DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ…
Enrico Franceschini per la Repubblica
Dall' osteria modenese più famosa del mondo a un refettorio londinese. Dietro, o meglio davanti (ai fornelli), c' è la stessa mente: Massimo Bottura, chef dell' Osteria Francescana di Modena, miglior ristorante del pianeta nelle classifiche internazionali.
Grembiule addosso e mestolo in mano, il grande cuoco inaugura a Londra un' altra delle mense per poveri della sua iniziativa "Food for Soul" (Cibo per l' anima): Refettorio Felix, quinto della serie, dopo Milano, Modena, Bologna, Rio de Janeiro («mi ha chiamato il sindaco di Montreal, ne vogliono uno anche lì»).
Quello della capitale britannica è a Earl' s Court, in uno stanzone preso in affitto dall' associazione di beneficenza Felix Project e restaurato a regola d' arte. «Ma questa non è carità, è cultura», dice Bottura, mentre una quarantina di senzatetto, disoccupati e profughi si cibano alla sua mensa. «Cultura del cibo da non sprecare, perché tutti gli ingredienti che usiamo ci arrivano da supermarket che li butterebbero via.
E cultura della condivisione, refettorio viene dal latino reficere, ristorare. Questo vogliamo fare: offrire ristoro. Concetto di cui, alla luce del terribile attentato sul London Bridge, c' è ancora più bisogno».
Quarantaquattro celebrity-chef lo seguiranno nell' impresa, uno al giorno: oggi tocca al francese Alain Ducasse. A insegnare ai volontari del Refettorio come cucinare senza sprechi, ieri c' era lui, il cuoco a cui il New Yorker ha dedicato un ritratto di venti pagine. Menù: zuppa di verdura con lenticchie nere, fusilli al pesto con briciole di pane, gelato di biscotti e caramello.
Bottura non sta mai fermo: due settimane fa cucinava per Barack e Michelle Obama in Toscana, poi ha lasciato la moglie Lara a giocare a bocce con l' ex-presidente e l' ex-first lady («Hanno vinto le donne», rivela lei) per cucinare a un evento a Cannes.
Cucinerà mai in un suo ristorante a Londra? «Solo al Refettorio. Come ristorante mi bastano i 28 coperti di Modena». Più o meno quanti ne aveva la mitica e da lungo tempo scomparsa salumeria- trattoria Cantarelli a Parma: «Mi ci portavano i genitori», ricorda. «La mia idea di cibo è nata lì». E questo non lo sapeva neanche il New Yorker.
massimo bottura e la moglieosteria francescana 3alain ducassei piatti di massimo botturaMASSIMO BOTTURAmassimo botturaosteria francescana
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