DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
G.Zi. per il “Corriere della Sera”
Si sarebbe ucciso perché incapace di riprendersi finanziariamente dopo una mega truffa da oltre un milione di euro ad opera di un' azienda vinicola svizzera. All'origine del gesto di Benoît Violier, il quarantaquattrenne «miglior chef al mondo» morto suicida il 31 gennaio dopo essersi sparato un colpo col fucile da caccia, ci sarebbe una partita di vini costosissimi ordinati e mai arrivati a destinazione. A sostenerlo è la rivista economica elvetica Bilan , che attribuisce il suicidio del cuoco franco-svizzero alle sue enormi difficoltà finanziarie non compensate dal successo del ristorante che gestiva vicino Losanna, l'Hôtel de Ville, detentore tre stelle Michelin.
Secondo la rivista, la truffa risalirebbe all' anno scorso, quando «Private Finance Partners», un' azienda vinicola di Sion, riuscì a piazzare presso diversi ristoranti, tra i quali quello di Violier, bottiglie di vino dai prezzi elevatissimi che però non consegnò mai.
All' Hôtel de Ville, rivela la rivista, la truffa - messa in atto da un' azienda che ha dichiarato bancarotta lo scorso 30 novembre: uno dei partner sarebbe stato arrestato e scarcerato a fine gennaio, pochi giorni prima del suicidio dello chef - avrebbe causato danni tra i 720 mila e gli oltre 1,7 milioni di euro.
Gli ultimi mesi di vita di Violier, travolto dai debiti, sarebbero stati «piuttosto tormentati», scrive Bilan . Lo chef - che è stato sepolto sabato a Charente-Maritime, la regione della Francia nella quale è nato e dove vivono la madre e i sei fratelli, dopo i funerali celebrati venerdì a Losanna - era stato trovato morto nella sua casa di Crissier, poco lontano da Losanna. Proprio a Crissier Violier gestiva da circa un anno il ristorante stellato che prima di lui era stato di Philippe Rochat, altro guru della gastronomia scomparso di recente e, sempre secondo Bilan, anche lui vittima della mega truffa dei vini fantasma.
Sotto la guida di Violier il locale - diretto insieme alla moglie Brigitte, con la quale Benoît aveva un figlio - si era guadagnato il titolo di miglior ristorante del mondo attribuitogli da La Liste , versione (e risposta) francese dei «50 best». Una posizione di eccellenza che non sarebbe bastata a proteggere lo chef dai raggiri dei malintenzionati.
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