degli Aerosmith, o idoli delle teenager come Damiano dei Maneskin esibiscono anche lo smalto colorato per le unghie di mani e piedi, che sta conquistando rapidamente folte schiere di professionisti del mondo del calcio, del cinema e finanche della politica.
In rete esistono centinaia di video che insegnano ai maschi come truccarsi, come stendere con spugnette e pennelli il fondotinta e come sfumarlo sugli zigomi, sul naso, sul mento e sul contorno viso, come usare il correttore per le occhiaie e come amalgamarlo al tono naturale della pelle.
Noi donne siamo abituate ormai da anni ai cosiddetti metrosexual, a uomini cioè super attenti al proprio aspetto fisico, grandi frequentatori di palestre ma anche di centri estetici, amanti dell'abbronzatura, cultori della depilazione, dello sfoltimento delle sopracciglia, dello sbiancamento dei denti, della cura delle unghie di mani e piedi, profumati e deodorati da mattina a sera, con buona pace del prototipo di uomo virile che sfoggiava con fierezza petti villosi e mani callose, oggi considerato trascurato come un uomo delle caverne, dall'aspetto rude e démodé, remore di una immagine ormai morta e sepolta.
Badate bene però che non siamo affatto di fronte ad una androginia rovesciata o ad un fenomeno di femminilizzazione del corpo maschile, perché gli ormoni restano tali e continuano a fare il loro dovere, perché il testosterone è insensibile al trucco e non viene minimamente influenzato da esso, e perché non sono solo i fragili adolescenti o i giovani in erba ad acquistare tali prodotti per il trucco, ma il pubblico acquirente è molto più vasto e comprende varie categorie sociali e professionali di ogni età, inclusa quella senile, se pensate che solo lo scorso anno tale industria ha fatturato in Inghilterra oltre un milione di sterline.
A dispetto dell'enorme richiesta tuttavia, molti uomini sono però ancora cauti quando devono acquistare prodotti per il trucco, molti preferiscono farseli comprare dalle mogli od attingere al loro beauty-case, ed i single preferiscono farsi spedire i pacchi con il nome di una donna o in un imballaggio anonimo, cosa che le varie aziende fanno con piacere per far sentire a proprio agio i loro affezionati clienti.
Sconfiggere i luoghi comuni sugli uomini che si truccano è comunque un traguardo ancora lontano, tanto che le maggiori aziende hanno arruolato degli 'ambasciatori', ovvero dei rappresentanti che diffondono la nuova tendenza con un obiettivo prefisso, quello di demolire lo stereotipo trucco=gay, con l'intento non di spingere tutto il pubblico maschile a truccarsi, ma di porre fine ai pregiudizi e di spazzare via le ipocrisie, così che chiunque voglia usare prodotti per il make-up possa farlo in totale libertà, senza paura di essere deriso o criticato.
La cosa divertente è che, visti i tempi e la sfrenata libertà sessuale, tra qualche mese le mogli, le compagne e le fidanzate che troveranno tracce di rossetto o di fondotinta sulla camicia bianca del proprio convivente, continueranno lo stesso ad essere assalite dal dubbio di un tradimento, ad intavolare scene isteriche e a parlare di amore tradito, con la differenza però di accusare per un momento anche un attimo di smarrimento, di confusione, di ansia e di sospetto, e ad interrogarsi sul genere delle corna... maschili o femminili?
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